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Comunicati Stampa - 16 novembre 2005







Presentato il dottorato internazionale sulle risorse genetiche delle piante agrarie e forestali: interventi del Ministro, di Scarascia Mugnozza e Varaldo. Telegramma del Presidente Ciampi

Agrobiodiversità, strumento fondamentale per lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà

Letizia Moratti: "Dobbiamo ridurre il gap tra Paesi ricchi e Paesi poveri investendo in capitale umano"

Centodue domande di ammissione da 40 paesi, con una crescita significativa rispetto allo scorso anno accademico: è il dato più significativo che testimonia il successo del "dottorato internazionale in agrobiodiversità", istituito presso la Scuola Superiore Sant'Anna, su proposta dell'Accademia Nazionale delle Scienze e sostenuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. La cerimonia per l'apertura del secondo anno del corso si è tenuta oggi, 16 novembre 2005, al Miur, con la partecipazione - tra le altre autorità - del Ministro Letizia Moratti, del Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze, Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, del Presidente della Scuola Superiore Sant'Anna, Riccardo Varaldo.
Il Ministro ha letto un telegramma inviato dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che esprime il suo apprezzamento e che ricorda come "per realizzare la sicurezza alimentare e l'economia sostenibile occorra coniugare l'uso di tecnologie avanzate con innovazione e formazione, valorizzando antiche tradizioni e antichi saperi, retaggio della nostra cultura e della nostra civiltà".
Le ragioni del successo del corso, il primo dedicato a questa problematica, devono essere individuate nell'importanza della biodiversità. L'esistenza di una grande varietà genetica permette di variare la dieta delle popolazioni, come dimostra la cronica carenza di vitamine riscontrata nelle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, che utilizzano in maniera prevalente il riso. Nei paesi industrializzati la biodiversità permette di coniugare la qualità delle produzioni agricole destinate all'alimentazione con la loro compatibilità in termini di impatto ambientale.
Nel suo intervento, il Ministro Letizia Moratti ha ricordato come il dottorato si inserisca "nella politica di ricerca del Ministero, incentrata su tre missioni fondamentali: la qualità della vita, la competitività delle imprese, lo sviluppo sostenibile a livello globale".
La battaglia contro la povertà e contro la fame passa anche attraverso lo studio dell'agrobiodiversità. "Ottocento milioni di persone al mondo soffrono di sottonutrizione", ha detto il Ministro. "Per contribuire a risolvere questo drammatico problema occorre aumentare la produttività agricola. L'uso della biodiversità sta dando concreti risultati: in India per esempio sono state realizzate varietà di riso resistenti all'acqua salina. Pensiamo quanto è importante questo per l'agricoltura nei Paesi colpiti dallo tsunami".
"Dobbiano diminuire il gap tra Paesi ricchi e Paesi poveri", ha aggiunto Letizia Moratti. "Ecco perché è importante il dottorato internazionale sull'agrobiodiversità: esso specializza giovani studiosi che, arricchiti da esperienze internazionali, tornano nei loro Paesi e contribuiscono con le conoscenze acquisite allo sviluppo socio-economico".
"Educazione, formazione professionale, informazione, assistenza tecnica, sperimentazioni divulgative, interventi in capitale umano ed in infrastrutture per la ricerca scientifica e tecnologica, studi e ricerche interdisciplinari", ha sottolineato ancora il Ministro, "sono le traiettorie che convergono verso il soddisfacimento del diritto fondamentale ad un'alimentazione adeguata, la emersione dalla povertà, il decollo del settore rurale e quindi il progresso dell'economia e lo sviluppo delle società di questi Paesi, in una più equa dimensione globale."
Il Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze, Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, ha ripercorso le tappe che hanno portato all'istituzione del dottorato internazionale in agrobiodiversità e quali vantaggi il XXI secolo si possa attendere da questa disciplina. "L'opinione pubblica - ha detto - è consapevole dell'importanza di salvaguardare e di gestire acqua, suolo, atmosfera e la biodiversità, che vuol dire patrimonio di variabilità esistente fra gli organismi viventi. Le sfide che il XXI secolo presenta sono affrontabili se crescerà il contributo, soprattutto nei Paesi ricchi, alle ricerche". Grazie anche alla modernizzazione delle procedure delle Amministrazioni di governo nei Paesi in via di sviluppo, sarà possibile "sviluppare programmi per rimodellare e qualificare le sostanze da trasformare, per esempio, in alimenti, farmaci e vaccini, in disinquinanti e in biocombustibili, per assecondare le esigenze, sempre crescenti e non più rimandabili, di tutto il genere umano. Questo obiettivo - ha aggiunto Gian Tommaso Scarascia Mugnozza - si può raggiungere con molta ed eccellente ricerca fondamentale, abbinata a ingegnose applicazioni e nell'impegno di un rilevante e qualificato capitale umano".
Il Presidente della Scuola Superiore Sant'Anna, Riccardo Varaldo, si è concentrato sul significato e sull'importanza del dottorato, per la Scuola, ma anche per l'Italia. Riccardo Varaldo ha citato alcuni dati sulla cooperazione allo sviluppo. "In questo settore - ha fatto presente - l'Italia non si pone tra i paesi all'avanguardia, anche se in molti ambienti è forte l'attenzione e la sensibilità ai problemi della crescita economica, sociale e democratica dei Paesi più svantaggiati. L'Italia ha un'incidenza degli aiuti pari allo 0,16 % del Pil, decisamente al di sotto dello 0,7 % assunto a riferimento per il 2015 da parte dei Paesi dell'Ue. "Il dottorato internazione in agrobiodiversità - ha detto Riccardo Varaldo - assume un significato che va oltre l'aspetto dell'aiuto, come è tradizionalmente concepito. Si pone come una leva per offrire ai Paesi più poveri un contributo reale e duraturo al superamento degli ostacoli che incontrano nello sviluppo di produzioni agricole appropriate e compatibili con il loro ecosistema e nel raggiungimento di livelli di sicurezza alimentari meno precari". Per la Scuola Superiore Sant'Anna questo dottorato internazionale costituisce "un impegno per meglio esprimere la nostra missione che deve perseguire l'eccellenza in campo internazionale, sperimentando nuovi modi per andare incontro alle esigenze dei Paesi arretrati che guardano all'Italia con grande interesse".

Il testo del discorso del Ministro è consultabile all'indirizzo
http://www.istruzione.it/prehome/ministro/interventi/2005/1611.shtml