Ricerca: nella più antica carota di ghiaccio l'evoluzione del
clima sulla Terra
Pubblicati su "Nature" i primi risultati del progetto EPICA, svolto con la collaborazione del
Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), promosso e finanziato dal MIUR
(Roma, 9 giugno 2004) Sul numero di "Nature" in uscita domani, 10 giugno, saranno pubblicati i primi
risultati dello studio condotto su una carota di ghiaccio, profonda oltre tre chilometri, estratta
verticalmente in Antartide a Dome C, a 3200 m sul livello del mare. Nella carota di ghiaccio,
formatosi per effetto della stratificazione delle nevicate depositatesi negli ultimi 740.000 anni,
è contenuta la più antica testimonianza del clima dell'Antartide (e del nostro Pianeta)
mai ottenuta fino a oggi da perforazioni di ghiaccio.
La perforazione è stata effettuata sul plateau antartico presso la base "Concordia", nel
quadro di una collaborazione italo-francese in cui è stato determinante l'apporto del Programma
Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), promosso e finanziato dal MIUR, diretto per oltre 17 anni
dall'ing. Mario Zucchelli dell'ENEA, prematuramente scomparso lo scorso anno. La base si trova in un
sito caratterizzato da condizioni ambientali proibitive anche nei pochissimi mesi estivi in cui la
temperatura oscilla tra -30 e -40 °C. "Concordia" è stata realizzata con l'obiettivo non solo
di svolgere ricerche glaciologiche, ma anche di effettuare osservazioni astronomiche, meteoclimatiche,
sismologiche, geomagnetiche, biomediche, di particolare interesse in questo sito.
L'attività di ricerca lunga e complessa qui considerata, denominata progetto EPICA (European
Project for Ice Coring in Antartica), a cui la base "Concordia" ha fornito il supporto logistico,
è stata avviata otto anni fa. Vi hanno partecipato ricercatori e tecnici appartenenti a dieci
nazioni europee. Per quanto riguarda l'Italia alle attività a Dome C hanno preso parte sedici
ricercatori e tecnici, mentre molto superiore è stato il numero degli addetti alle analisi
impegnati nei laboratori in patria. I gruppi di ricerca coinvolti sono appartenenti al Centro di
ricerca dell'ENEA della Casaccia (Roma), a diverse Università italiane e al CNR di Pisa. In
particolare hanno collaborato le Università di Milano Bicocca (sede del coordinamento
nazionale, con la direzione del prof. Maggi), Firenze, Milano, Parma, Trieste, Venezia, Modena,
Bologna.
Le analisi sui campioni di ghiaccio testimoniano l'evoluzione e le variazioni delle concentrazioni dei
gas e delle polveri sottili nell'atmosfera. I primi risultati confermano che in questo lungo
intervallo di tempo si sono succeduti sulla Terra otto periodi glaciali e otto più brevi
periodi caldi interglaciali. Negli ultimi 400.000 anni i periodi caldi interglaciali hanno avuto
temperature simili a quella attuale, mentre nei precedenti sono stati meno caldi ma di maggiore
durata.
Per il futuro sono in programma analisi raffinate dell'aria contenuta nelle microscopiche bolle
presenti nel ghiaccio, per delineare con maggior precisione l'evoluzione della composizione gassosa
dell'atmosfera, caratterizzando meglio le variazioni climatiche riscontrate. Le attività di
EPICA proseguiranno anche a Dome C a partire dal dicembre 2004, con l'obiettivo di raggiungere con il
carotaggio la base della calotta di ghiaccio, dove l'età del ghiaccio risale ad oltre 900.000
anni fa.