Università/Nasce il percorso a Y. Il Ministro Moratti: "Un sistema più
flessibile per rispondere alle esigenze degli studenti e del mercato del lavoro"
Il titolo di dottore ai laureati triennali
(Roma, 9 novembre 2004) Con la registrazione da parte della Corte dei Conti si è
chiuso l'iter del Decreto che modificherà l'ordinamento didattico universitario con l'introduzione del
percorso a Y per la laurea triennale. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevista per i
prossimi giorni, il provvedimento diventerà operativo e permetterà la rivisitazione delle attuali
classi di laurea di primo e secondo livello, per le quali sono già in corso i lavori di sei tavoli
tecnici.
"Abbiamo raggiunto un'altra importante tappa per rendere il sistema universitario più efficiente e
rispondente alle esigenze di una società in sempre più rapida trasformazione", ha commentato il
Ministro Letizia Moratti. "Con la revisione del Decreto che ha istituito il 3+2 sarà garantita una
maggiore flessibilità alla progettazione formativa e saranno, al tempo stesso, riqualificate le lauree
in modo da potenziare il raccordo con il mondo del lavoro e consentire più opportunità di sbocchi
professionali. L'Università italiana", ha concluso il Ministro, "ha ora gli strumenti per assicurare
ai nostri giovani sia la qualità dell'offerta formativa sia titoli maggiormente spendibili sul mercato
del lavoro".
Il Decreto prevede tra l'altro nuove qualifiche accademiche: il titolo di dottore spetta ai possessori
della laurea triennale, mentre a chi consegue la laurea magistrale e il dottorato di ricerca spettano,
rispettivamente, le qualifiche di dottore magistrale e dottore di ricerca. La qualifica di dottore
magistrale compete anche a coloro i quali hanno conseguito la laurea secondo gli ordinamenti didattici
previgenti al decreto 509/1999.
A completamento della rigida architettura di sistema del cosiddetto "3+2", potrà essere introdotta una
struttura di primo livello a "Y" con due percorsi paralleli e distinti, adeguatamente progettati. Dopo
un primo anno, dove si frequenteranno attività didattiche comuni, lo studente potrà scegliere tra il
percorso professionalizzante che conduce alla laurea triennale (1+2) ed il percorso metodologico per
gli studenti che dopo la laurea triennale intendano conseguire anche la laurea magistrale
(+2).
In particolare, dopo un primo anno comune, pari a 60 crediti, a forte contenuto di base, lo studente,
conscio delle proprie capacità e sulla base delle attitudini dimostrate potrà, dunque, proseguire per
altri due anni, per un numero complessivo di 180 crediti:
- in un percorso professionalizzate e, quindi, entrare nel mercato del lavoro con una preparazione
adeguata. In sostanza, un percorso triennale "razionalizzato" che porterà ad una laurea più
chiaramente orientata all'inserimento nel mondo del lavoro rispetto all'attuale. Il percorso di
laurea sarà maggiormente caratterizzato dalla presenza di stages e attività di tirocinio;
- in un biennio "metodologico-formativo" che non fornisce una preparazione specifica per il lavoro
perché è finalizzato al conseguimento di una solida preparazione metodologica di base più
consigliabile a coloro che intendano proseguire gli studi in un successivo ed ulteriore biennio (120
crediti), al cui termine si conseguirà la Laurea Magistrale (nuova denominazione della
"Specialistica"). Si svolgerà, quindi, complessivamente un ciclo di studi quinquennale, che condurrà
ad ottenere un titolo di peso specifico più elevato rispetto all'attuale.
Con la revisione del "3+2" gli atenei godranno di maggiore autonomia e flessibilità
per quanto riguarda la determinazione dei crediti. Infatti i crediti vincolati a livello nazionale
scenderanno per i percorsi triennali dall'attuale 66 per cento al 50 per cento e per il biennio
magistrale al 40 per cento e soltanto per le discipline di base e caratterizzanti.
Da sottolineare inoltre che si passa da una concezione "verticale" dei percorsi formativi a un modello
trasversale: in pratica, adottando un criterio multidisciplinare della formazione si potrà conseguire
una laurea triennale umanistica e proseguire in un biennio "magistrale" nel settore scientifico e
viceversa, ovviamente dopo una verifica, da parte dell'ateneo, della preparazione e degli eventuali
debiti formativi da colmare. Tale possibilità viene garantita allo studente attraverso il ricorso alle
cosiddette "passerelle".
Molto importante è la modifica dei percorsi finalizzati alle professioni legali di magistrato,
avvocato e notaio. Ciò consentirà di costruire un modello a "ciclo unico" - di 5 anni (300 crediti
formativi universitari) - che garantirà maggiore organicità, unitarietà, completezza e qualità nella
formazione. Verrano definiti comunque percorsi triennali per quanto riguarda le classi di laurea non
correlate alla formazione delle professioni legali classiche.
Specifiche disposizioni transitorie prevedono che la nuova normativa si applichi dopo la ridefinizione
delle classi dei corsi di laurea e di laurea magistrale, con la possibilità di una fase di
sperimentazione che consenta agli atenei che lo vorranno di applicare l'ordinamento didattico a "Y"
nonché gli attuali ordinamenti delle lauree specialistiche sulla base di 120 crediti fin dall'anno
accademico 2004-2005.