Obiettivo prioritario

Iniziative pilota del Ministero della pubblica istruzione per la diffusione
della cultura della Qualità nelle scuole


Premessa

Le esperienze del progetto Qualità, realizzate nel 1993 e 1994 in oltre 130 scuole, al quale hanno collaborato Confindustria e IRI, hanno prodotto diversi risultati significativi, sebbene ancora circoscritti a specifici ambiti di attività all'interno delle scuole. Tali risultati sono stati analizzati dal "gruppo di lavoro interdirezionale" in attuazione del protocollo d'intesa tra Ministero della pubblica istruzione e Confindustria del 18.6.1990.
Il merito maggiore dell'iniziativa consiste nell'aver promosso una cultura della scuola, intesa come organizzazione complessa, orientata alla produzione di risultati efficaci, sia relativamente al livello di apprendimento dei giovani, sia relativamente al conseguimento delle finalità generali dell'istituzione.
Il progetto Qualità non è proposto come una delle tante iniziative di allargamento del campo dell'attenzione richiesta alla scuola nello svolgimento della propria funzione educativa, quasi che accanto all'educazione alla salute, alla legalità, ecc. ... si proponesse anche un'educazione alla qualità e tanto meno è configurato come un tentativo di "colonizzazione culturale" della scuola, da parte del mondo delle aziende, attraverso la trasposizione di un modello di funzionamento di loro provenienza.
Il progetto Qualità vuole sostenere lo sviluppo di un modo nuovo di essere della scuola che, attraverso la valorizzazione di tutte le risorse professionali interne, anzitutto si proponga di perseguire, con la massima efficacia ed efficienza possibili, gli obiettivi che le sono propri, sviluppando coerentemente i programmi d'azione e traducendoli in risultati chiaramente identificabili e valutabili.
La qualità si presenta perciò come la condizione per attuare, gradualmente ma realisticamente, il rinnovamento della scuola anche secondo le indicazioni dell'U.E., in base alle quali essa è considerata come:

  • un luogo di vita strutturata a sistema dove interagiscono molteplici attori (allievi, insegnanti, genitori, autorità locali, ecc.),

  • un luogo delle regolazioni delle risorse esistenti, un'organizzazione che può offrire servizi al contesto nel quale intrattiene relazioni dinamiche e di interdisciplina" (libro verde della CEE 29.9.93).

Per questi motivi, il Ministero della P.I., proseguendo nella collaborazione con la Confindustria e con l'IRI, intende ora avviare iniziative per la diffusione della cultura della qualità tenendo presente che:

  1. la qualità non si realizza in applicazione di norme; essa richiede invece che ogni singola scuola accetti la fatica di un percorso e di un'esperienza trovando in se stessa, anzitutto, le risorse e la determinazione necessarie a raggiungere un risultato valutabile;

  2. il processo di consolidamento della qualità non è breve né esente da errori: nel dare il via alla qualità bisogna prevedere la possibilità che essa si sviluppi in un cammino pluriennale;

  3. l'adesione alla qualità non si ottiene presentandone teoria e strumenti attraverso argomentazioni convincenti, ma coinvolgendosi con la motivazione e il lavoro per migliorare "il fare scuola" quotidiano.

Le iniziative per la diffusione della cultura della qualità prevedono:

  1. la realizzazione delle condizioni "di quadro", istituzionali e amministrative, per favorire la capitalizzazione dell'esperienza e la sua generalizzazione;

  2. la centralità del ruolo delle singole unità scolastiche nel decidere per la qualità, nel realizzarla, nel diffonderla attraverso un percorso fatto di "alleanze" e aggregazioni di scuole (reti);

  3. il consolidamento dell'esperienza nelle scuole, che già l'hanno avviata, e delle competenze necessarie negli operatori coinvolti.

Le iniziative pilota del Ministero della P.I. si articolano in interventi centrali assistiti dalle Direzioni generali, dall'Ispettorato per l'istruzione artistica e dal Servizio per la scuola materna ed in interventi provinciali assistiti dai Provveditorati agli studi.
Gli interventi centrali prevedono:

  1. la realizzazione dei Poli per la Qualità

  2. la realizzazione di Reti assistite per la qualità nel Sud.

Gli interventi locali dei Provveditorati agli studi, si configurano come servizio a sostegno delle iniziative sul tema della qualità previste nei piani provinciali di aggiornamento.


a) Realizzazione dei Poli per la Qualità

Le esperienze già realizzate consentono di individuare alcune aree nelle quali le scuole coinvolte, grazie alle risorse in esse presenti e al percorso fatto, possano rappresentare una prima aggregazione per consolidare e diffondere la qualità:

  1. nel Nord-Ovest: Milano, cui possono essere raccordate le scuole di Monza e Lecco, e Torino, cui possono essere raccordate le scuole di Genova;

  2. nel Nord-Est: Padova, Vicenza e Mantova;

  3. nel Centro: Roma, su cui possono confluire le scuole di Grosseto e di Ancona.

In queste tre aree si prevede di costituire i primi "Poli per la qualità" che possano sviluppare i risultati già conseguiti.
La costituzione dei poli richiede:
- un coinvolgimento concreto a tutti i livelli degli Enti (comune, provincia, regione), delle istituzioni che operano a livello territoriale, delle forze economiche e produttive;

- un collegamento funzionale stabile tra le scuole in essi operanti e gli Enti coinvolti;

- la presenza di un gruppo abbastanza consistente di operatori le cui competenze e la cui esperienza nello specifico costituiscano una risorsa significativa per garantire una corretta ed efficace diffusione della qualità;

- la possibilità di offrire un servizio alle altre scuole che volessero attivarsi in direzione della qualità.

Ogni Polo si darà l'organizzazione necessaria per assicurare la prosecuzione e il consolidamento della qualità nelle scuole già aderenti e per favorirne la diffusione nella propria area di azione. Ogni Polo, inoltre, s'impegnerà ad offrire un supporto, in misura rispondente alle risorse disponibili, per l'innesto della qualità in nuove aree territoriali. La struttura dei poli potrà essere diversa: da quella più semplice realizzata sulla base di intese o di accordi deliberati da ciascuna scuola a quella consortile.
Un ruolo di particolare importanza sarà svolto da task-force formate da presidi e docenti che abbiano le competenze necessarie per il consolidamento e la diffusione dell'esperienza; esse opereranno a sostegno degli interventi promossi o realizzati dai poli.
Ogni task-force potrebbe essere composta da 12-15 docenti e da 2-3 presidi scelti tra le scuole partecipanti.
Le azioni previste per costituire i Poli e le relative task-force saranno messe a punto sulla base delle intese raggiunte nell'ambito dell'apposito gruppo interdirezionale sulla qualità e previo coinvolgimento dei Provveditorati agli studi interessati dalle azioni promosse a livello centrale; esse riguardano:
- la progettazione e l'impianto di ciascun Polo nelle tre aree identificate, con il coinvolgimento degli Enti locali e del mondo economico e imprenditoriale;

- la verifica dell'apporto all'attività da parte di ciascuna delle scuole coinvolte dai Provveditorati agli studi interessati;

- la definizione e messa a punto delle modalità operative e degli strumenti con cui i Poli potranno svolgere le loro funzioni;

- la definizione di modalità efficaci per lo scambio di esperienze, soluzioni e strumenti tra le scuole aderenti e le nuove scuole e dei singoli Poli tra loro;

- la scelta dei docenti e dei presidi componenti la task-force, condotta sulla base dell'esperienza maturata;

- la messa a punto di una strumentazione rigorosa per l'attività delle task-force, realizzata formalizzando compiutamente quella già sperimentata fino ad oggi e corredandola di procedure standard di utilizzo;

- la formazione degli operatori delle task-force alla gestione di gruppi di miglioramento, al controllo delle dinamiche, alla gestione della relazione di consulenza;

- un'azione di supporto sul campo ai Poli specie nel primo anno di attività, allo scopo di registrarne l'azione e aiutarli a mettere a punto la metodologia di intervento.


b) Realizzazione di reti assistite per la Qualità nel sud

Il Ministero, avvalendosi anche della collaborazione dei Poli nazionali con esperienze già maturate sul campo e di task-force di operatori allo scopo costituite, mira a realizzare le Reti di scuole al fine di creare le condizioni perché anche al Sud il "progetto Qualità" sia diffuso.
L'obiettivo della diffusione della qualità nelle scuole del Sud dovrà essere adeguatamente sostenuto dagli Enti locali e dalle realtà economiche e imprenditoriali del territorio.
La formazione delle Reti nel Sud prevede che:
- in ogni regione s'individui una provincia ove vi siano da 4 a 6 scuole-pilota, disponibili ad attuare il progetto;

- in ogni area il Polo di riferimento assicuri il sostegno continuativo per tutta la durata dell'intervento, prevedendo la presenza in loco di 4-5 operatori della task-force in occasione di tutti gli incontri. Nelle fasi di attività tra un incontro e l'altro i rapporti saranno tenuti "a distanza", utilizzando gli idonei strumenti di comunicazione;

Le Reti, opportunamente costituite, operino secondo le seguenti fasi operative:
- sensibilizzazione dei presidi: seminari di presentazione del "progetto Qualità" a tutti i presidi della provincia;

- motivazione delle scuole coinvolte: seminari per presidi e docenti per definire con precisione il percorso da compiere, per prefigurare i risultati raggiungibili e le condizioni necessarie al successo;

- formazione iniziale per i gruppi di miglioramento: seminari con i gruppi delle scuole coinvolte, allo scopo di abilitarli alla gestione delle operazioni preliminari e di fornirli delle competenze essenziali per sviluppare la fase di analisi;

- assistenza all'analisi della qualità: incontri nelle singole scuole, allo scopo di supportare i gruppi nella progettazione, realizzazione e valutazione dei risultati dell'analisi;

- formazione in itinere dei gruppi di miglioramento: incontri con i gruppi allo scopo di metterli in condizioni di individuare, secondo una metodologia corretta, le aree di intervento e di sviluppare i progetti di miglioramento;

- assistenza alla progettazione dei miglioramenti: incontri nelle singole scuole allo scopo di supportare i gruppi nella progettazione delle azioni di miglioramento;

- monitoraggio della realizzazione e verifica dei risultati: incontri nelle singole scuole in fase di prima applicazione degli interventi progettati e seminario conclusivo di lavoro per la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza delle soluzioni adottate;

- valutazione conclusiva dell'esperienza: prevede un seminario per ripercorrere criticamente l'esperienza allo scopo di individuare i "rinforzi" eventualmente necessari a definire gli obiettivi di un successivo consolidamento della qualità e della sua diffusione nell'area.
Parallelamente allo sviluppo dell'intervento, sarà realizzata un'attività seminariale con i presidi (quattro giornate nel corso dell'anno) per favorire il consolidamento di metodo e la sua generalizzazione nella scuola.


Il monitoraggio e la valutazione dell'intervento

Per tutta la durata dell'intervento, sarà costituito con apposito decreto ministeriale un gruppo di monitoraggio e controllo interdirezionale, allo scopo di:
- agire sulle singole situazioni locali per favorire il coinvolgimento dei Provveditorati agli studi e degli altri partner interessati per facilitare l'avvio dell'attività e rimuovere eventuali ostacoli;

- verificare che le diverse esperienze attivate siano coerenti con l'impostazione e la metodologia del programma generale;

- rilevare le indicazioni derivanti dall'esperienza che possano costituire stimoli significativi per la trasformazione del sistema scolastico rendendo possibile un'accelerazione del processo di diffusione della qualità;

- confrontare le diverse soluzioni attuate in vista di una razionalizzazione che ne consenta la piena trasferibilità;

- controllare i risultati raggiunti allo scopo di valutare l'efficacia delle singole esperienze e dell'intero programma.


c) Interventi a sostegno delle iniziative Qualità promosse nei piani provinciali di aggiornamento


In premessa è stato sottolineato che il piano nazionale di aggiornamento pone particolare attenzione, anche in termini di distribuzione delle risorse, alle iniziative mirate alla diffusione della qualità nelle scuole.
A livello centrale, a sostegno delle iniziative dei singoli Provveditorati, sono previsti i seguenti interventi:

  1. la redazione di un "manuale di casi" finalizzato ad illustrare attraverso alcune esperienze significative, le modalità, i problemi concreti e i risultati operativi nella realizzazione del "progetto Qualità" nelle scuole, con i seguenti obiettivi:

    1. Offrire a quanti intendano attivare interventi per la qualità della scuola un ampio panorama dei processi organizzativi e relazionali che si andranno ad innestare, allo scopo di derivarne le necessarie attenzioni per assicurare all'intervento il miglior esito possibile;

    2. Piano di diffusione del progetto su tutto il sistema scolastico;

    3. Produrre alcuni esempi di soluzioni operative ai principali problemi connessi al Funzionamento delle unità scolastiche, per consentire a tutte le scuole di disporre di modelli di riferimento.

  2. Capitalizzazione delle esperienze e delle professionalità sviluppatesi nei poli.

I poli potranno attrezzarsi per offrire:
- comunicazione delle esperienze realizzate e dei risultati raggiunti utilizzando una strumentazione rigorosa;

- un "punto d'incontro" per le scuole che volessero confrontarsi su questioni inerenti la qualità del servizio, organizzando incontri con gruppi di lavoro soprattutto su proposta delle scuole richiedenti;

- un supporto all'avvio della qualità in altre situazioni (gruppi di scuole), impegnando in questa attività gli operatori delle task-force; il supporto si svilupperà secondo la stessa sequenza e alle stesse condizioni descritte per gli interventi nel Sud e nei limiti imposti dalle disponibilità di risorse;

- un'azione per il coinvolgimento degli interlocutori, istituzionali e non, nelle situazioni locali, allo scopo di accrescere le risorse (professionali, organizzative, finanziarie) disponibili per la diffusione della qualità.


Risorse

La risorsa centrale per assicurare il successo dell'operazione è rappresentata dagli operatori delle task-force. E importante che gli operatori vivano l'esperienza come occasione di uno sviluppo di una professionalità specifica, ma anche come un'attività che resta in stretta connessione con la professionalità docente e direttiva.
La possibilità di impiegare flessibilmente gli operatori in relazione alle esigenze dell'operazione dovrà essere assicurata attraverso:
- l'utilizzazione del personale scolastico ai sensi della vigente normativa che ne consente l'impiego in compiti diversi da quelli di istituto nonché dei docenti soprannumerari od appartenenti alla dotazione organica provinciale, ove risultino in possesso delle necessarie esperienze e competenze.

- la possibilità di impiegare gli operatori nelle scuole di appartenenza attraverso forme di flessibilizzazione dell'organizzazione del lavoro, che consentano di contemperare l'attività di diffusione con il mantenimento degli impegni scolastici nelle forme previste dal recente contratto collettivo del personale del comparto scuola.

La partecipazione al "progetto Qualità" delle scuole non statali avverrà senza oneri per lo Stato secondo modalità da concordare con la competente Direzione generale.
Il progetto si avvarrà delle risorse tratte dal Piano nazionale di aggiornamento dell'anno 1995 e di quelle reperibili nell'ambito del programma Plurifondo e del programma Socrates.