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CIRCOLARE N. 64
MPIAOODGOS Prot. n° 8372/R.U.
 

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti del Sistema Nazionale di Istruzione e per l’Autonomia Scolastica
- Ufficio X -
Allegati Destinatari
Roma, 23 luglio 2008
OGGETTO: Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n. 482 art. 5) a. s. 2008/09.
Premessa
Nel 2009 si celebreranno i 10 anni dall’entrata in vigore della legge n. 482, provvedimento che disciplina in forma organica la tutela di dodici minoranze linguistiche insediate nel territorio italiano, dando applicazione al dettato costituzionale e alla normativa europea.

Come è noto con la promulgazione in Italia, dopo lunghe e complesse trattative, della legge 15 dicembre 1999 n. 482 - in attuazione dell'art. 6 della Costituzione ed in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei ed internazionali – all’art. 2 viene disposto che: "La Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo".

Tutelare l’apprendimento delle lingue minoritarie è indice di salvaguardia dell’esercizio del diritto all’istruzione nella lingua della comunità alla quale l’alunno appartiene, del trasferimento dei valori di tolleranza nei confronti di altre culture e tradizioni, del rispetto per la diversità linguistica e l’identità socio-culturale di ogni europeo.

Il principio cardine a cui tutta l’azione messa in campo in questi anni si è ispirata è che le diversità linguistiche costituiscono per l'Italia e per l'Europa una risorsa: "La tutela e la promozione delle lingue minoritarie rappresentano un contributo importante per l'edificazione di una Europa fondata sui principi della democrazia e della diversità culturale, nel quadro della sovranità nazionale e della integrità territoriale" (Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie – Strasburgo, 5 novembre 1992).

La diversità linguistica è quindi un elemento fondamentale di cultura e democrazia. La Legge n. 482 ha introdotto, in particolare, agli articoli 4 e 5, specifiche disposizioni in materia di promozione della lingua delle minoranze sia come strumento di svolgimento delle attività didattiche nella scuola materna e di insegnamento delle discipline nella scuola elementare e secondaria di 1° grado, sia come oggetto specifico di apprendimento nei predetti gradi di scuola.

Tali disposizioni, integrate dal Decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio 2001 n. 345, contenente il Regolamento di attuazione della citata Legge, hanno consentito alla scuola dell’autonomia la realizzazione di importanti obiettivi nella salvaguardia e nel mantenimento delle lingue regionali a livello nazionale ed europeo, attraverso la costruzione di una rete di rapporti con le comunità di appartenenza, locali, nazionali ed europee, attraverso l’offerta di proposte di formazione durante tutto l’arco della vita -life long learning-, in attuazione del paradigma “educare istruendo” e in un ottica di tolleranza.
Indicazioni generali
Sulla base dell’esperienze dei progetti pervenuti in questi anni, dei percorsi sperimentati, delle metodiche che hanno registrato maggiore incisività ed efficacia nell’insegnamento delle lingue minoritarie, questo Ministero indica, ai sensi di quanto previsto dal comma 1 dell’art. 2 del Regolamento di attuazione della Legge 15 dicembre 1999, n. 482, i criteri generali per l’attuazione delle misure contenute nell’art. 4 della predetta Legge.

Pertanto, con la presente circolare, si intende:
  1. segnalare alle scuole il metodo CLIL (Content and Language Integrated Learning), che ha trovato ampia applicazione nei paesi europei, con ottimi risultati, sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria per l’apprendimento della lingua minoritaria e straniera, come attestano numerosi studi europei a riguardo consultabili sui siti:

    http://www.eurydice.org       http://gold.indire.it/datafiles/BDP-

    Questa pratica, integrando la lingua con il contenuto, con l’insegnamento delle discipline attraverso l’uso della seconda lingua, ha permesso di affrontare i contenuti con un approccio nuovo, originale e più stimolante per gli alunni. Si è realizzato un’ economia dei tempi, contestualizzando l’apprendimento e concentrando nello stesso insegnamento porzioni di curricoli diversi.

    L’uso veicolare e contestuale delle lingue minoritarie per l’insegnamento dei contenuti disciplinari del curricolo come la storia, la geografia etc, ha trasformato le stesse lingue minoritarie storiche in lingue “vive” rendendo il loro apprendimento efficace: non si impara solo ad usare la lingua, ma si usa la lingua per apprendere.
  2. incentivare le scuole a sviluppare la cultura di “rete”, attualizzando l’ impegno per l’insegnamento delle lingue e delle culture di minoranza, utilizzando tutti gli spazi organizzativi - didattici messi a disposizione dalla normativa su citata per la promozione del bilinguismo e la contestualizzazione dell’apprendimento, al fine di proseguire l'azione intrapresa anche con una progettazione curricolare pluriennale. Attraverso il collegamento con le realtà locali e con il territorio le istanze formative emergenti ed i bisogni ad esse sottesi potranno essere trasformate in percorsi di studio individualizzati;
  3. destinare parte del finanziamento da erogare a progetti più "strutturati" sullo specifico insegnamento delle lingue di minoranza, per le quali le scuole possono valutare le competenze acquisite, in linea con le direttive europee e da realizzare con i programmi di finanziamento che l’Unione Europea sviluppa su progetti inerenti la tutela delle minoranze linguistiche ed in linea con le indicazioni correnti. Le scuole sono invitate anche a far riferimento ai finanziamenti degli enti territoriali di appartenenza per l’attuazione delle iniziative previste dalla legge 482/99;
  4. privilegiare, nell’erogazione dei fondi, il finanziamento per la produzione di materiali didattici trasferibili, purché non siano connessi ad attività editoriali, necessari allo svolgimento della stessa attività didattica e/o corsi di formazione ad essa connessa.
    Infatti la produzione di materiali divulgativi non didattici sarà finanziata solo entro il limite del dieci per cento del totale richiesto.
Progetti elaborati dalle Scuole
Ai sensi delle disposizioni di cui alla presente circolare, sono invitate a presentare propri percorsi progettuali tutte le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado interessate, purché in possesso dei requisiti linguistico – territoriali richiesti dalla normativa. Le scuole alle quali sono stati assegnati i finanziamenti della legge 482/99 nei precedenti anni scolastici 2005/06 e/o 2006/2007 e/o 2007/2008, ai sensi delle circolari rispettivamente del 28 luglio 2004, 13 maggio 2005, 31 luglio 2006 e 27 aprile 2007, che volessero proporre progetti in continuità ed in eventuale evoluzione rispetto al piano progettuale finanziario approvato a suo tempo, sono invitate ad evidenziare i risultati ottenuti e le carenze riscontrate, specificando gli obiettivi che si intendono proseguire con il progetto presentato per l'a. s. 2008/09. Il gruppo di studio che sarà all’uopo ricostituito, con il compito di offrire indicazioni per la definizione dei criteri generali nel campo dello studio delle minoranze linguistiche storiche e delle linee di sviluppo della legge 482/99, è incaricato di valutare i progetti.

Nell'esame delle proposte per l'anno scolastico 2008/2009 saranno privilegiate quei progetti che utilizzeranno lo studio della lingua minoritaria come strumento per svolgere l’attività didattica nel campo linguistico, del contenuto e/o trasversalmente all’insegnamento delle altre discipline. Sarà data rilevanza al numero di discipline, comprese nel curricolo obbligatorio, interessate allo studio delle lingue e delle culture delle minoranze. Ulteriore rilievo sarà dato alle iniziative di formazione per i docenti impegnati nell’esperienza di lingua minoritaria nonché all’ampliamento dell’offerta formativa, in orario extracurriculare, aperta anche agli adulti.

Particolare importanza sarà riservata, infine, alla costituzione di reti territoriali e reti di scuole sia che operino nell’ambito di una stessa minoranza linguistica sia che siano appartenenti a minoranze linguistiche diverse e che prevedano altri eventuali contributi da parte degli Enti locali, nel quadro di un'ampia e consapevole responsabilità del territorio e nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Legge n.482/1999.
Iniziative di Formazione
Le istituzioni scolastiche, ai sensi di quanto previsto dal D.P.R. n. 345/2001, nell'esercizio della propria autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo potranno prevedere nell'ambito del medesimo progetto iniziative di formazione da destinare al personale insegnante coinvolto, da realizzare contestualmente all'attuazione dell’attività didattica nel caso in cui nell'istituzione scolastica sia in servizio personale docente già in possesso di competenze specifiche nelle lingue minoritarie e che richieda ulteriori approfondimenti in materia e/o un perfezionamento delle competenze già in possesso dei docenti stessi.

Gli obiettivi delle attività di formazione dovranno prevedere il raggiungimento delle seguenti competenze:
  • padronanza della lingua minoritaria e conoscenze storico – linguistiche ad esse correlate;
  • conoscenza della storia, della cultura e delle tradizioni delle comunità linguistiche – minoritarie.
Nella programmazione e realizzazione degli interventi formativi, le istituzioni scolastiche potranno avvalersi della consulenza e della collaborazione delle Università e delle loro diverse articolazioni (Dipartimenti e Facoltà) anche per la produzione di materiali didattici trasferibili non connessi ad attività editoriali.
Indicazioni Operative
Si raccomanda di focalizzare nei progetti gli obiettivi, e curare che siano indicate le azioni di monitoraggio e di valutazione dell'attività, nonché di diffusione dei risultati. Le scuole, nell'elaborazione delle proposte, dovranno rapportarsi ad uno "standard" di costi entro cui siano previste esclusivamente spese necessarie per la realizzazione delle iniziative, tenendo sempre conto dei criteri precedentemente esposti.

Il finanziamento che sarà disposto da questo Ministero sarà pertanto opportunamente ripartito e assegnato rispetto alle esigenze progettuali espresse dalle scuole e in relazione alle effettive disponibilità di cassa del relativo capitolo della spesa, in base alle determinazioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

L'invio dei progetti da parte delle istituzioni scolastiche dovrà essere effettuato presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione generale per gli ordinamenti del Sistema nazionale di Istruzione e per l’Autonomia Scolastica, Ufficio X, V.le Trastevere 76/A - 00153 Roma, entro e non oltre il 30 settembre 2008.

Le proposte saranno prese in considerazione se corredate dei seguenti elementi:
  1. progetto in originale, redatto in lingua italiana e in lingua minoritaria;
  2. scheda-formulario, allegata alla presente lettera circolare, debitamente compilata in tutte le sue sezioni (una scheda per ogni progetto), da inviare all'indirizzo di posta elettronica segnalato nella scheda;
  3. scheda sintetica (in formato excel) formata da tre sezioni: anagrafica, coordinate bancarie, progetto allegata alla presente lettera circolare, da scaricare, compilare in tutte le sue parti (una scheda per progetto) e inviare all’indirizzo di posta elettronica segnalato sulla medesima scheda;
  4. delibera del Consiglio Provinciale di cui all'art. 3 comma 1 della precitata Legge n. 482/99.
Si raccomanda l’invio all’indirizzo e-mail delle sole schede allegate; qualsiasi altra documentazione (progetto o delibera) dovrà pervenire tramite servizio postale all’indirizzo suindicato.

Si ricorda, inoltre che la scheda - formulario è una sintesi del progetto e non sostituisce il progetto stesso, in mancanza del quale l’eventuale proposta non potrà essere presa in esame.

Si prega di voler dare la più ampia diffusione alla presente circolare.


IL DIRETTORE GENERALE
Mario G. Dutto


Destinatari

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione
per la Provincia di
TRENTO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua
italiana BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua
ladina BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca
BOLZANO

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione autonoma
Valle d’Aosta
aggiornato: 02/03/2010
 
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