Ecco il piano per incentivare le iscrizioni alle facoltà
scientifiche
Presentato il "Progetto Lauree Scientifiche" promosso da Miur, Confindustria e Conferenza
Nazionale dei Presidi di Scienze
Il Ministro Moratti: "Orientamento, formazione dei docenti e stage per rispondere alla crisi
delle vocazioni scientifiche"
Il Vicepresidente Rocca: "Innescare rapidamente un circuito virtuoso che
coinvolga cultura scientifica, innovazione e crescita economica"
Il Presidente Predazzi: "Il rilancio della ricerca di base come priorità
per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese"
(Roma, 13 ottobre 2004) È stato presentato oggi a Villa Mondragone (Monte
Porzio Catone) dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, dal
Vicepresidente per l'Education di Confindustria, Gianfelice Rocca, e dal Presidente della Conferenza
Nazionale dei Presidi di Scienze, Enrico Predazzi, il "Progetto Lauree Scientifiche", inserito
nell'ambito della programmazione del sistema universitario per il triennio 2006.
Il progetto ha l'obiettivo di incentivare il numero degli immatricolati e dei laureati nelle
discipline scientifiche, condizione indispensabile per lo sviluppo della competitività tecnologica del
Paese. I numeri parlano di una costante diminuzione di interesse dei giovani per i percorsi
universitari a contenuto scientifico, in particolare per alcune classi di laurea, tra cui la 21
(Scienze e tecnologie chimiche), la 25 (Scienze e tecnologie fisiche) e la 32 (Scienze
matematiche).
"Il progetto", ha spiegato il Ministro Letizia Moratti, "interesserà nell'arco di tre anni 14.000
docenti e 10.000 studenti e sarà sostenuto finanziariamente con otto milioni e mezzo di euro. Le
nostre linee d'azione", ha aggiunto, "si possono così sintetizzare: più orientamento; didattica più
attrattiva; utilizzo dei laboratori per rendere i ragazzi protagonisti dell'apprendimento; stage e
tirocini affinché gli studenti possano verificare 'sul campo' le loro attitudini; revisione delle
classi di laurea, anche per renderle più aderenti alle esigenze del mercato del lavoro, e, infine, un
maggiore collegamento del percorso formativo con le opportunità di lavoro che, ricordo, nel settore
scientifico sono più elevate rispetto agli altri settori".
Il Ministro ha poi sottolineato che "il Miur intende selezionare 10 progetti che dovranno essere
presentati dagli atenei in collaborazione con le associazioni imprenditoriali e con le scuole. A
questo scopo sono stati stanziati attualmente circa 6,5 milioni di euro a carico del Fondo per la
programmazione del sistema universitario, periodo 2006. A tali risorse si aggiungono quelle che
saranno destinate alla formazione e all'aggiornamento degli insegnanti e alla predisposizione dei
progetti pilota dei laboratori di chimica, fisica e matematica (circa 2 milioni di euro)".
ORIENTAMENTO PRE-UNIVERSITARIO - Tra le azioni previste all'interno del progetto c'è il
potenziamento dell'orientamento pre-universitario, studiato in linea con gli obiettivi europei e in
attuazione della legge n. 53/2003. Sarà data l'opportunità di sperimentare nelle scuole superiori
nuovi modelli e strumenti informativi in grado di migliorare le prestazioni degli studenti, in
particolare accrescendone le competenze di base e quelle scientifiche, e di apportare cambiamenti
nella formazione dei docenti (circa 14.000). Lo strumento è il Piano nazionale per l'orientamento, che
coinvolge tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, e che rappresenta la cornice per la
condivisione dell'impianto culturale e metodologico degli interventi.
LAUREE E POST-LAUREA - È prevista la promozione, insieme al mondo delle forze produttive
e delle professioni, di nuovi percorsi curriculari più direttamente orientati al mondo del lavoro e
dell'high-tech, nonché lo studio di un'azione di informazione mirata e di orientamento per gli
imprenditori, con l'obiettivo di diffondere le caratteristiche dei laureati nelle classi 21, 25 e 32.
Sarà incentivata inoltre l'istituzione di appositi corsi (Master di I e II livello) per
l'aggiornamento degli insegnanti delle scuole nelle varie discipline scientifiche. In particolare è
prevista l'erogazione di 150 borse di studio l'anno della durata di tre anni per ciascuno dei tre anni
di vita del progetto.
BANCA DATI DEGLI STAGE - In cantiere c'è anche la creazione di una banca dati ad accesso
gratuito per la diffusione su scala nazionale delle domande (da parte degli studenti) e delle offerte
(da parte delle aziende) di stage e tirocini nel campo della chimica, della fisica e della matematica.
Attualmente sono 140.000 gli stage attivi in Italia. L'obiettivo è di incentivare la mobilità di
quegli studenti che vogliano usufruire di stage formativi in strutture di ricerca e imprese, nazionali
e internazionali, di particolare rilevanza strategica.
Spiega il Vicepresidente per l'Education di Confindustria, Gianfelice Rocca: "Il legame fra impresa e
ricerca scientifica è al centro dei processi di innovazione. Eppure in molti Paesi dell'area europea,
tra cui l'Italia, si segnala una sensibile diminuzione degli iscritti ai corsi di laurea scientifici.
Tra le ragazze questa tendenza è ancora più evidente: solo nove su cento scelgono un corso di laurea
dell'area scientifico-tecnologica. Occorre innescare rapidamente un circuito virtuoso che coinvolga a
tutti gli effetti cultura scientifica, innovazione e crescita economica. Confindustria desidera
partire dall'orientamento dei giovani per invertire queste tendenze. La cultura scientifica è oggi
necessaria per investire e operare incisivamente - con strumenti nuovi - nei processi di
trasformazione tecnologica in molti settori, dalle biotecnologie alle telecomunicazioni alla finanza.
Con il progetto Lauree Scientifiche presentato oggi insieme al Ministro Moratti e con altre
iniziative come Orientagiovani (in programma il prossimo 26 ottobre), Confindustria si è attivata per
rilanciare la ricerca ed elevare il grado di "scientificità ambientale" del nostro Paese".
"La priorità assoluta della Conferenza dei Presidi di Scienze e Tecnologie - sottolinea il Presidente
Enrico Predazzi - si incentra non solo sul rilancio della ricerca di base in Italia ma su un rilancio
che deve essere proiettato verso l'Europa e il resto del mondo. Vitale è creare le premesse perché
i nostri ricercatori siano messi in condizione di fare ricerca competitiva nei confronti dei loro
colleghi stranieri, e questo anche dal punto di vista delle retribuzioni. Strategico è che, per la
prima volta, le premesse per questo rilancio vengano poste da un'azione concordata tra Ministero,
Facoltà di Scienze e Confindustria come peraltro previsto nella Convenzione quadro che quest'ultima
ha siglato con la Crui".