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Nasce dall'alleanza Milano-Torino l'Alta Scuola Politecnica
Il Ministro Letizia Moratti: "Un esempio concreto della nuova politica universitaria, all'insegna dell'internazionalizzazione e della interdisciplinarità"

"La priorità dell'alleanza tra Milano e Torino sarà quella di realizzare un'area policentrica collegata da una rete non soltanto di infrastrutture materiali, ma basata sul valore del capitale umano quale prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell'area e del Paese". Con queste parole il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha presentato oggi alla Camera di Commercio di Milano l'Alta Scuola Politecnica.

La Scuola, nata dalla sinergia tra i Politecnici di Milano e di Torino, avrà come missione la formazione di talenti provenienti da tutto il mondo: la frequenteranno 150 studenti (90 in quota al Politecnico di Milano, 60 a quello di Torino), almeno il 50% dei quali proverranno da altre regioni e almeno il 25% da altri Paesi.

"Sostenuta finanziariamente dal Miur", ha aggiunto il Ministro, "la Scuola rappresenta un esempio concreto della nuova politica universitaria da noi attuata e intende rispondere in maniera tempestiva alle necessità derivanti dalla competitività del mercato del lavoro a livello internazionale. Dovrà inoltre avere la massima visione e comprensione dello scenario internazionale, individuare i settori in maggiore trasformazione e predisporre dei piani formativi in continua evoluzione in grado di accrescere le capacità specialistiche individuali".

"Noto con soddisfazione", ha aggiunto Letizia Moratti, "che le parole-chiave dell'iniziativa sono talento, interdisciplinarità e innovazione: tre elementi che sono al centro della politica dell'eccellenza sulla quale siamo fortemente impegnati. L'intento è quello di sviluppare nei giovani della Scuola capacità interdisciplinari, attitudini mirate che permettano loro, partendo dalla comprensione del contesto socio-economico di riferimento, di riuscire a concepire, approfondire e realizzare progetti complessi, operando in ambiti multidisciplinari che vanno, per esempio, dalla "relazione fra innovazione e società" alla "gestione dell'innovazione"; dall'"etica e responsabilità nell'innovazione" alle "politiche del progetto" e alla "sostenibilità". Da sottolineare infine", ha concluso il Ministro, "come sia reso più chiaro e rapido per gli studenti migliori il percorso di studi tra primo e secondo livello e dottorato".

Roma, 8 febbraio 2005