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Il percorso per la certificazione delle competenze


La sezione sarà a breve soggetta a modifiche




Indicazioni nazionali: le nuove competenze e la loro certificazione
La nota di indirizzo del 31 agosto 2006, presentata dal ministro della Pubblica Istruzione per condividere con il mondo della scuola gli intenti e le modalità con cui è stato ripreso il progetto di riforma del sistema di istruzione e formazione avviato nella metà degli anni ’90, ha , tra le altre cose, definito l’a.s. 2006/07 come un anno ponte, in cui mettere in cantiere diversi nuovi interventi per il futuro della scuola italiana. Tra questi emerge quello che riguarda il processo di revisione delle Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione che, alla fine di un percorso di riflessione, di partecipazione e di condivisione, avrà lo scopo di individuare gli obiettivi essenziali di apprendimento e di conoscenza e le competenze da certificare. Il percorso di revisione è in atto e al momento attuale è in via di redazione finale il documento di indirizzo che, secondo la metodologia graduale e sperimentale adottata, costituirà la base di partenza per avviare il dibattito e la verifica con le parti interessate, innanzitutto i docenti, in dialogo costante con la quotidianità del lavoro didattico ed educativo.
In questo quadro di azione, che profila tempi di media-lunga durata, il Ministero ha predisposto sin da quest’anno l’avvio, in forma essa stessa sperimentale e flessibile, dell’attività valutativa degli apprendimenti, che prevedono per l’attestazione dei traguardi intermedi sobrie ed essenziali schede di valutazione e per l’ultimo anno del primo ciclo di istruzione, come termine di un percorso di crescita educativa e personale, una certificazione delle competenze acquisite durante il percorso scolastico.


Il modello di certificazione e la specificità dei casi
Con il termine di competenze si indicano "le conoscenze, le competenze, le capacità acquisite e i crediti formativi riconoscibili, compresi quelli relativi alle discipline e alle attività realizzate nell'ambito dell'ampliamento dell'offerta formativa o liberamente scelte dagli alunni e debitamente certificate.
Con la C.M 28 del 15 marzo 2007 il Ministero, pur rimettendo alla autonomia della singola scuola la decisione di trovarne l’applicabilità e l’espressione più idonea rispetto alla specificità delle realtà locali, si è voluto proporre un esempio di modello di certificazione che fungesse da riferimento a partire dal quale disporre a cura della scuola gli adattamenti del caso.


Il supporto alla individuazione della migliore pratica
È nuovamente la C.M 28 del 15 marzo che indica la strada per giungere alla individuazione dello strumento di certificazione più valido, predisponendo alcune “misure” che accompagnino questo processo di riflessione e di sperimentazione. Quest’ultime hanno l’obiettivo di diffondere innanzitutto la conoscenza globale del quadro delle competenze, a livello comunitario, internazionale e nazionale, e supportare operativamente docenti e istituzioni scolastiche nell’attività di ricerca, indagine e proposizione. Tra le misure previste vi è la predisposizione di uno specifico dossier già disponibile alla consultazione sul sito del ministero e comprensivo di:
  • normativa internazionale e nazionale di riferimento,
  • quadro comune europeo delle lingue,
  • livelli di competenza OCSE PISA
Inoltre è prevista la costituzione di apposite task-force che sono state individuate in:
  • un gruppo tecnico nazionale con compiti di analisi e valutazione delle proposte innovative
  • gruppi regionali di raccordo delle esperienze e di consulenza e assistenza per l’attività di ricerca e innovazione delle scuole
  • raccolta di pratiche esemplari