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Comunicati Stampa - Roma, 16 marzo 2006
Firmato il protocollo che avvia il Piano integrato per i distretti industriali

Istruzione e formazione per il rilancio della competitività nel settore tessile, abbigliamento, moda

Il Ministro Moratti: "Superare la crisi strutturale del made in Italy attraverso la qualificazione di giovani e adulti e l'innovazione delle imprese"
Al via il Piano formativo integrato per il rilancio della competitività del settore tessile, abbigliamento e moda, che prevede azioni specifiche rivolte non solo ai giovani che accedono ai percorsi di istruzione e formazione professionale e ai percorsi liceali, ma anche agli adulti già occupati attraverso un collegamento con la formazione continua dei lavoratori.

Il Piano è stato avviato nell'ambito del protocollo d'intesa triennale sottoscritto nei giorni scorsi dal Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, dal sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Pasquale Viespoli, dal vicepresidente di Confindustria per l'education, Gianfelice Rocca, dal presidente della federazione imprese tessili e moda italiane, Paolo Zegna, dai segretari confederali per le Politiche del lavoro, Fulvio Fammoni, Cgil; Raffaele Bonanni, Cisl; Carlo Fabio Canapa, Uil; e dai segretari generali di Filtea-Cgil, Valeria Fedeli, Femca-Cisl, Sergio Spiller, Uilta-Uil, Pasquale Rossetti.

"Questo accordo", ha spiegato il Ministro Moratti, "ci permetterà di imprimere un nuovo impulso allo sviluppo del settore tessile, abbigliamento e moda, nel quale attualmente lavorano circa 543 mila persone in 68 mila aziende di grandi, medie e, soprattutto, piccole dimensioni, e contribuire così al superamento dell'attuale crisi strutturale del comparto. Gli obiettivi prioritari del Piano formativo sono infatti la qualificazione di giovani e adulti per favorire il trasferimento dell'innovazione tecnologica e dei risultati della ricerca applicata all'innovazione del prodotto, dalla qualificazione alla commercializzazione, dalla politica di marchio alla delocalizzazione evoluta, dallo sviluppo dei servizi all'avvio di sistemi di integrazione e di alleanza con altre imprese".

Il raggiungimento di tali obiettivi contribuirà a far crescere le professionalità legate allo sviluppo dei servizi e non solo della produzione, fornendo così un sostegno alla "catena lunga" del valore della filiera tessile attraverso una strategia unitaria di settore, in stretta collaborazione con le Regioni ove sono collocati i principali distretti industriali (Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto).

I programmi delle attività del Piano relativo al settore tessile, che saranno sostenuti dal Miur con un contributo di 7,8 milioni di euro, si svilupperanno in stretto raccordo con quelle previste dal Protocollo d'intesa sottoscritto per il settore calzaturiero nel marzo 2005. Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali concorrerà con ulteriori risorse proprie alla realizzazione dei Piani formativi integrati previsti dai due Protocolli nell'ambito delle misure destinate alle politiche attive del lavoro. Tutte le azioni previste a livello sia territoriale che nazionale saranno definite nel confronto con le Parti sociali, sindacali e datoriali, che hanno sottoscritto il Protocollo.

Le Regioni interessate realizzeranno piani di intervento regionali con il coinvolgimento di una molteplicità di partner: aziende, associazioni di categoria, scuole, centri di formazione professionale, università, istituti e centri di ricerca, altri soggetti pubblici e privati. Alcune Regioni gestiranno inoltre, d'intesa con le direzioni scolastiche regionali del Miur, anche le "Azioni di accompagnamento" individuate dal Piano, che si configurano come misure nazionali di sistema (ad esempio: costituzione di network tra enti e strutture di ricerca, manuali per l'orientamento dei giovani e delle famiglie e per l'alternanza scuola - lavoro, ricognizione dei fabbisogni formativi).