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Il Ministro Moratti: "Nuove lauree di maggiore qualità e più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro"

Un percorso a Y sostituirà il "3+2"

(Roma, 16 giugno 2004) Con il parere espresso oggi dalla Camera dei Deputati, si chiude l'iter parlamentare del Decreto che modificherà l'ordinamento didattico universitario con l'introduzione del percorso a Y (1+2+2) in sostituzione del 3+2. Dopo la registrazione alla Corte dei Conti e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il provvedimento diventerà operativo e permetterà la rivisitazione delle attuali classi di laurea di primo e secondo livello.

"Con la revisione del Decreto che ha istituito il 3+2", ha commentato il Ministro Letizia Moratti, "sarà garantita una maggiore flessibilità alla progettazione formativa e saranno, al tempo stesso, riqualificate le lauree in modo da potenziare il raccordo con il mondo del lavoro e consentire più opportunità di sbocchi professionali. Ringrazio il Parlamento che, in tempi brevi, ha espresso il parere e la senatrice Maria Grazia Siliquini per averne seguito l'iter parlamentare. L'Università italiana", ha concluso il Ministro, "ha ora gli strumenti per assicurare ai nostri giovani titoli maggiormente spendibili sul mercato del lavoro e più rispondenti alle esigenze di una società in rapida trasformazione".

In sostituzione del rigido "3+2" viene introdotto un percorso a "Y" con due percorsi paralleli e distinti, adeguatamente progettati. Dopo un primo anno, dove si frequenteranno attività didattiche comuni, vi sarà la netta separazione tra il percorso professionalizzante che conduce alla laurea triennale (1+2) ed il percorso metodologico per gli studenti che dopo la laurea triennale intendano conseguire anche la laurea magistrale (1+2+2).

In particolare, dopo un primo anno comune, pari a 60 crediti, a forte contenuto di base, il percorso formativo si "biforca" e lo studente, conscio delle proprie capacità e sulla base delle attitudini dimostrate potrà, dunque, proseguire per altri due anni, per un numero complessivo di 180 crediti:

  • in un percorso professionalizzante e, quindi, entrare nel mercato del lavoro con una preparazione adeguata. In sostanza, un percorso triennale "razionalizzato" che porterà ad una laurea più chiaramente orientata all'inserimento nel mondo del lavoro rispetto all'attuale. Il percorso di laurea sarà maggiormente caratterizzato dalla presenza di stages e attività di tirocinio;
  • in un biennio "metodologico-formativo" (120 crediti), che non fornisce una preparazione specifica per il lavoro perché è finalizzato al conseguimento di una solida preparazione metodologica di base più consigliabile a coloro che intendano proseguire gli studi in un successivo ed ulteriore biennio (120 crediti), al cui termine si conseguirà la Laurea Magistrale (nuova denominazione della "Specialistica"). Si svolgerà, quindi, complessivamente un ciclo di studi quinquennale, che condurrà ad ottenere un titolo di peso specifico più elevato rispetto all'attuale.

Con la revisione del "3+2" gli atenei godranno di maggiore autonomia e flessibilità per quanto riguarda la determinazione dei crediti. Infatti i crediti vincolati a livello nazionale scenderanno per i percorsi triennali dall'attuale 66 per cento al 50 per cento e per il biennio magistrale al 40 per cento e soltanto per le discipline di base e caratterizzanti.

Da sottolineare inoltre che si passa da una concezione "verticale" dei percorsi formativi a un modello trasversale: in pratica, adottando un criterio multidisciplinare della formazione si potrà conseguire una laurea triennale umanistica e proseguire in un biennio "magistrale" nel settore scientifico e viceversa, ovviamente dopo una verifica, da parte dell'ateneo, della preparazione e degli eventuali debiti formativi da colmare.

Molto importante è la modifica dei percorsi finalizzati alle professioni legali di magistrato, avvocato e notaio. Ciò consentirà di costruire un modello a "ciclo unico" (in sostanza "1+4") che garantirà maggiore organicità, unitarietà, completezza e qualità nella formazione. Rimarrà comunque un percorso triennale per quanto riguarda la classe di laurea di scienze giuridiche.

Specifiche disposizioni transitorie prevederanno che la nuova normativa si applichi dopo la ridefinizione delle classi di laurea, con la possibilità di una fase di sperimentazione che consenta agli atenei che lo vorranno di applicare l'ordinamento didattico a "Y" fin dall'anno accademico 2004-2005.