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SCUOLA ELEMENTARE E INNOVAZIONE
Una ricerca sui processi di socializzazione e alfabetizzazione nel modulo


L'introduzione di più insegnanti per classe nella Scuola Elementare ha migliorato i processi di socializzazione cioè le possibilità di fare nuove conoscenze e nuove amicizie? Ha migliorato la qualità e la quantità degli apprendimenti?

Come è avvenuto tutto questo nelle diverse aree del Paese?

A queste domande cerca di rispondere l'indagine promossa dalla Direzione Generale delle Scuole Elementari del M.P.I. e condotta da un gruppo di ricerca formato da Ispettori, Dirigenti Scolastici, Ricercatori ed Insegnanti dell'Università di Bologna. E' venuta fuori una sostanziale differenza tra la scuola dell'insegnante unico che ha corrisposto per decenni ai bisogni formativi di un ambiente culturale semplice, e la scuola con più insegnanti, che vuole rispondere ai bisogni formativi di una società più ricca di fenomeni culturali, in veloce sviluppo, dai saperi più specializzati, dalla veloce crescita e dalla forte mobilità territoriale, sociale e culturale.

L'insegnante unico, che pure ha svolto un ruolo fondamentale per un lungo periodo, sarebbe stato inadeguato e in ogni caso non avrebbe potuto offrire la qualità d'insegnamento richiesto oggi. Un gruppo di insegnanti che lavorano insieme riesce a rispondere meglio ai nuovi bisogni formativi.

Oggetto dell'indagine sono stati genitori , insegnanti ed alunni di scuole elementari del settentrione ed ha avuto come campo di ricerca anche due realtà del Sud, che hanno svolto il ruolo di termine di confronto. Ai genitori sono state poste domande su:
a) la presenza di più insegnanti nella classe
b) i compiti a casa
c) le riunioni con gli insegnanti
d) il confronto tra la scuola elementare a Tempo Pieno (due soli insegnanti in classe) e la scuola riformata
e) la preferenza tra la scuola con un solo insegnante affiancato da insegnanti specialisti e la scuola con più insegnanti in classe.

Le risposte mettono in luce come i genitori in gran maggioranza, ritengano utile la presenza di più insegnanti perché permette a ciascun insegnante di approfondire alcune precise materie.

Essi sono realmente convinti che "rispetto alla scuola con un solo docente, la presenza di più docenti è un'innovazione positiva che ha migliorato la scuola". Molti di essi ritengono che rispetto alle classi a Tempo Pieno la nuova riforma rappresenta una soluzione più complicata, ma preferiscono la nuova scuola a quella dove un solo docente di classe viene affiancato da specialisti. I genitori evidenziano come i loro figli siano ancora prevalentemente impegnati a casa con compiti scritti, lo studio individuale , la lettura, piuttosto che con ricerche, testi liberi o interviste.

Agli insegnanti sono state rivolte domande riguardo a:
a) la nuova organizzazione derivante dalla presenza di più insegnanti in classe
b) la programmazione delle attività didattiche
c) la contemporaneità di più insegnanti nella stessa classe
d) le difficoltà della nuova organizzazione
e) l'aggiornamento

La maggioranza delle risposte conviene sull'opportunità di confronto, di crescita e di collaborazione che presenta la nuova organizzazione pur evidenziando il pericolo della frammentarietà dell'insegnamento, le difficoltà nei rapporti interpersonali, l'aumento del lavoro collegiale, le difficoltà di realizzazione di un progetto educativo unitario.

Alcuni insegnanti hanno lamentato una certa competizione nella distribuzione dei compiti, mentre molti hanno convenuto sul fatto che c'è stata una divisione equilibrata delle discipline, tenendo in gran conto l'esigenza della continuità didattica, le preferenze espresse, le competenze documentate oltre che i criteri dell'anzianità del servizio e della rotazione. Gli insegnanti dimostrano di essere in gran parte soddisfatti dei compiti d'insegnamento loro assegnati.

Le maggiori aree problematiche vengono individuate nella difficoltà ad effettuare interventi d'insegnamento individualizzati e a garantire unitarietà nell'insegnamento. Problemi molto sentiti sono quelli dell'organizzazione delle ore in cui più docenti sono presenti nella stessa classe e dei rapporti personali nel gruppo dei docenti, mentre risultano meno complicati i rapporti con i genitori e la gestione degli alunni in classe. Gli insegnanti a grande maggioranza confermano il valore positivo della presenza di più insegnanti ritenendola un'opportunità per migliorare e "una soluzione utile". Solo una piccola parte ritiene la nuova organizzazione una situazione d'ostacolo.

A grande maggioranza gli insegnanti sono d'accordo che in prima e seconda elementare ci sia un insegnante con più ore di presenza in classe.

Le osservazioni sulle relazioni sociali e sugli apprendimenti degli alunni hanno riguardato:
a) l'uso degli spazi esterni ed interni alla classe.
b) i rapporti sociali all'interno delle classi.
c) il comportamento degli insegnanti.
d) gli apprendimenti degli alunni.

In tutte le scuole oggetto d'indagine si fa uso di vari spazi oltre all'aula, con frequenza molto diversificata. Ci sono spazi multiuso, spazi specialistici in cui sono previste specifiche attività e non altre, e aule attrezzate per particolari progetti. La frequenza nell'uso di questi spazi è diversa, prevalentemente settimanale, raramente giornaliera. Nelle scuole dove gli insegnanti lavorano su classi dello stesso livello l'uso di ambienti esterni all'aula è più sistematico e più qualificato. Rimane comunque prevalente l'uso dell'aula-classe. Una grande differenziazione viene in luce tra le scuole del settentrione e quelle del Sud. In queste ultime c'è un uso minimo di spazi extra.

Per quanto riguarda le relazioni all'interno della classe, si rileva la creazione di un buon "clima di classe" basato su rapporti affettivi positivi sia da parte degli insegnanti nei confronti dei bambini, sia da parte dei bambini tra di loro. I bambini hanno "una buona libertà di movimento e soprattutto di parola". Nel confronto Nord-Sud risulterebbe al Sud una relazione insegnanti-bambini e bambini-insegnanti ricca di maggiori contatti affettuosi e facilitanti. Anche i rapporti tra i bambini sono più frequenti al Sud.

In modo sintetico e conclusivo, la ricerca documenta la crescita di possibilità, per gli alunni, di costruire relazioni e rapporti sia con gli adulti insegnanti che con i compagni di classe. I bambini manifestano maggiore autonomia nei comportamenti e nelle possibilità di comunicare e discutere. Nel Sud si fa maggiore uso dei linguaggi non verbali rispetto al Nord.

Le osservazioni sul comportamento degli insegnanti evidenziano che la nuova scuola elementare tende a favorire la costruzione in comune delle conoscenze basandosi maggiormente sulla discussione guidata nella classe e sul lavoro di piccoli gruppi anche se il modo d'insegnamento ancora dominante rimane quello centrato sul docente. In sostanza nella relazione insegnante-bambini, la figura prevalente rimane quella dell'insegnante. I modi d'insegnare risultano non autoritari anche se gli insegnanti non rinunciano, con giusto equilibrio e quando è necessario, ai comportamenti di guida e di organizzazione del gruppo-classe, privilegiando "la lode e l'incoraggiamento" ma usando anche il " rimprovero" e "l'ammonizione".

Nel Settentrione troviamo gli insegnanti più "direttivi". Non risulta fondato, secondo questa ricerca, il timore che anche la scuola elementare rischi di adottare, dopo la riforma, modi di insegnare negativi che caratterizzano più di frequente alcune scuole medie: "freddezza" nei rapporti, fiscalismo e scarse relazioni affettive.

Per quanto riguarda gli apprendimenti, la ricerca, attraverso precise e numerose raccolte di dati nelle classi, documenta con chiarezza che la nuova scuola elementare favorisce non solo gli apprendimenti cosiddetti elementari e intermedi, ma anche quelli di livello superiore convergenti e creativi. Gli alunni hanno più possibilità, di mettere in azione , non solo gli apprendimenti elementari, ma anche il pensiero "produttivo" e "creativo" cioè quei pensieri che implicano la capacità di progettare, costruire intuire, inventare, trasfigurare. Nella nuova scuola vengono messe in evidenza ed esercitate le capacità di capire ma anche quelle del fare, che sono i veri pilastri di ogni apprendimento. Nelle classi sono aumentate le possibilità di comprensione delle conoscenze, così come sono cresciute le capacità di saper fare. Questi alcuni aspetti rilevanti della ricerca il cui valore sta soprattutto nell'uso degli strumenti scientifici di indagine, creati dalla più avanzata ricerca in campo internazionale ed adattati alla realtà italiana. Le rilevazioni empiriche e i dati raccolti sono stati elaborati e convalidati con prove di verifica sperimentali. L'intero rapporto di ricerca che contiene tutti i dati elaborati in tabelle e grafici, sarà quanto prima disponibile e prelevabile sul sito Internet dell'Università di Bologna.

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