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Due interventi del Ministro alla Farnesina e in videoconferenza con Mosca

Letizia Moratti dopo la liberazione degli ostaggi:
"La scuola luogo di costruzione di un mondo di pace"


La scuola come luogo di trasmissione della "cultura del sapere" per il superamento delle barriere e dei pregiudizi sociali, ideologici e culturali; la scuola come momento per rafforzare, attraverso la conoscenza reciproca, il rispetto delle diverse culture, delle diverse storie: questo il filo conduttore che ha unito, stamani, due importanti interventi del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, alla Farnesina in apertura dell'assemblea plenaria della task force sull'Olocausto e al Ministero durante una videoconferenza in collegamento con il Ministro dell'Istruzione russo, Fursenko.

Gli interventi del Ministro hanno assunto un significato particolare perché, proprio durante il collegamento con Mosca, dove accanto al Ministro Fursenko sedevano cento ragazzi italiani ospiti della Federazione russa in seguito a specifici accordi di scambi culturali promossi dai due Ministeri, stavano arrivando a Roma gli ostaggi italiani liberati in Irak. "Condividiamo la gioia dei familiari e di tutti gli italiani per l'avvenuta liberazione degli ostaggi", ha infatti sottolineato Letizia Moratti. "Questo momento di gioia deve però farci riflettere sugli orrori della guerra, sugli odi razziali, sulle divisioni etniche. Voi, care ragazze e cari ragazzi, siete i protagonisti della costruzione di un mondo di speranza. La vostra energia, il vostro entusiasmo e i vostri ideali contribuiranno a costruire un mondo di pace, più giusto e più solidale. Anche gli scambi culturali tra le scuole italiane e le scuole russe", ha concluso il Ministro, "sono testimonianza di questo progetto e dell'abbattimento di barriere ideologiche che per tanti anni hanno diviso i nostri Paesi".

Sulla necessità di un sempre più ampio rispetto per le culture e le storie diverse il Ministro Letizia Moratti si era soffermata in precedenza all'apertura dell'Assemblea plenaria della "Task Force for international cooperation on Holocaust Education remembrance and research". "Soltanto così sarà possibile evitare nel futuro degenerazioni come quelle che hanno portato alle immense tragedie del XX secolo", ha concluso il Ministro. "Soltanto così potremo costruire una civiltà dove le differenze sono fonte di ricchezza e non di divisione".