archivio.pubblica.istruzione.it top
spacer


Attenzione:
sezione in aggiornamento

Alcune pagine/sezioni potrebbero non funzionare correttamente


Torna alla homepage




 
 Portfolio Europeo delle Lingue

ORIGINE DEL PEL

Il Portfolio Europeo delle Lingue è uno strumento messo a punto dal Consiglio d'Europa. Sin dal 1962 il Comitato dei Ministri evidenziò l'importanza delle lingue nel processo di cooperazione degli Stati membri.
Nella Raccomandazione n. 18 del 1982 viene sottolineato come "le lingue e le culture siano un bene comune inalienabile che deve essere protetto e fatto conoscere soprattutto nel mondo della scuola, anche per agevolare il processo di superamento delle barriere comunicative e per rendere possibile la comprensione reciproca".
Nella Raccomandazione n. 6 del 1998 del Comitato dei Ministri viene auspicata l'attuazione, da parte dei Governi degli Stati membri, di azioni tese ad "incoraggiare le Istituzioni a sviluppare e utilizzare per gli studenti in tutti i settori dell'educazione un documento personale (il Portfolio Europeo delle Lingue) nel quale possano essere registrate tutte le certificazioni e le esperienze linguistiche e culturali in modo coerente e trasparente…".
In un' ottica di sempre maggiore mobilità dei cittadini europei è infatti necessario promuovere l'uso di strumenti didattici e pedagogici che accompagnino l'apprendimento linguistico e lo certifichino in modo trasparente, coerente e significativo per il discente.
Nel 1998 ha avuto inizio la fase di sperimentazione del PEL che si è conclusa nel 2000 con un Rapporto finale. La sperimentazione è stata condotta in 15 Stati membri (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Svezia, Svizzera e Ungheria) ed ha avuto luogo in scuole di diverso ordine e grado (primaria, secondaria inferiore e superiore, università, educazione agli adulti, istruzione professionale). In alcuni casi la sperimentazione è stata condotta con soggetti appartenenti a categorie in particolari situazioni di apprendimento quali ad esempio alunni immigrati o profughi.
I risultati della fase pilota hanno testimoniato la validità del PEL, confermata dalla valutazione degli insegnanti che hanno riconosciuto l'influenza positiva dell'uso del Portfolio sull'apprendimento linguistico dei loro allievi. Gli insegnanti coinvolti nella sperimentazione hanno riconosciuto che l'uso del Portfolio aumenta la motivazione degli alunni ad apprendere e li rende più consapevoli delle loro capacità; inoltre la possibilità di essere protagonisti nei confronti del proprio percorso di apprendimento favorisce lo sviluppo della competenza linguistica ed ha riflessi sui risultati raggiunti.
Oltre il 78% degli insegnanti, che hanno fatto uso del PEL durante la fase sperimentale, ha riconosciuto inoltre il PEL come strumento utile nella programmazione e valutazione dei risultati raggiunti dai discenti, in particolare attraverso l'uso del Quadro Comune di Riferimento per le Lingue.
Il PEL viene diffuso e presentato, al termine della fase pilota, durante il 2001, Anno Europeo delle Lingue. Inoltre la Conferenza permanente dei Ministri dell'Istruzione del Consiglio d'Europa, nel corso della sua 20esima sessione (15-17 ottobre 2000), ha adottato una Risoluzione sul Portfolio Europeo delle Lingue.
In essa si chiede agli Stati membri di creare le condizioni favorevoli per l'uso del PEL, anche tramite "il sostegno agli insegnanti attraverso programmi di formazione adeguati".

Indietro

 
 
Portfolio Europeo delle lingue
Cos'è
Destinatari
Origine
Struttura
PEL e Quadro Comune Europeo di Riferimento
 

 
Materiali
PEL italiani validati
Documenti
Contributi
 

 
Eventi
Quadro normativo
FAQ
Scrivi
 

spacer

Direzione generale per la comunicazione

© 1998-2006 Ministero della Pubblica Istruzione
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA

Centralino 06 5849.1