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Parte la nuova scuola dell'infanzia e primaria
Via libera definitivo del Consiglio dei Ministri dopo i pareri delle Regioni,
degli Enti locali e delle Commissioni parlamentari
Inglese, informatica e tempo pieno gratuito alle Elementari, seconda lingua europea
e tempo prolungato gratuito alle Medie, docente tutor per un percorso educativo più qualificato
(Roma, 23 gennaio 2004) Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva, dopo il
parere della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti e su proposta del
Ministro Letizia Moratti, il decreto legislativo riguardante la definizione delle norme generali
relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione.
Il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri recepisce tutte le indicazioni dei pareri
espressi da questi organismi. In particolare:
è stata chiarita la possibilità, per le scuole dell'infanzia e per quelle
del primo ciclo esistenti sullo stesso territorio, di aggregarsi in istituti comprensivi;
è chiarito che il tempo pieno nella scuola primaria e prolungato nella
scuola secondaria di primo grado è pari a quello attuale ed è totalmente gratuito;
l'organico dell'anno scolastico 2003/2004 nelle scuole secondarie di
primo grado viene confermato per l'anno scolastico 2004-2005 e fino alla messa a regime
della riforma, per garantire il graduale passaggio al nuovo ordinamento;
al fine di realizzare la continuità educativa tra il complesso dei
servizi all'infanzia, la scuola dell'infanzia e la scuola primaria verranno
realizzati appositi accordi con le Regioni e con gli Enti locali;
viene chiarito che, in attesa della definizione del diritto-dovere
all'istruzione con apposito decreto legislativo, restano in vigore le sanzioni previste
dalle norme vigenti per la mancata frequenza.
La Riforma della Scuola, con il via libera definitivo del Consiglio dei Ministri, parte così
regolarmente con l'inizio del prossimo anno scolastico nelle cinque classi della scuola primaria e
nella prima classe della scuola secondaria di primo grado.
"Tra gli strumenti introdotti per l'attuazione della riforma nel primo segmento dell'istruzione",
ha detto il Ministro Letizia Moratti, "vi è l'arricchimento delle offerte formative, con un
ventaglio di scelte più ampie e personalizzate, come l'insegnamento della lingua inglese e
dell'informatica nella scuola primaria e di una seconda lingua comunitaria nella scuola media.
Viene inoltre garantito il tempo pieno nella scuola primaria e prolungato nella scuola secondaria
di primo grado secondo nuove e più flessibili modalità, per venire incontro alle esigenze delle
famiglie. Si tratta", ha ribadito il Ministro, "di opportunità formative offerte dalle scuole di
tutta Italia in maniera assolutamente gratuita".
Il decreto legislativo approvato oggi costituisce la prima attuazione della delega legislativa
prevista dalla legge 53/2003. Queste le principali novità:
l'anticipo graduale delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia
delle bambine e dei bambini che compiono i tre anni, e alla scuola primaria dei bambini
e delle bambine che compiono i sei anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico
di riferimento. Per il prossimo anno scolastico, come è avvenuto per quello in corso, possono
iscriversi le bambine e i bambini che compiono rispettivamente i tre e i sei anni entro il 28
febbraio 2005;
l'introduzione di più libertà di scelta per le famiglie e di più
autonomia didattica e organizzativa per le scuole, in relazione a piani di studio
personalizzati, al fine di realizzare l'obiettivo della legge di favorire la crescita e la
valorizzazione degli allievi, nel rispetto dell'identità e delle aspirazioni di ciascuno di
essi. A questo fine, l'orario scolastico viene così riorganizzato:
per la scuola dell'infanzia da un minimo di 24 a un massimo di 50
ore settimanali a scelta delle famiglie;
per la scuola primaria, 27 ore settimanali obbligatorie e 3 ore di
attività e insegnamenti opzionali (obbligatori per la scuola e facoltativi e
gratuiti per gli allievi), per un totale massimo di 30 ore settimanali. Il tempo
pieno (27 ore + 3 + 10) sarà offerto a tutti i bambini della scuola primaria gratuitamente
come in passato e fino a 40 ore settimanali, comprensive del tempo mensa, sulla base delle
scelte che i genitori esprimeranno al momento dell'iscrizione dei figli;
per la scuola secondaria di primo grado, 27 ore settimanali
obbligatorie e 6 ore di attività e insegnamenti opzionali (obbligatori per la scuola e
facoltativi e gratuiti per gli allievi), per un totale massimo di 33 ore
settimanali. Il tempo prolungato viene garantito gratuitamente fino a 40 ore
settimanali (27 ore + 6 + 7).
Vengono inoltre potenziate le attività di laboratorio, al fine di consentire
l'effettiva formazione personalizzata e di ampliare l'offerta formativa, nelle singole
scuole o in rete;
l'affidamento, per l'intera durata del corso sia della scuola
primaria, sia della scuola secondaria di primo grado, al docente "tutor", delle
funzioni di orientamento per la scelta delle attività opzionali, di coordinamento delle
attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della
documentazione del percorso formativo compiuto dall'allievo;
l'introduzione del portfolio delle competenze, che dovrà
documentare il percorso formativo seguito da ogni allievo fin dalla scuola dell'infanzia;
l'introduzione dell'insegnamento della lingua inglese e
dell'alfabetizzazione informatica fin dal primo anno della scuola primaria;
l'introduzione della seconda lingua europea e il
potenziamento dell'alfabetizzazione informatica a partire dalla prima classe della
scuola secondaria di primo grado;
la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale per ciascun
studente ai fini della validità dell'anno, a partire dalla scuola secondaria di primo
grado;
la valutazione, periodica e annuale, a partire dalla scuola secondaria
di primo grado, affidata ai docenti, dovrà accertare il raggiungimento di tutti gli
obiettivi formativi ai fini del passaggio al periodo didattico annuale o biennale
successivo, valutando anche il comportamento degli alunni, e ferma restando la possibilità
di non ammettere all'anno successivo dello stesso biennio in caso di accertate gravi
carenze;
l'abolizione dell'esame di Stato alla fine della 5° classe della
scuola primaria, per favorire la continuità didattica.
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