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 IFTS

NOTA OPERATIVA
per la progettazione esecutiva dei percorsi di IFTS



I percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) sono parte integrante del sistema di Formazione Tecnico-professionale Superiore Integrata (FIS).Si tratta di una nuova offerta post-secondaria, a carattere non universitario e in discontinuità con la scuola secondaria superiore. Rappresenta un canale integrato tra scuola-FP-università-mondo del lavoro, rivolto a giovani ed adulti diplomati, per rispondere alla domanda di figure professionali tecniche di livello medio alto, inserite nei settori produttivi interessati da profonde trasformazioni tecnologiche e professionali.
Gli elementi costitutivi di tali percorsi sono rintracciabili nei seguenti aspetti:

  • una integrazione dei soggetti istituzionali e delle strutture formative del territorio, valorizzandone il contributo in termini di competenze differenziate;

  • un forte legame con i fabbisogni di professionalità connessi alla programmazione dello sviluppo economico, ponendo particolare attenzione a quei settori in cui è debole l'offerta formativa esistente;

  • uno stretto raccordo con il mondo del lavoro, anche attraverso la partecipazione delle Parti sociali;

  • un'offerta aperta e flessibile, centrata sulle condizioni di partecipazione dei soggetti, che preveda anche la fruizione dei percorsi da parte di adulti occupati e non;

  • il potenziamento della funzione formativa dell'esperienza di lavoro, attraverso un ampio ricorso all'alternanza tra formazione d'aula e formazione pratica nei contesti lavorativi.

I progetti pilota di IFTS, che daranno avvio alla sperimentazione del nuovo canale, rappresentano una innovazione del sistema di formazione superiore. Per questa ragione, si prevede la costituzione a livello regionale di un Comitato di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione del piano regionale composto dai rappresentati dei soggetti istituzionali impegnati nella sperimentazione e dalle parti sociali. Tale Comitato va raccordato, per quanto riguarda l'offerta complessiva, con il tavolo di concertazione regionale, competente in materia di formazione e politiche attive del lavoro di cui al d. lgs. 469/97. E' prevista parallelamente una attività di monitoraggio e valutazione a livello nazionale, sulla base dei dati emersi dalle rilevazioni regionali; a questo proposito, va privilegiato il raccordo inter-regionale tra progetti che insistono sulle medesime aree professionali o su aree affini, sia per favorire l'elaborazione di standard formativi, sia per pervenire ad una gestione comparata.
Al fine di garantire il rispetto delle finalità generali dei percorsi di IFTS, è indispensabile che la loro progettazione tenga conto di alcune componenti basilari, che costituiscono il necessario riferimento comune.
1. L'analisi dei fabbisogni di professionalità e la definizione della figura professionale
Per la progettazione di un percorso formativo professionalizzante è necessario partire dall'analisi dei fabbisogni di professionalità del contesto economico-produttivo locale (a breve e medio periodo), attraverso strumenti e con modalità particolari, che vanno dall'esame di fonti statistiche e dei risultati di indagini specifiche (Organismi bilaterali delle Parti sociali, Osservatori regionali, Camere di Commercio, Associazioni professionali e di categoria, ecc.) all'effettuazione di indagini ad hoc da parte delle stesse agenzie formative e con la collaborazione dei soggetti economici del territorio, all'esame delle linee di programmazione regionale e nazionale. E' fondamentale che fin dalla fase di rilevazione dei fabbisogni professionali prendano corpo forme di interazione strutturata tra i soggetti istituzionali e le Parti sociali, coinvolti nella progettazione del percorso.
Occorre innanzitutto verificare che tali fabbisogni non siano soddisfatti dall'attuale offerta formativa. Devono quindi essere tradotti in fabbisogni formativi specifici, individuando le competenze e/o le figure professionali di riferimento per tali percorsi, anche in relazione alle direttrici di sviluppo socio-economico del territorio, quali patti territoriali, contratti d'area, ecc.
Per la definizione della figura professionale si dovrà tener conto della dimensione europea, sia in termini di regolamentazione comunitaria dell'esercizio delle professioni, che in termini di potenziale mobilità lavorativa all'interno dei paesi membri. La figura va letta anche rispetto ai settori produttivi e ai ruoli professionali che costituiscono il potenziale sbocco occupazionale, prevedendo possibili collocazioni differenziate (lavoro dipendente, libera professione, costituzione d'impresa, ecc.).
La descrizione della figura professionale sarà effettuata, a partire dall'analisi dei compiti e delle mansioni da svolgere, secondo tipologie di competenze (di base, tecnico-specialistiche e trasversali) per consentire una efficace progettazione formativa ed il successivo riconoscimento dei crediti formativi, ai fini di una formazione ulteriore e/o di un inserimento lavorativo. Nel caso di figure professionali già consolidate, consente inoltre di evidenziare il potenziale di innovazione legato alle trasformazioni dei sistemi produttivi e professionali; nel caso di nuove figure professionali, sarà possibile costruire il percorso partendo dai fabbisogni individuati.

2. La progettazione del percorso formativo
La progettazione del percorso deve mantenere un elevato grado di coerenza tra gli aspetti più propriamente didattici e quelli gestionali-organizzativi, del quale si facciano garanti tutti i soggetti partecipanti. E' fondamentale che questi siano coinvolti con ruoli anche differenziati, ma con lo stesso livello di responsabilità progettuale e decisionale.
E' necessario che si effettui un passaggio coerente dalla definizione delle competenze all'individuazione degli obiettivi formativi, anche per garantire la congruità del percorso proposto in relazione alla figura individuata.
La progettazione didattica dei percorsi di IFTS deve assicurare l'acquisizione di conoscenze e competenze di elevato contenuto teorico e applicativo; per la realizzazione di tale obiettivo generale, si dovrà tener conto di:

  • l'analisi del target dei destinatari e delle loro condizioni di partecipazione allo studio, prevedendo eventuali moduli di omogeneizzazione, con modalità differenziate (iniziali, in itinere, ecc.);

  • la scansione modulare del percorso in unità di apprendimento in se concluse, al fine di consentire una verifica in itinere degli apprendimenti e la certificazione delle competenze acquisite, anche in relazione all'attribuzione di crediti formativi e all'eventuale riduzione dei percorsi;

  • la struttura del percorso, in termini di bilanciamento delle diverse componenti (attività di aula, laboratorio, esercitazioni, tirocinio, ecc.);

  • l'utilizzo di metodologie e tecnologie didattiche interattive, desumibili dalle più innovative prassi di formazione;
  • il coinvolgimento di operatori con diverse funzioni (coordinatori, docenti, tecnici, esperti, tutor d'aula e aziendali, ecc.), in relazione alle diverse fasi e obiettivi del percorso.

Aspetti cruciali della progettazione didattica, in termini di innovazione pedagogico-metodologica, sono:

  • le misure di accompagnamento (informazione, orientamento, consulenza formativa e professionale, supporto individuale, monitoraggio degli abbandoni, inserimento lavorativo);

  • la formazione dei formatori, progettata e gestita in modo da coinvolgere tutte le figure attive a vario titolo nel corso, al fine di favorire una condivisione culturale e professionale;

  • le attività di tirocinio, che vanno progettate e gestite in modo integrato rispetto a: gli obiettivi del corso, le attività d'aula e le propensioni professionali dei corsisti;

  • l'individualizzazione dei percorsi, prevedendo modalità differenziate di fruizione degli stessi, e con la possibilità di entrate ed eventuali uscite in itinere, rispetto alla valutazione dei crediti formativi acquisiti.

Le caratteristiche strutturali del percorso, alle quali si devono riferire i progetti di IFTS, sono le seguenti:

  • un numero di allievi pari a 20, fino a un massimo di 30 solo nei casi in cui la didattica d'aula preveda una prevalente strutturazione in gruppi di lavoro (il numero massimo può essere ampliato solo nel caso dell'utilizzo della FaD);

  • la durata da 2 a 4 semestri, comunque non inferiore alle 1.200 ore;
  • l'attività di tirocinio non inferiore al 30% del monte ore totale, svolta in luoghi di lavoro, oltre all'attività di formazione pratica;

  • la docenza composta per almeno il 50% da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro;
  • la differenziazione delle sedi di attività didattica, da porre in relazione alle caratteristiche delle strutture e agli obiettivi formativi da conseguire.

La pluralità dei soggetti coinvolti richiede che sia posta particolare attenzione alla progettazione organizzativa dei percorsi di IFTS. Quest'ultima è da vedersi in stretto collegamento con quella didattica, in quanto ne costituisce la traduzione operativa e va sviluppata in parallelo.

Ai fini dell'efficacia formativa è fondamentale porre attenzione alle seguenti fasi:

  • le modalità di gestione per favorire la più ampia integrazione dei soggetti e delle risorse;

  • la selezione dei partecipanti: analisi dei prerequisiti;

  • le modalità di accoglienza: esplorazione delle motivazioni individuali; valutazione delle competenze in ingresso attraverso strumenti codificati, quali il bilancio di competenze, al fine di valutare i crediti/debiti in ingresso; definizione del patto formativo;
  • l'organizzazione del corso, con particolare attenzione a modalità differenti di partecipazione tali da favorire l'accesso di adulti occupati e non: sedi e orari; materiali di lavoro; accordi con il mondo del lavoro per l'effettuazione dei tirocini; aspetti amministrativi-gestionali; ecc.).

Per la gestione integrata dei percorsi, si sottolinea in particolare l'esigenza che venga costituito un Comitato tecnico-scientifico per ciascun progetto, composto da rappresentanti dei diversi soggetti coinvolti, con responsabilità di coordinamento e supervisione relativamente a: la programmazione delle attività, la gestione operativa, il monitoraggio e la valutazione interna.

3. La valutazione e la certificazione
La valutazione e la certificazione sono parte integrante della progettazione del percorso formativo e devono essere definiti in parallelo e in coerenza con gli aspetti sopra trattati; ne vengono qui posti in evidenza alcuni elementi peculiari, da tenere presenti nel momento della progettazione. Il processo di valutazione dei percorsi IFTS va definito in relazione a due aree:

  • la valutazione interna al percorso, quella didattica, relativa agli apprendimenti degli allievi, che può essere condotta con diverse fasi e strumenti (prove di verifica di fine modulo, valutazione per insiemi di competenze, ecc.), prevedendo anche modalità di auto-valutazione; dovranno essere predisposte specifiche modalità di valutazione delle esperienze pratiche e di tirocinio, coinvolgendo i formatori interessati. Dovrà inoltre essere offerta l'opportunità ai corsisti di esprimersi in merito alla qualità delle diverse componenti del progetto (modello, organizzazione, docenti, materiali, tirocini, ecc.).

  • la valutazione esterna, relativa agli aspetti di: congruità tra progetto formativo, esiti formativi ed occupazionali; qualità del percorso formativo e del progetto in generale; prestazioni dei formatori e delle strutture formative; grado e modalità di integrazione dei soggetti coinvolti; ecc. Essa richiede un'azione di monitoraggio in itinere del percorso, affidata alla responsabilità del comitato tecnico-scientifico, fin dal momento della progettazione.


Il nuovo canale post-secondario presuppone un sistema integrato di certificazione, valido sia per la prosecuzione dell'iter formativo nel canale universitario, grazie ad accordi stipulati con le Università, che si impegnano a riconoscere alcuni crediti formativi, sia per il riconoscimento di qualifiche professionali di II livello da parte delle Regioni. Il sistema di certificazione deve consentire tanto l'eventuale prosecuzione della formazione in altre tipologie di percorsi, quanto l'inserimento lavorativo.
La certificazione rilasciata al termine del corso è costituita da un attestato finale spendibile in ambito nazionale e da una qualifica professionale, secondo un modello unitario proposto dal Comitato nazionale di progettazione del FIS.
Essa dovrà rendere chiaramente visibili le conoscenze e le competenze acquisite nel percorso.
Un punto di particolare innovazione è rappresentato dalla possibilità di riconoscimento a livello europeo delle competenze acquisite, ai fini della mobilità lavorativa e di ulteriori esperienze formative.

4. La ricaduta sul sistema formativo L'obiettivo dei nuovi percorsi di IFTS è anche quello di diffondere innovazione nel sistema formativo, attraverso la condivisione di pratiche eccellenti tra i soggetti coinvolti nel sistema integrato: scuola, formazione professionale, università e mondo del lavoro, innalzando il livello qualitativo degli interventi nel segmento della formazione superiore.
La progettazione e l'attività di valutazione dovranno dunque tener conto dell'impatto determinato dal nuovo percorso formativo sui diversi soggetti, soprattutto relativamente agli aspetti di valutazione delle competenze acquisite e di certificazione dei crediti formativi.
Elementi di innovazione che emergeranno dalla sperimentazione in atto potranno interessare:

  • il sistema scolastico, relativamente allo sviluppo di nuove modalità di programmazione dell'offerta connesse all'autonomia didattica e gestionale, nonché rispetto al raccordo scuola-lavoro e all'introduzione di alcune componenti legate alla cultura professionale;

  • il sistema di formazione professionale, in termini di innalzamento quantitativo e qualitativo dell'offerta, soprattutto in una logica integrata;

  • il sistema universitario rispetto all'introduzione di innovazioni metodologiche-didattiche legate ad una maggiore adesione alle richieste espresse dal mondo del lavoro.



5. Standard di costo
Lo standard di costo è riferito a un corso di formazione di 1200 ore per un costo complessivo compreso fra L. 350.000.000 - L. 400.000.000 (al lordo di I.V.A.). Esso è composto dalle seguenti categorie di spesa, accanto a ciascuna di essa è indicata la relativa aliquota di quota ammissibile.

A Spese insegnanti

50%

B - Spese allievi

15%

C - Spese di funzionamento e gestione

15 %

D - Altre spese ivi compresi i servizi di accompagnamento (*)

20 %

(*) Nelle altre spese sono previste la preparazione dei materiali per la formazione a distanza, il monitoraggio e la valutazione dei risultati, verifica in itinere e documentazione, esami finali, eventuale servizio di placement.
Per i servizi di accompagnamento si intendono i servizi previsti dal documento F.I.S. ( informazione, motivazione, orientamento, certificazione, valutazione delle competenze acquisite, consulenza formativa e professionale).
Al fine di facilitare l'integrazione delle risorse nell'ambito di un comune quadro di riferimento, si richiamano per la congruità dei costi,le circolari seguenti:
-n.98/95 del 12.8.95 pubblicata nel suppl.to ordinario n.99 alla G.U. serie gen n. 188 del 12.8.95;
-n.101/97 del 17.7.97 pubblicata nella G.U. n.175 del 29.7.97.
Eventuali scostamenti dalle voci di costo sopra indicate devono essere adeguatamente motivati e documentati.


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