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Comunicati Stampa - 11 gennaio 2006
Il Ministro Letizia Moratti: "L'eccellenza italiana
arriva in Europa nel segno delle Grandes Écoles"

Presentate oggi a Parigi le due nuove Scuole di alta formazione: l'Istituto di Scienze umane di Firenze e l'IMT Alti Studi di Lucca
Due nuove Scuole di alta formazione, l'Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze e l'I.M.T. (Istituzioni, Mercati, Tecnologie), Alti Studi Lucca entrano definitivamente nel sistema universitario italiano, al termine di una fase di sperimentazione conclusasi a dicembre con l'istituzionalizzazione da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Lo ha annunciato oggi a Parigi il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti nel corso di una conferenza stampa tenutasi all'Istituto italiano di cultura. "Le due nuove Scuole, dedicate alla didattica dottorale e postdottorale", ha spiegato il Ministro, "avranno d'ora in poi un corpo docente permanente, un proprio bilancio e autonomi organismi dirigenti. Proprio per questo ho scelto Parigi per presentare ai nostri partner europei queste due nuove istituzioni italiane. La Francia può essere considerata di fatto la culla dell'alta formazione europea e occidentale, poiché il sistema di Grandes écoles parigine è stato il modello originario cui si sono ispirate la maggior parte delle altre esperienze in questo settore".

Alla presentazione delle due nuove scuole italiane da parte del Ministro Moratti, che nell'occasione ha incontrato anche il suo omologo francese Gilles de Robien, hanno partecipato, tra gli altri, i rettori delle Grandes Ecoles parigine e autorevoli esponenti del mondo della cultura francese.

"Ma vi è anche un'altra ragione che spiega la nostra scelta parigina", ha aggiunto il Ministro: "sottolineare la vocazione europea e internazionale delle nuove istituzioni italiane. Sono convinta che nel campo della formazione avanzata si giocherà nei prossimi anni una partita decisiva per il futuro dell'intero sistema universitario europeo, ormai inserito in una serrata competizione globale; e si tratterà di una partita che non potrà essere vinta dai singoli Stati, in un reciproco isolamento nazionale, ma solo dall'Europa nel suo insieme".

L'obiettivo finale di questa strategia, ha poi ricordato Letizia Moratti nel suo intervento, è quello di dar vita, con il contributo dell'Istituto di Scienze umane e dell'IMT e delle grandi Istituzioni formative francesi, a una struttura europea comune e integrata per l'alta formazione, in grado di reggere la competizione a livello globale. "Il potenziamento della formazione avanzata e dei percorsi didattici di dottorato e post-dottorato e il loro respiro internazionale, insieme con il consolidamento e la revisione del cosiddetto "3 più 2", la riforma dello stato giuridico dei docenti e l'introduzione di nuovi criteri per l'attribuzione delle risorse pubbliche alle Università, è stato infatti un punto essenziale e qualificante dell'azione che il governo ha sviluppato in questi anni per la modernizzazione del sistema universitario nazionale".

Per i due nuovi istituti il Ministero ha stanziato oltre 18 milioni di euro complessivi nel triennio 2004-2006, ai quali si sono finora aggiunti complessivamente più di 10 milioni di euro (tra finanziamenti diretti e in infrastrutture) provenienti dal settore privato.

"Il Governo italiano", ha detto ancora il Ministro, "ha perseguito la linea di favorire la creazione nel nostro Paese di nuove istituzioni policentriche, ciascuna nata dalla cooperazione fra più Atenei, con requisiti tali da esaltare l'antico pluralismo dell'Università italiana, ossia uno dei caratteri originali più importanti e preziosi di tutta la nostra tradizione intellettuale, dal Medioevo a oggi. In altre parole", ha concluso, "l'Italia oggi si sta finalmente dotando di una rete di "grandes écoles" paragonabile a quella francese, o di altri paesi europei o degli Stati Uniti, inserendovi però elementi di innovazione ed originalità".

I tratti più rilevanti che connotano le nuove istituzioni sono infatti:
- la presenza in settori strategici per lo sviluppo culturale, sociale e produttivo del Paese;
- l'approccio fortemente interdisciplinare, secondo una consuetudine che è un prezioso patrimonio degli studi italiani;
- l'alta qualificazione e il sicuro prestigio del corpo docente;
- il collegamento internazionale, tale da assicurare un'ampia mobilità per gli allievi, con la costruzione di curricula autenticamente transnazionali;
- l'autonomia all'interno del sistema delle Università, e insieme il suo radicato collegamento con esso;
- la struttura "a rete", originale anche nel panorama internazionale, che interpreta e valorizza la storia pluralista e multicentrica della tradizione culturale e accademica italiana;
- l'esclusivo riferimento alla formazione dottorale e postdottorale.


In particolare, per quanto riguarda l'Istituto di Scienze Umane di Firenze, esso rappresenta il primo esempio di istituzione universitaria italiana esclusivamente dedicata all'alta formazione nel settore delle scienze umane (storia, filosofia, diritto, letteratura e filologia, eccetera), con il contributo di sei università italiane (Firenze, Bologna, Napoli "Federico II", Napoli "Orientale", Napoli "Suor Orsola Benincasa", Siena).

Grazie alla sua struttura "a rete" che si realizza attraverso le Scuole di alta formazione afferenti a tali Università - Istituto di Studi Umanistici (Firenze); Scuola Superiore di Alta Formazione (Napoli "Federico II"); Scuola Europea di Studi Avanzati (Napoli "L'Orientale" e "Suor Orsola Benincasa"); Scuola Superiore di Studi Umanistici (Bologna); Scuola Superiore di Studi Umanistici (Siena) -, oggi in queste città, ma anche a Roma e Torino, sono attivi 14 diversi dottorati di ricerca che già coprono aree tematiche molto ampie e varie e coinvolgono complessivamente 138 allievi per ogni ciclo triennale, dei quali 79 con borsa di studio.

Tutti i dottorati promossi e gestiti dall'Istituto si attengono a rigorosi e selettivi criteri di qualità, sia per quanto riguarda il corpo docente, sia per la selezione degli allievi, per i quali c'è l'obbligo della frequenza. L'Istituto, a questo fine, assicura a proprie spese l'alloggio nella sede per tutta la durata dei corsi a tutti gli allievi, borsisti e non borsisti.

Relativamente ai programmi postdottorato, l'istituto eroga 30 borse biennali di ricerca molto competitive, dell'ammontare di 40.000 euro, destinate a dottori di ricerca selezionati sulla base del curriculum e del progetto di lavoro proposto e seguiti, durante il periodo di erogazione della borsa, da una commissione dell'istituto e da un tutor di alto prestigio internazionale. Viene così fornita una risposta significativa alla domanda diffusa di interventi di sostegno presso la comunità dei giovani ricercatori in Italia e in Europa. Nel primo bando, emanato nel 2004 per 12 borse, le richieste sono state circa 350; per il nuovo bando per 18 borse che scadrà il prossimo 16 gennaio, si prevede un forte incremento.

L'IMT di Lucca intende invece sfruttare la sinergia con importanti atenei dell'area toscana, quali l'Università di Pisa, la Normale o il Sant'Anna, offrendo una formazione dottorale e post-dottorale di respiro internazionale, incentrata prioritariamente sui temi dell'innovazione sociale, economica e tecnologica e sugli aspetti che concernono le biotecnologie, la biorobotica e le telecomunicazioni, fortemente collegata con i bisogni del territorio.

Nell'ultima selezione sono giunte 1387 domande per 40 borse di studio e 75 posti complessivi. Il 43,2 per cento di queste domande provenivano da cittadini stranieri. Ventisei solo dalla Cina, 60 domande complessive da paesi asiatici, 11 dall'India, 10 dalla Russia, alcune anche dagli Usa. Altrettanto ragguardevole è stato il risultato nell'arruolamento dei research fellow, individuati grazie a sistemi di selezione di standard internazionale, con commissioni composte anche da docenti stranieri e all'insegna della più assoluta trasparenza. Queste procedure hanno oltretutto permesso a numerosi nostri connazionali dottorati all'estero di trovare nella Scuola di Lucca un'occasione credibile per rientrare in Italia a condizioni contrattuali estremamente vantaggiose.

Il successo del progetto IMT è stato determinato anche dal "valore aggiunto" rappresentato dalle Università che compongono il Consorzio dal quale l'Istituto è nato: la Luiss-Guido Carli; il S.Anna di Pisa; il Politecnico di Milano e la Statale di Pisa, che hanno messo a disposizione le loro energie migliori. In particolare la Luiss ha messo a disposizione della Scuola il meglio del suo laboratorio di geopolitica, che coniuga in maniera originale il sapere storico con quello politologico: l'Università di Pisa ha contribuito con la Scuola informatica diretta dal prof. Montanari, una delle più note al mondo; il Politecnico di Milano ha trasferito in una città d'arte quale è Lucca la sua esperienza tecnica, anche teorica, per studiare la possibilità di coniugare la salvaguardia del patrimonio storico-artistico con lo sviluppo economico di una realtà territoriale; il Sant'Anna, infine, ha contribuito con la ricerca sulle ricadute sociali della biorobotica, tema già sviluppato nei laboratori di Pontedera.

Il Miur ha promosso un comitato di coordinamento permanente delle Scuole di alta formazione italiane (oltre a quelle presentate a Parigi, la Normale, il Sant'Anna, la Siss, Pavia, Catania, Lecce) nominandone presidente il prof. Salvatore Settis, direttore della Normale di Pisa.

Il Ministro Letizia Moratti, nel corso della sua visita a Parigi, ha partecipato anche alle celebrazioni del cinquantesimo dalla fondazione della Maison de l'Italie alla Cité Universitarie.