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Parte dall'istruzione e dalla formazione il rilancio del Made in Italy
Accordo per il settore calzaturiero, presto interventi in altri settori


Il Ministro Moratti: "Così renderemo più moderne e competitive le nostre imprese del settore calzaturiero"

     L'istruzione e la formazione per tutta la vita costituiscono un "fattore strategico" per garantire la competitività dei settori-chiave del Made in Italy ed il rilancio di comparti che attualmente attraversano momenti di preoccupante crisi strutturale e congiunturale, con perdita di export, produzione e posti di lavoro, come quello calzaturiero.

     Un Protocollo d'intesa triennale, specifico per il sostegno a questo settore, è stato sottoscritto oggi presso il Miur dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, dal sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Pasquale Viespoli, dal vicepresidente di Confindustria per l'education, Gianfelice Rocca, dal vicepresidente dell'Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci), Vito Artioli, dai segretari confederali per le Politiche del lavoro, Fulvio Fammoni, Cgil; Raffaele Bonanni, Cisl; Carlo Fabio Canapa, Uil; e dai segretari generali di Filtea-Cgil, Valeria Fedeli, Femca-Cisl, Sergio Spiller, Uilta-Uil, Pasquale Rossetti."Risorse umane sempre più qualificate", ha detto il ministro Letizia Moratti, "faranno aumentare la competitività delle nostre imprese del settore calzaturiero sui mercati internazionali. Gli obiettivi prioritari di questo modello di intervento sono pertanto quelli di rendere organico ed effettivo il collegamento su scala territoriale tra istruzione, formazione professionale, lavoro e ricerca scientifica e tecnologica e di incentivare il processo di trasferimento dell'innovazione tecnologica e gestionale nelle piccole e medie imprese. Il modello di intervento definito con il protocollo d'intesa sottoscritto oggi", ha sottolineato il Ministro Moratti, "presto potrà trovare applicazione anche in altri settori nell'ambito delle misure di politica industriale destinate ai comparti più rappresentativi del made in Italy, quali il tessile, il chimico, il meccanico e l'agro-industria".

     "Ma vorrei sottolineare alcuni dati", ha aggiunto il Ministro, "tra i quali quelli relativi alle attività di orientamento rivolte agli studenti delle scuole medie, degli istituti professionali e degli istituti tecnici commerciali, che hanno coinvolto negli anni scorsi circa 4.000 giovani. Contiamo di potenziare e allargare i programmi di intervento, con il coinvolgimento di 10.000 studenti entro il 2006, anche dei licei, degli istituti d'arte e degli istituti tecnici industriali, e con la diffusione dei progetti riguardanti l'alternanza scuola-lavoro. Vorrei ricordare, ancora, che abbiamo realizzato in otto istituti professionali e in un istituto tecnico 355 percorsi a orientamento calzaturiero destinati a oltre 3.000 allievi. Entro il 2006 prevediamo l'istituzione di cinque poli formativi per l'Ifts, con uno stretto collegamento con la ricerca. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, contiamo di destinare tre milioni di euro per l'istruzione e la formazione professionale in attuazione del protocollo".

     Viespoli: utile sinergia nelle politiche del lavoro

     "E' importante affermare un approccio nuovo alle politiche della formazione, che consenta di finalizzare l'investimento sul capitale umano nella valorizzazione di settori strategici per il nostro Paese, quali quelli legati al made in Italy", ha dichiarato il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Pasquale Viespoli. "E' rilevante, inoltre, il collegamento che, attraverso questo, si instaura tra politiche della formazione e mondo del lavoro, determinando una sinergia utile nella filiera delle politiche del lavoro sia per quanto riguarda le azioni ed i contenuti sia per i soggetti istituzionali e sociali coinvolti. Peraltro, il Ministero del Welfare, proprio nei settori dell'abbigliamento, calzaturiero e in particolare nel tessile, sta realizzando un intervento che coniuga la leva del sostegno sociale con quella della formazione, nella dimensione territoriale e distrettuale, quali strumenti di politiche attive del lavoro".

     Rocca: importante tappa per lo sviluppo del capitale umano

     "La firma di questo protocollo", ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria, Gianfelice Rocca, "è un'importante tappa per lo sviluppo del capitale umano e per la competitività in un settore del Made in Italy, come il calzaturiero, duramente esposto alla concorrenza internazionale. La formazione può aiutare le imprese a crescere in scientificità ed a disporre di risorse umane qualificate. Il protocollo è un successo della collaborazione fra Ministeri dell'Istruzione e del Lavoro, Regioni, sindacati e Confindustria, che sono in sinergia per l'avvio di una prima e importante sperimentazione sul territorio di Poli formativi tecnologici, cioè di filiere in rete di offerte formative scolastiche, professionali e aziendali".

     Artioli: valorizzato il ruolo formativo dell'impresa

     "L'intesa sottoscritta", ha osservato infine il vicepresidente dell'Anci, Artioli, "è, insieme ad altre misure di tutela delle aziende, dei consumatori e del Made in Italy che Anci ha promosso in questi ultimi mesi, una significativa azione per il rilancio del settore calzaturiero. Oggi viene riconosciuto e valorizzato il ruolo centrale, formativo dell'impresa e, nel contempo, è confermata l'importanza delle risorse umane, del sapere e della tecnologia, per lo sviluppo della competitività dell'industria calzaturiera".

     Piano triennale di interventi concordato con le parti sociali

     L'intesa prevede un piano pluriennale di interventi (Piano formativo nazionale integrato), proposto dalle Parti sociali di categoria, per la qualificazione e la specializzazione degli operatori del settore calzaturiero, in particolare sui temi della qualità del prodotto e della sua commercializzazione, della politica di marchio, della delocalizzazione evoluta, dello sviluppo di servizi, dell'avvio di sistemi di integrazione e di alleanza con altre imprese.

     L'iniziativa, promossa grazie all'impulso di Confindustria, dell'Anci e delle organizzazioni sindacali di categoria, vedrà inoltre il coinvolgimento diretto di quelle Regioni ove insistono già importanti distretti industriali calzaturieri: Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Puglia e Veneto.

     Le azioni del Piano saranno pertanto rivolte prevalentemente a giovani di 14/18 anni che accedono a percorsi di istruzione e formazione professionale ai diversi livelli, e a coloro che intendono ricevere una specializzazione approfondita e mirata presso i Poli formativi di istruzione e formazione tecnica superiore (ifts) costituiti nelle sedi degli istituti secondari superiori e dei Centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni. Vi sono anche azioni rivolte agli adulti occupati attraverso un collegamento con la formazione continua dei lavoratori e i relativi fondi interprofessionali. In particolare si punterà ad assicurare competenze specifiche e qualifiche negli ambiti di product management, processi di industrializzazione dei prodotti, controllo della qualità, tecnologia applicata alla progettazione, nuovi materiali, marketing, controllo di finanza e gestione, internazionalizzazione. Sono previsti inoltre pacchetti formativi sull'innovazione tecnologica e gestionale destinati a imprenditori e dirigenti sindacali territoriali e la sperimentazione di un master internazionale nel settore della moda.

     "Azioni di sistema" nei distretti calzaturieri

     Per questa ragione saranno coinvolti tutti i soggetti (aziende, associazioni di categoria, scuole, centri di formazione professionale regionali, università, organizzazioni sindacali) che operano nei vari distretti calzaturieri, dando vita a vere e proprie "Azioni di sistema" che, nel medio periodo, possono ingenerare anche importanti ricadute occupazionali. Il Protocollo, che si configura come un "documento aperto" alla partecipazione di altri soggetti, si riferisce anche ai programmi di attività già finanziati in attuazione dell'accordo sottoscritto in sede di Conferenza unificata per la realizzazione di percorsi ifts per il triennio 2004-2006. Le risorse nazionali e regionali saranno gestite in modo integrato, nel rispetto delle specifiche competenze delle Regioni in materia. Ulteriori risorse saranno reperite nel quadro delle misure a sostegno della competitività recentemente varate dal Consiglio dei Ministri.

     La "training card" e la mobilità formativa Nord - Mezzogiorno

     Tra le misure di accompagnamento inserite nel Piano formativo spiccano infine la realizzazione di report annuali sull'andamento del settore calzaturiero, sui fabbisogni formativi, la domande di qualificazione e le esperienze di innovazione del comparto; un progetto di mobilità formativa sud-nord (con "training card" - libretto formativo del lavoratore - e borse di reinserimento destinate a giovani dal Mezzogiorno che intendessero ricevere una formazione specifica per lavorare nel campo delle calzature presso gli Ifts, gli Ipsia e i Centri di Formazione professionale regionale), la redazione di manuali di Orientamento e di Alternanza scuola-lavoro, al fine di monitorare e diffondere le buone pratiche; la costituzione di network tra enti e strutture di ricerca, per la realizzazione di progetti mirati all'applicazione e alla diffusione di tecnologie innovative di prodotto e di processo.


Roma, 16 marzo 2005