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Comunicati Stampa - Roma, 10 maggio 2006
Continua l'impegno del Miur per il "rientro dei cervelli"
In riferimento alle allarmistiche notizie di stampa e d'agenzia sul presunto blocco dell'operazione "Rientro dei cervelli" in Italia, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca precisa che in seguito al decreto 13/2001, che ha permesso a partire da tale anno l'inserimento in Italia con contratti a termine di oltre 460 studiosi, è stata data quest'anno priorità alla loro stabilizzazione.

Nel corso del dibattito politico che ha portato all'approvazione della legge 230/05 era stata infatti sottolineata da più parti la necessità di assicurare a questi studiosi uno stabile inserimento nel sistema universitario attraverso forme di reclutamento ordinario.

Il Ministero, nell'ambito della valutazione e delle priorità selezionate, ha riservato la somma di tre milioni di euro per consentire alle singole università chiamate dirette degli studiosi che avevano già usufruito dei provvedimenti per il rientro dei cervelli. Questo finanziamento consentirà l'inserimento stabile di almeno 300 studiosi che hanno già sperimentato presso le università italiane attività di docenza e di ricerca qualificate. Le procedure del Dm 13/2001 sono state pertanto differite al prossimo esercizio finanziario.

Gli interventi per richiamare nel nostro Paese studiosi italiani residenti all'estero o stranieri sono comunque proseguiti anche nell'ultimo scorcio di legislatura con azioni fortemente innovative nell'ambito della politica di rilancio del Sistema Ricerca italiano attuata dal Ministro Letizia Moratti. Si ricorda a tale proposito che a valere sul Firb, Fondo investimenti ricerca di base, è stato previsto che almeno il 10 per cento delle risorse complessive, per un ammontare di oltre otto milioni di euro, sia destinato a contratti triennali per giovani ricercatori e studiosi di chiara fama, aperti anche alla partecipazione di stranieri e italiani impegnati all'estero.