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Comunicati Stampa - Roma, 29 giugno 2005
Istruzione e formazione, tutti i "numeri" dell'Agenda di Lisbona
Il Ministro Letizia Moratti al convegno della Fondazione Biagi: "Meno abbandoni, secondo ciclo, potenziamento del Life long learning e lauree scientifiche: i nostri successi per la valorizzazione del capitale umano"
Il Ministro Letizia Moratti è intervenuto stamani al Convegno sul tema "Scuola, Università, lavoro dopo la riforma Biagi", organizzato a Modena dalla Fondazione "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nel corso del quale ha tra l'altro illustrato le iniziative del Miur per formare e valorizzare il capitale umano e il capitale sociale in una sempre più stretta integrazione tra politiche del lavoro e politiche educative e formative.

Dopo aver sottolineato alcune delle intuizioni del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, e in particolare il principio che pone la persona al centro del sistema sociale, delle politiche per l'educazione e delle politiche del lavoro, "recepita con quella personalizzazione dei percorsi formativi, più rispondenti alle diverse esigenze degli studenti, che sta alla base della riforma del sistema dell'istruzione e della formazione", il Ministro si è soffermato sui risultati ottenuti in questo settore dall'Italia a seguito del processo avviato con il Consiglio europeo di Lisbona del 2000.

"Abbiamo operato attivamente per assicurare una più elevata qualità del sistema educativo", ha affermato il Ministro. "Tra i principali interventi realizzati dal 2001 ad oggi, rispetto alle cinque aree ritenute prioritarie dall'agenda di Lisbona, vogliamo evidenziare la diminuzione degli abbandoni precoci; il completamento degli studi secondari o superiori con l'introduzione di un sistema unitario articolato in due percorsi di pari dignità, quello dei licei e quello dell'istruzione e formazione professionale; l'innalzamento dell'obbligo scolastico e l'opportunità di alternanza scuola-lavoro; e inoltre le iniziative finalizzate alla diminuzione del numero dei quindicenni con scarsa capacità di comprensione della lettura, all'incremento degli immatricolati nelle lauree scientifiche, con un apposito progetto, e il potenziamento del sistema di Lifelong learning".

I dati citati dal Ministro Moratti rilevano, per esempio, una riduzione significativa del numero degli abbandoni in ambito scolastico e formativo prima dei 18 anni, ottenuta grazie ad una forte politica di orientamento coordinata dal Comitato nazionale per l'orientamento in collaborazione con enti, livelli istituzionali, agenzie formative e soggetti rappresentativi delle istanze del territorio: si è passati dal 25,3% del 2000, all'attuale 20%, rispetto ad una media europea dell'18,8%.

I percorsi di alternanza tra scuola e lavoro hanno dato, inoltre, la possibilità di utilizzare a fini educativi e formativi il potenziale presente nel sistema imprenditoriale e di avvicinare gli studenti al "fare" e all' "agire" e in particolare al mondo della produzione e del lavoro. Ancora, i percorsi di istruzione/formazione di durata triennale e quadriennale finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale, definiti ed attivati in tutte le realtà regionali, sulla base dell'accordo quadro stipulato il 19 giugno 2003 tra Miur e Conferenza Unificata, hanno riguardato, sino ad oggi, circa 90 mila giovani che erano fuori dal sistema scolastico. Sono state inoltre rafforzate, attraverso progetti mirati, le iniziative a sostegno degli alunni in difficoltà, che hanno consentito di recuperare un consistente numero di insuccessi e di abbandoni scolastici e di incrementare il numero dei diplomati (oltre il 72%), avvicinandolo alla media europea.

Sul fronte della diminuzione del numero dei quindicenni con scarsa capacità di lettura, sono stati realizzati, nel triennio 2001-2004, tre progetti pilota di valutazione degli apprendimenti in italiano, matematica e scienze, cui hanno aderito circa 9 mila scuole, ed è stato predisposto di recente un ampio programma nazionale per il rafforzamento degli apprendimenti di base.

Infine, un rilevante impegno strategico, finanziario, organizzativo e operativo ha riguardato le politiche per la formazione continua e lo sviluppo complessivo delle competenze dei lavoratori occupati, in un'ottica di Lifelong learning. Il trend è in notevole crescita, poiché la percentuale dei lavoratori in formazione, che nel 2000 era pari al 13,9%, ha raggiunto, allo stato, il 20%. Sono infatti in rapida evoluzione tutte le modalità di intervento formativo (in particolare quelle a domanda individuale) e gli strumenti rivolti a target specifici: donne, lavoratori interinali e con contratto atipico, lavoratori della Pubblica amministrazione. L'attività del Miur è stata in questo senso finalizzata al potenziamento e alla diffusione di un sistema organico e strutturato di educazione permanente, sia attraverso la costituzione di reti integrate tra i Centri territoriali permanenti (Ctp), sia attraverso apposite misure di sostegno agli istituti di istruzione secondaria sedi di corsi serali. Si è registrato un costante aumento dell'offerta formativa dei Ctp, con il coinvolgimento di oltre 400 mila soggetti, di cui 116 mila stranieri.

E' stato altresì potenziato il sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), con l'obiettivo di innalzare i livelli di qualificazione e di alta specializzazione tecnica superiore dei giovani e degli adulti. Dal 1999 ad oggi sono stati attivati sul territorio nazionale oltre 2200 corsi, con un trend di sviluppo annuale di circa il 27% e con il coinvolgimento di circa 40 mila giovani. Gli indirizzi professionali maggiormente richiesti sono stati quelli dell'area Telematica, Informatica e Multimediale, del settore dell'Industria e dell'Agricoltura.

"Questi positivi risultati ci incoraggiano ad andare avanti con determinazione nell'ultimo scorcio di legislatura", ha concluso il Ministro Moratti. "Vorrei sottolineare con orgoglio che nel recentissimo Rapporto "Prospettive sulle Pmi e l'imprenditorialità", presentato giovedì scorso a Trento nel corso della Conferenza internazionale sullo sviluppo dell'imprenditorialità, l'Ocse ha espresso un giudizio fortemente positivo delle nostre azioni, in particolare per quanto riguarda l'alternanza scuola-lavoro e la Rete telematica del "Progetto impresa formativa simulata", che coinvolge oltre 800 imprese reali. Nel giugno 2004 operavano 477 imprese di formazione simulata e altre 280 entreranno in funzione nel corso di quest'anno, coinvolgendo complessivamente 12.000 studenti".