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Accordo sullo sviluppo dell'istruzione e formazione tecnica superiore
(Ifts)
(Roma, 25 novembre 2004) Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca - rappresentato dal sottosegretario Maria Grazia Siliquini - di concerto con il Ministero del
Lavoro - rappresentato dal sottosegretario Pasquale Viespoli - hanno condiviso un importante accordo
sullo sviluppo della Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) con le Regioni e gli Enti
locali.
L'accordo sancito in sede di Conferenza unificata prevede, tra l'altro, l'istituzione dei "Poli
formativi per l'IFTS", riferiti a specifici settori produttivi presso scuole secondarie superiori o
centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni, che potranno operare su base
pluriennale.
L'istituzione dei Poli è resa possibile dalla stabilità delle risorse previste, per la prima volta,
dal Piano programmatico di spesa contenuto nella legge n. 53/03 sulla riforma del sistema educativo di
istruzione e formazione, per consentire anche al nostro Paese di dotarsi, accanto all'Università, di
un sistema di formazione tecnica superiore visibile e di qualità, come è avvenuto già da tempo in
altri Paesi dell'Ue, per rispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mercato del lavoro, in grado
di sostenere la competitività soprattutto delle piccole e medie imprese.
Allo sviluppo dei Poli e dei progetti pilota negli ambiti più innovativi previsti dall'accordo
concorreranno le risorse messe a disposizione dallo Stato, dalle Regioni e da altri soggetti pubblici
e privati. Il MIUR ha stanziato per il 2004 42,68 milioni di euro ai quali si aggiungeranno 37 milioni
di euro già deliberati dal CIPE nell'ambito delle risorse destinate alla promozione della ricerca nel
Mezzogiorno. Le Regioni programmeranno i percorsi dell'IFTS sulla base delle figure professionali di
riferimento, impegnandosi ad una spesa non inferiore al 30% sul costo complessivo dei piani approvati,
anche attingendo al Fondo Sociale Europeo.
Il sistema dell'IFTS, istituito dalla legge n. 144/99, art. 69, è stato rilanciato negli ultimi anni
dai ministri Moratti e Maroni per i positivi risultati rilevati dal monitoraggio dei 2.000 corsi che,
dal 1999, hanno interessato più di 44.000 giovani ed adulti con effetti molto incoraggianti
sull'occupazione giovanile.
Nel primo quinquennio di realizzazione, lo Stato e le Regioni hanno investito circa 450 milioni di
euro provenienti da diverse fonti finanziarie. I risultati prodotti saranno presentati nel numero
103/104 dei Quaderni degli Annali dell'istruzione, la rivista del Ministero, che sarà
pubblicato nella prossima settimana.
Al centro della nuova programmazione 2006 vi sono, in base all'accordo, i programmi d'intervento
che rafforzano i legami delle istituzioni scolastiche e formative con il mercato del lavoro, con le
università e le strutture impegnate nell'innovazione e nella ricerca scientifica e tecnologica, anche
per favorire il riposizionamento dei comparti più importanti del Made in Italy.
I giovani e gli adulti, soprattutto della fascia d'età 20/34 anni, avranno la possibilità di
conseguire una specializzazione tecnica superiore, approfondita e mirata, che ne eleverà i livelli di
istruzione e formazione e ne faciliterà l'inserimento nel mondo del lavoro.
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