Lettera del Ministro Letizia Moratti ai docenti sui tragici fatti di
Beslan: in classe con i ragazzi momenti di riflessione sulle minacce del terrorismo
(Roma, 9 settembre 2004) Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca, Letizia Moratti, ha inviato ai dirigenti scolastici e ai docenti delle scuole di ogni ordine
e grado la seguente lettera: "I tragici eventi di Beslan, che hanno stroncato nei giorni scorsi la
vita di tanti esseri umani tra cui numerosi bambini, hanno suscitato nel mondo intero sentimenti di
dolore, di sdegno e di ferma condanna del terrorismo. In un momento così drammatico di questo
inizio di terzo millennio", prosegue la lettera, "appare più che mai necessario che i popoli si
stringano pacificamente in una catena di cooperazione, solidarietà, promuovano il dialogo e
l'integrazione tra culture e collaborino per dare valore e prospettive di vita e di benessere alle
giovani generazioni".
"A tal fine, grande ed insostituibile si rivela il compito della scuola nell'educare al rispetto della
persona e della vita umana, ai valori della libertà, della convivenza civile, della democrazia
e nell'alimentare e sostenere negli studenti quella fiducia nella società e quella speranza nel
futuro che costituiscono motivazione e incentivo per la loro crescita umana, civile e
culturale".
"La scuola italiana, sede privilegiata di educazione e formazione ai valori e ai diritti della
persona", continua il Ministro, "vive anch'essa, con tutte le sue componenti, dai dirigenti al
personale, agli studenti e alle famiglie, con accorata e responsabile partecipazione il tragico
evento".
"Sorretta da tali convincimenti", aggiunge Letizia Moratti, "prego i Dirigenti di voler opportunamente
interessare le rispettive istituzioni scolastiche perché, nella loro autonomia e con le
modalità ritenute più idonee, traggano dai tragici fatti di Beslan occasione per momenti
di raccoglimento, riflessione e approfondimento sulla minaccia del terrorismo che incombe
sull'umanità, sulla necessità ad operare per la realizzazione di una unione duratura e
pacifica tra i popoli e per l'affermazione della cultura del confronto, del dialogo, della
comprensione, della collaborazione, del rispetto reciproco, unitamente ad una ferma condanna del
terrorismo".
"Saranno i docenti", conclude il Ministro, "con la loro sensibilità pedagogica, ad individuare,
in relazione all'età e ai livelli di maturazione degli studenti, le forme e i momenti
più opportuni per soffermarsi sull'evento e commemorarne le vittime".