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Comunicati Stampa - 1 dicembre 2005
Summit di cento delegati alla ricerca provenienti da 21 paesi per studiare attività di ricerca di frontiera sulla chimica verde

Ambiente, salute, clima, energia pulita:
parte da Venezia la strategia per lo sviluppo sostenibile

Il Viceministro Possa ai rappresentanti del G8: "L'obiettivo è perseguire la prevenzione dell'inquinamento e migliori performance industriali, oltre che sostenere la scienza chimica come leva di un progresso tecnologico rispettoso dell'ambiente e della salute umana"
Hanno preso il via oggi a Venezia, presso il Laguna Palace Hotel di Mestre, i lavori del Carnegie Green Network (CGN), il network per la ricerca e l'alta formazione sul tema della chimica verde nato su proposta italiana del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e approvato all'unanimità dai Ministri per la ricerca dei paesi del G8 nel corso dell'ultimo Carnegie Group (2-3 giugno 2005 a Victoria in Canada).

L'inaugural meeting è stato presieduto dal Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, on. Guido Possa. Vi hanno preso parte, insieme ai delegati di tutti i paesi del G8 e agli osservatori provenienti da più di quindici nazioni, i professori Pietro Tundo (presidente del Consorzio INCA), Kenneth Seddon (Queen's University of Belfast), Valery Lunin (Moscow State University), Tracy Williamson (EPA, Stati Uniti), Walter Leitner (RWTH-Aachen).

Il CGN si propone di sviluppare attività di ricerca collaborativa e alta formazione finalizzate a promuovere l'impiego sostenibile della chimica nei sistemi produttivi dei paesi a maggior tasso di industrializzazione del G8. Unitamente all'obiettivo di affiancare i sistemi industriali nell'individuazione e produzione di tecnologie più competitive e a basso impatto ambientale, il Carnegie Green Network intende orientare la propria attività scientifica alla soluzione di problematiche di interesse generale, quali i cambiamenti climatici o l'impiego di energia pulita.

Spiega il Viceministro Possa: "Il Carnegie Green Network sarà uno strumento essenziale per la diffusione sostenibile della chimica verde, di cui sfrutterà le capacità di ridurre l'impatto negativo per la salute umana e l'ambiente, attraverso lo studio e l'applicazione di processi chimici puliti in grado di eliminare o ridurre l'uso o la formazione di sostanze tossiche. L'obiettivo è perseguire la prevenzione dell'inquinamento e il raggiungimento di migliori performance industriali, oltre che sostenere l'importanza della scienza chimica quale leva di un progresso tecnologico rispettoso dell'ambiente e della salute umana".

Alla luce del ruolo strategico che la chimica verde riveste per la crescita competitiva e sostenibile dell'economia mondiale, il CGN punta inoltre ad implementare attività scientifiche in cooperazione con i paesi ad economia in forte sviluppo (India e Cina), nonché con i paesi in via di sviluppo.

Il Consorzio Interuniversitario Nazionale "La Chimica per l'Ambiente" (INCA) di Marghera, punta di eccellenza della ricerca italiana nel settore della Green Chemistry è stato individuato quale "hub" della costituenda rete di organizzazioni scientifiche di chiara fama internazionale, rappresentate ad esempio dalla Lomonosov Moscow State University (Russia), Queen's University di Belfast (Regno Unito), Università di Ottawa (Canada), Notre Dame University (Indiana, USA).

"Quella avviata oggi è la prima azione concreta attuata dai membri del G8", spiega il professor Tundo. "A livello programmatico infatti il G8 non prevede il coinvolgimento dei partecipanti attraverso iniziative di carattere operativo. In questo caso, visto il rilievo scientifico che assumono le attività di ricerca sulla chimica verde in tema di qualità della vita, i componenti del G8 hanno deciso di avviare il Canergie Green Network, che si basa principalmente sulla realizzazione di otto centri di ricerca posti in stretta sinergia, uno in ciascun paese del G8".

La leadership italiana all'interno del gruppo, riconosciuta dai sistemi istituzionale e scientifico dei paesi del G8, ha sottolineato inoltre l'innovatività delle scelte italiane in materia di Ricerca scientifica e alta formazione, nonché la qualità delle azioni condotte sul piano internazionale dalle organizzazioni scientifiche nazionali di estrazione accademica.