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Comunicati Stampa - Roma, 23 febbraio 2006
Approvato oggi a Bruxelles il secondo Rapporto europeo sull'Istruzione

Italia, passi avanti nella strategia di Lisbona

Il Ministro Moratti: "Fortemente diminuita la dispersione scolastica. Aumentano i laureati nelle materie scientifiche e i diplomati"
E' stato approvato oggi a Bruxelles dai Ministri dell'Istruzione dei Paesi dell'Unione Europea il secondo Rapporto congiunto del Consiglio e della Commissione che fa il punto sui progressi realizzati a livello comunitario e nazionale rispetto agli obiettivi comuni fissati nell'ambito della strategia di Lisbona (programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010").

Il Rapporto del Consiglio Istruzione ha evidenziato in particolare che l'Italia, il cui Governo ha avviato riforme strutturali nel settore dell'istruzione e formazione, dal 2000 al 2005 ha compiuto sensibili progressi in alcune delle aree d'intervento ritenute prioritarie per migliorare la qualità dei sistemi educativi.

"La percentuale degli abbandoni precoci", ha sottolineato il Ministro Letizia Moratti, "è passata dal 25,3 % del 2000 al 21,9% del 2005 (dati Eurostat), con il tasso di decremento più alto rispetto ai principali Paesi europei. E' cresciuto quindi il tasso di scolarizzazione nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni. Peraltro, secondo i dati più recenti in possesso del Ministero, la situazione è ulteriormente migliorata: attualmente infatti il tasso di abbandono scolastico si attesta attorno al 20 per cento. L'obiettivo per il 2010 è di arrivare, a livello europeo, al 10%".

"Il saldo italiano è positivo anche per quanto riguarda il dato relativo ai giovani che hanno completato il ciclo secondario di istruzione", ha aggiunto il Ministro: "dal 68,8% del 2000 al 72,9% del 2005. L'obiettivo atteso per il 2010 è l'85% a livello comunitario. Anche la partecipazione di persone tra i 24 e i 65 anni (popolazione in età lavorativa) ad attività di lifelong learning rivela un incremento nel corso del quinquennio 2000-2005".

"Vorrei mettere in evidenza un altro significativo dato", ha concluslo il Ministro Moratti; "dal 2000 al 2003, infine, il totale dei laureati in discipline scientifiche (matematica, scienze e tecnologia) è cresciuto nel nostro Paese da 46.600 a 66.800, con un incremento di oltre 20 punti percentuali. L'incremento del dato a livello comunitario è del 16%: questo obiettivo di Lisbona è stato dunque già raggiunto in abbondante anticipo, dato che la percentuale europea attesa per il 2010 era un aumento di almeno il 15%. L'Italia, insieme con Slovacchia, Polonia e Spagna, è tra i Paesi che hanno dato un maggiore contributo a questo dato, mostrando una maggiore crescita (circa il 10% annuo)".

In generale, quindi, si può affermare che l'Italia sta tenendo fede agli impegni assunti in sede comunitaria e che, considerati i livelli di partenza, sta ottenendo significativi risultati.

Il Consiglio Istruzione ha poi ribadito - anche in vista del Consiglio Europeo di primavera, cui prenderanno parte i Capi di Stato e di Governo -, la centralità delle politiche educative e formative quale fattore di sviluppo della coesione sociale e della crescita economica per tutti i Paesi dell'Unione, sottolineando la loro complementarietà con le politiche sociali e del lavoro.

Nella relazione condivisa, i Ministri hanno inoltre riaffermato la necessità di espandere e migliorare l'investimento in capitale umano, adeguando e modernizzando i sistemi di istruzione e formazione nazionali in risposta ai nuovi fabbisogni di competenze. Dal Consiglio Istruzione è giunto infine un forte impulso a sviluppare i collegamenti tra istruzione superiore, ricerca e impresa, ai fini di una maggiore competitività in ambito mondiale, e ad accentuare l'utilizzo del Quadro europeo delle qualifiche e delle risorse dei Fondi strutturali, in quanto strumenti essenziali per incentivare la cooperazione nei settori della formazione e del lavoro.