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A Genova, la presentazione dell'Istituto Italiano di Tecnologia

Sviluppo tecnologico e alta formazione scientifica e tecnologica
per contribuire alla competitività e alla crescita del Paese

(Roma, 16 febbraio 2004) Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti ed il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti hanno presentato oggi a Genova, nella sede della Regione Liguria, l'Istituto Italiano di Tecnologia. Si tratta di un centro per la ricerca tecnologica e scientifica, istituito con legge alla fine del 2003, che si inserisce nell'ambito dell'ampio processo di riforma che il Governo sta attuando per la modernizzazione ed il potenziamento del sistema scientifico e tecnologico italiano. L'Istituto Italiano di Tecnologia ha la forma giuridica della Fondazione. Tra le finalità, lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione scientifica e tecnologica, per contribuire alla competitività e alla crescita del Paese. Tra gli obiettivi, la realizzazione di nuove tecnologie e di nuovi prodotti per la creazione di maggiore ricchezza, più posti di lavoro e coesione sociale.

Il Centro di ricerca opererà in una nuova sede resa disponibile dalla Regione Liguria, ma sarà dedicato ad operare verso tutto il sistema scientifico ed economico nazionale; si avvarrà della partecipazione di illustri scienziati internazionali in collegamento con tutti gli altri centri di ricerca pubblici. L'intento fondamentale è di contribuire a superare le storiche barriere esistenti anche in Europa fra Scienza ed Impresa. Proprio perché rivolto all'eccellenza della ricerca in generale, l'Istituto di Genova si proporrà di attrarre scienziati e ricercatori residenti in Italia ed all'estero, indipendentemente dalla loro nazionalità ed età.

I due Ministri hanno ricordato gli elementi altamente innovativi che caratterizzeranno la Fondazione IIT:

  • Missione. E' indirizzata a facilitare ed accelerare la crescita, nel sistema della ricerca nazionale, di capacità scientifiche e tecnologiche. Con l'obiettivo di realizzare la transizione del sistema economico verso produzioni a più alto contenuto tecnologico e valore aggiunto, e quello di incentivare e promuovere la collaborazione tra gruppi di eccellenza che operano nelle università e nei centri pubblici di ricerca ed il sistema produttivo del paese.



  • Attività. E' inizialmente prevista nei settori strategici dei "Sistemi di Produzione", della Salute e delle Biotecnologie. Il settore "Sistemi di Produzione" contribuisce fortemente alle esportazioni italiane di prodotti ad alta tecnologia, ed è alla base della competitività del manifatturiero italiano in molti settori del "made in Italy"; esso ha un carattere fortemente interdisciplinare e risulta strettamente connesso alle aree tecnologiche della microelettronica, dei nuovi materiali, dell'ICT; il settore della "Salute e delle Biotecnologie" è in forte espansione poiché in esso si registrano forti avanzamenti nelle conoscenze; esso deve corrispondere alla necessità di scoprire nuovi farmaci più efficaci e con meno effetti collaterali e allo sviluppo di nuove tecnologie biomediche per la diagnosi, la cura e la prevenzione delle malattie. Si tratta di un'area in cui il paese investe oltre 100 miliardi di euro all'anno attraverso il Sistema Sanitario Nazionale e il contributo privato dei cittadini, in cui si concentrano forti aspettative e bisogni della popolazione italiana e le cui tecnologie e prodotti avanzati registrano un notevole passivo nella bilancia dei pagamenti.



  • Pubblico-privato. La natura giuridica della Fondazione, ed i suoi mezzi economici, non gravati da forti spese fisse di personale, favorirà la promozione di significative collaborazioni tra ricerca pubblica e privata, affiancando e potenziando le iniziative già in corso. In questo modo fornirà un forte contributo al superamento delle tradizionali barriere alla cooperazione tra Università, ricerca pubblica ed imprese. Barriere esistenti non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei, radicate nella profonda diversità dei sistemi di valore attualmente esistenti all'interno sia della ricerca pubblica che delle imprese.



  • Board. Per la prima volta in Italia, analogamente a quanto si riscontra nelle più qualificate istituzioni internazionali, l'indirizzo e la direzione di una iniziativa di così alto rilievo sarà affidata ad illustri esponenti del mondo scientifico, economico, industriale e finanziario italiano ed internazionale. In più, la presenza di illustri scienziati stranieri o italiani residenti all'estero nel "board" di indirizzo della Fondazione, assicurerà la possibilità di attivare programmi di collaborazione e di alta formazione con le rispettive istituzioni di appartenenza.

Per la sua natura di Fondazione, l'IIT è autonomo ed indipendente. La fase di start-up, che durerà due anni, verrà gestita da un Commissario Unico, nominato congiuntamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Il Commissario sarà affiancato da un comitato di indirizzo e regolazione, composto da personalità del mondo dell'industria e dell'accademia italiana e da illustri membri della comunità scientifica internazionale, tra cui due Premi Nobel.

Durante il periodo di start-up verranno definiti lo statuto, l'organizzazione ed il funzionamento a regime della Fondazione.

Il patrimonio iniziale della Fondazione IIT è stato costituito dallo Stato con un finanziamento pari al 2,8 per cento dell'incremento di risorse per la ricerca assicurato dalla legge finanziaria 2004. Come tale non viene a sovrapporsi né a ridurre significativamente le risorse per altre attività o iniziative di ricerca operanti nel paese. Tale patrimonio costituisce il mezzo proprio con cui la Fondazione dovrà finanziare le proprie attività. Tuttavia la Fondazione può ricevere donazioni e apporti da soggetti pubblici e privati. Si tratta di un nuovo modello che rappresenta uno stimolo ed una opportunità per tutto il sistema scientifico italiano.