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Conferenza di servizio per l'integrazione degli studenti stranieri

Il Ministro Letizia Moratti: "Ecco le nostre linee d'azione per trovare soluzioni flessibili adatte alle singole realtà scolastiche"

(Roma, 1 ottobre 2004) Si è insediata a Roma, alla presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, la Conferenza di servizio per l'integrazione degli studenti stranieri, della quale fanno parte i direttori degli uffici scolastici regionali del Ministero e i direttori generali dell'Amministrazione centrale.

Il Ministro ha inquadrato la questione dell'intercultura, tipica della società contemporanea, non solo italiana, nel contesto delle attuali tensioni internazionali: "Viviamo in un mondo difficile", ha detto, "carico di odio e caratterizzato da guerre, ingiustizie e terrorismo: fenomeni tutti che derivano spesso dalla non comprensione delle diverse culture. La scuola deve rappresentare il punto di partenza e il luogo ideale per prevenire in futuro queste tragedie. La scuola deve educare al rispetto della persona e della vita, ai valori della libertà, della convivenza civile, della democrazia; deve alimentare negli studenti il rispetto delle culture diverse, la fiducia nella società, la speranza nel futuro. Da qui dobbiamo assolutamente partire".

Riferendosi alle problematiche che investono la scuola italiana alla luce di una sempre maggiore presenza di studenti stranieri, il Ministro ha indicato quattro linee prioritarie d'azione per trovare a livello locale soluzioni concrete che favoriscano la piena integrazione dei ragazzi stranieri:

  1. intensificare le iniziative di insegnamento dell'italiano;
  2. favorire il dialogo tra gli insegnanti e le famiglie degli studenti stranieri;
  3. mettere a fattor comune e valorizzare le "migliori pratiche" di integrazione;
  4. attivare uno scambio sistematico di esperienze con altri Paesi.
"Su un punto voglio insistere", ha sottolineato il Ministro Moratti. "L'integrazione deve essere piena e le iniziative adottate devono rispettare il dettato costituzionale di una scuola laica e aperta a tutti. Lavoreremo anche con le Regioni per trovare soluzioni flessibili adatte alle singole realtà scolastiche. La personalizzazione dei percorsi formativi prevista dalla riforma già risponde in parte ad alcune necessità. Ma occorre fare di più", ha aggiunto il Ministro. "Da parte nostra abbiamo già attivato un apposito ufficio per l'integrazione degli studenti stranieri, affiancato da un Gruppo nazionale di lavoro composto da docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo accademico e scientifico. Per ogni regione sono stati nominati referenti per l'educazione interculturale. Il nostro obiettivo è quello di favorire, con la collaborazione di tutti, il pieno successo formativo anche ai ragazzi che provengono da altri Paesi".