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Ufficio Stampa
Numero verde antibullismo: 4.437 telefonate in 6 settimane

Roma, 29 marzo 2007
Alle 10 postazioni di ascolto istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione sono arrivate, nelle prime 6 settimane di vita, 4.437 telefonate, circa 120 al giorno: questo il bilancio, dal 5 febbraio al 27 marzo 2007, del numero verde antibullismo 800.66.96.96. Il numero, al quale collaborano esperti in psicologia giuridica, permette di segnalare casi, chiedere informazioni generali sul fenomeno e su come comportarsi in situazioni critiche.

Chi chiama
La maggior parte delle telefonate ricevute sono state effettuate dai genitori o dai familiari (37,5%), seguiti dagli insegnanti (31,4%) e dagli studenti vittime di episodi di bullismo (23,2%). Nel corso di queste prime sei settimane di attivazione si è registrato un progressivo aumento delle richieste di consulenza da parte degli insegnanti, segno che la scuola sta prendendo coscienza del fenomeno e sta cercando strumenti efficaci per affrontarlo. Il numero maggiore di denunce viene dalle scuole secondarie di primo grado (35%), poi dalle primarie (25%), dai licei (19%), dagli istituti tecnici e professionali (15%) e dalla scuola dell'infanzia (5%).

Perché
Circa il 69% delle chiamate denuncia prepotenza, violenza o episodi isolati, mentre il 31% è di carattere informativo.

Chi sono le vittime
Sono ragazzi o ragazze che vengono percepiti come vulnerabili per alcune caratteristiche di tipo psicologico (timidezza, hanno pochi amici, hanno un buon rendimento scolastico), psicofisico (handicap fisico, ritardo mentale), psicopatologico (problemi di autismo o altro), etnico (sono stranieri) e sociali (vestono abiti non firmati, si inseriscono in gruppi classe già precostituiti).

Osservatori regionali, vero "braccio operativo"
Il "braccio operativo" del numero verde è costituito dagli Osservatori regionali permanenti sul bullismo che, mettendo in sinergia le diverse forze sociali e politiche del territorio (enti locali, associazionismo, scuole, università, Asl, prefetture, tribunali per minorenni), permettono di dare una risposta immediata, concreta ed efficace alle numerose richieste di aiuto.

Il sito
Voluto e creato dai ragazzi e gestito dalla Consulta provinciale degli studenti di Bergamo, il sito web www.smontailbullo.it, registra circa 1100 accessi al giorno.

Le altre azioni
Le azioni contro il bullismo sono strettamente connesse a quelle che si stanno già realizzando per prevenire il disagio giovanile. Tra queste azioni "di sistema": elevamento dell'obbligo scolastico a 16 anni (ragazzi più consapevoli nelle scelte per la loro formazione e il loro futuro); riforma dell'esame di Stato (per ridare serietà e importanza a un momento formativo fondamentale); potenziamento dell'insegnamento della musica, delle scienze e dell'educazione motoria a scuola; premi all'eccellenza; scuole aperte di pomeriggio; approfondimento della conoscenza della Costituzione; più spazio alla partecipazione studentesca; promozione dell'educazione alla salute; miglioramento dell'accoglienza degli alunni stranieri.

Dare voce alla scuola che c'è
Alla presentazione del numero verde hanno preso parte anche due "realtà" studentesche molto diverse da quelle che, in questi mesi, sono apparse sui mezzi di informazione: Giuseppe Rosario Esposito, il ragazzo di Napoli che ha scritto una lettera aperta ai giornali dove chiedeva di dare voce alla "scuola che esiste" ma della quale ultimamente non si parla; i ragazzi del Liceo "Nicola Spedalieri" di Catania che, a seguito degli scontri avvenuti durante la partita tra Catania e Palermo, hanno scritto ai loro docenti chiedendo una scuola capace di "trasmettere valori che riscaldino il cuore".




aggiornato: 02/03/2010
 
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