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ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA TRECCANI
FONDAZIONE LUIGI MICHELETTI
SOCIETÀ ITALIANA PER IL PROGRESSO DELLE SCIENZE
Presentano:
LA CHIMICA E IL MONDO MODERNO
IL CONTRIBUTO DI JUSTUS VON LIEBIG
Caratteristiche del progetto
Il progetto prevede la realizzazione di un convegno per evidenziare:
il contributo di Liebig allo sviluppo della chimica;
i rapporti di Liebig con l'Italia a livello scientifico;
gli sviluppi della chimica italiana nell'Ottocento;
il dibattito attuale sulle innovazioni promosse da Liebig, specie in campo agricolo.
Il convegno, che si terrà presso la sede dell'Istituto della Enciclopedia Italiana il 12 maggio (giorno della nascita di Liebig), sarà affiancato inoltre da una serie di iniziative che si svilupperanno nel corso dell'anno, e che saranno rivolte in particolare alle scuole e alle università, cercando il coinvolgimento del mondo scientifico e imprenditoriale.
I materiali del convegno saranno parzialmente anticipati in un apposito sito internet e successivamente pubblicati in una monografia curata dagli organizzatori del Convegno.
Destinatari
Studenti e docenti delle facoltà scientifiche.
Alunni e docenti delle scuole secondarie.
Aziende e operatori del comparto chimico e agroalimentare.
Enti di ricerca in campo chimico, biologico e agronomico.
Storici della scienza, tecnica, società.
Obiettivi da perseguire
Far conoscere il contributo fondamentale della chimica al progresso scientifico e allo sviluppo economico nell'età dell'industrializzazione, in un momento in cui la chimica viene criminalizzata in modo del tutto irrazionale.
Realizzare tale obiettivo prendendo spunto dalla figura di Liebig, scienziato e tecnico, di rilievo mondiale, di cui cade nel 2003 il bicentenario della nascita.
Realizzare una serie di iniziative rivolte alla scuola, culminanti in un convegno internazionale di taglio storico-scientifico.
Divulgare le iniziative e il convegno, in particolare tramite uno specifico sito internet.
Motivazioni e finalità
Nel campo della diffusione della cultura scientifica la questione della chimica assume un ruolo cruciale; si tratta infatti del settore maggiormente esposto a continui attacchi a causa degli impatti ambientali del suo uso industriale.
Tale situazione è carica di rischi che si traducono in disaffezione (rapido calo degli studenti di chimica) e in una crescente ignoranza circa il mondo che ci circonda e il funzionamento stesso delle leggi della vita.
Il bicentenario di Liebig consente, attraverso la poliedrica e straordinaria attività dello scienziato tedesco, di diffondere la conoscenza di alcuni capitoli importantissimi e sconosciuti della nostra storia, che sono alla base della modernità contemporanea.
Il progetto intende percorrere le tappe principali dell'attività di Liebig e costruire attorno a queste una serie di iniziative culminanti in un convegno di studi.
Oltre alla finalità generale suindicata, le motivazioni dell'iniziativa sono deducibili dall'articolato che segue, partendo dalla premessa che il rilievo del personaggio è tale che anche in Italia è giusto dedicarvi un'attenzione adeguata. Si ricorda, in ogni caso, che la Germania ha deciso di proclamare il 2003 "anno della chimica" proprio in onore di Liebig.
Liebig sperimentatore
Justus von Liebig (12 maggio 1803 - 18 aprile 1873) è diventato grande scienziato partendo da modeste condizioni. La leggenda vuole che sia stato uno scadente scolaro; era figlio di un droghiere e ben presto si mise a bazzicare con le sostanze del retrobottega del padre e mostrò una passione grandissima per la chimica e le sostanze materiali.
Nel 1826, a ventitre anni, fu chiamato ad insegnare nell'Università di Giessen, dove rimase fino al 1852 quando, ormai celebre internazionalmente, fu chiamato all'Università di Monaco dove rimase fino alla morte, nel 1873. Fu nominato barone nel 1845.
Sono state fondamentali le sue ricerche di chimica, specialmente di chimica analitica organica, in quanto ha messo a punto metodi per l'analisi della composizione elementare delle sostanze organiche. Il refrigerante ad acqua corrente per condensare composti volatili porta ancora oggi, in gergo, il nome di Liebig. Il suo dispositivo per assorbire su potassa caustica l'anidride carbonica che si libera dalla combustione delle sostanze organiche - il Kaliapparat -è diventato dispositivo standard dell'analisi chimica e fu assunto come "logo" dall'American Chemical Society.
Liebig condusse ricerche sul processo di fermentazione e sui lieviti entrando anche in polemica con Pasteur. Così come fu talvolta in polemica con altri studiosi del suo tempo.
Altre ricerche riguardarono i derivati dell'acido fulminico HCNO, usati come detonatori per esplosivi, il cloralio, il cloroformio, la struttura di alcuni amminoacidi, e molti altri argomenti.
Liebig: la chimica per i problemi umani
Liebig ha condotto le sue ricerche con grande attenzione per i problemi concreti, quotidiani, umani e sociali. Capì che la rivoluzione industriale stava portando ad un aumento della popolazione e che una parte delle classi povere avrebbero dovuto fare i conti con la scarsità degli alimenti. Non si dimentichi che le sue ricerche degli anni trenta si svolgono appena trent'anni dopo la pubblicazione del saggio di Malthus e nel pieno delle polemiche che tale saggio destò in tutto il mondo.
Liebig pensò allora che sarebbe stato importante aumentare la produzione agricola. A tal fine si dedicò allo studio del meccanismo con cui i vegetali "si nutrono". I rapporti fra chimica inorganica e chimica delle piante furono il tema del suo diploma di dottorato ad Erlangen il 21 giugno 1823.
Capì che la crescita dei vegetali dipendeva dall'assorbimento dall'"ambiente" circostante dell'anidride carbonica, dell'acqua e di sostanze azotate. Nelle sue prime pubblicazioni sostenne che le piante assorbono azoto dall'ammoniaca presente nell'aria e questa ipotesi, sbagliata, destò vivaci polemiche. Poco dopo (circa 1845) corresse questa prima tesi e chiarì che le piante ricavano l'azoto da sostanze inorganiche presenti nel terreno e solubili in acqua, in particolare dai nitrati.
E inoltre che le piante hanno bisogno di fosforo che pure assorbono dal terreno, a condizione che esso contenga fosfati solubili in acqua. L'aumento della produzione vegetale richiedeva quindi l'aggiunta al terreno di sali inorganici contenenti azoto e fosforo.
Fondamentale è l'osservazione secondo cui ogni pianta ha bisogno, ogni anno, di una certa quantità di vari composti nutritivi; la crescita è però impedita o rallentata se la concentrazione nel terreno di anche uno solo degli elementi nutritivi è inferiore alla soglia minima della necessità della pianta; è questa la "legge del minimo" che introduce, implicitamente, il concetto di "limite alla crescita".
Per la diffusione internazionale di queste idee fu fondamentale il suo libro "La chimica (organica) e il suo iMIUR - Area Sistemi Informativiego in agricoltura e fisiologia", 1840, traduzione inglese nel 1840, francese nel 1841, italiana nel 1842, spagnola nel 1845.
Nel 1845 tenne a Glasgow una conferenza sull'"invenzione" dei concimi artificiali, pubblicata in inglese a Londra, in tedesco nel 1846 e, nello stesso anno, in italiano a Torino e in francese a Parigi.
Liebig "merceologo": le sue scoperte innescano attività minerarie e industriali
L'azoto necessario per la nutrizione vegetale, da addizionare per aumentare le rese agricole, poteva essere ricavato dai grandi giacimenti di guano e di nitrato di sodio esistenti nel Perù e nel Cile: la pubblicità ricevuta dalle scoperte di Liebig avviò l'estrazione su scala industriale e il trasporto in Europa e nel Nord America del nitrato cileno che divenne, per alcuni decenni, l'unica materia prima per i concimi (e per gli esplosivi). La scoperta provocò la nascita di una industria mineraria cilena, in condizioni di monopolio; il governo cileno applicò delle imposte sulle esportazioni (anticipazione di quanto sarebbe successo nel secolo successivo per il petrolio). Per la conquista dell'altopiano di Atacama e del porto di Tacna e Arica fu combattuta la grande "guerra del Pacifico" (1879-1884) fra Cile, Bolivia e Perù.
Per quanto riguarda la disponibilità di concimi fosfatici Liebig sapeva che esistevano grandi disponibilità di fosfati; le ossa sono costituite da fosfato di calcio; il fosforo era presente nei giacimenti di ferro delle Lorena; grandi giacimenti di fosfati minerali esistevano nel Nord Africa. I fosfati di calcio presenti in natura sono però insolubili in acqua mentre le piante possono assorbire il fosforo soltanto se i suoi sali sono solubili in acqua. Bisognava quindi solubilizzare i fosfati di calcio e Liebig capì che ciò poteva essere fatto con l'acido solforico che in Europa cominciava ad essere prodotto su scala industriale utilizzando lo zolfo della Sicilia.
In una delle sue "lettere", nella undicesima (edizione tedesca del 1865), scrisse che lo sviluppo economico di un paese si misura sulla base della quantità di acido solforico che consuma (anticipando, con questa affermazione, una idea che sarebbe stata importante in seguito, di una misura "fisica" e non solo monetaria, circa lo sviluppo economico di un paese). Per sottolineare l'importanza dell'industria chimica, nella stessa lettera aveva indicato nella quantità di sapone prodotto un indice della "civiltà" di un paese.
Altri studi "merceologici" di Liebig riguardarono la produzione di esplosivi, l'estrazione del sale e dei sali potassici, la produzione e l'uso di metalli preziosi, fra cui il platino come catalizzatore, eccetera.
Liebig e l'attenzione per l'alimentazione umana: importanza della carne
Liebig riconobbe il valore nutritivo delle proteine della carne. Le sue ricerche sono contenute nel volume: "Chemische Untersuchung uber das Fleisch und seine Zubereitung zum Nahrungsmittel", pubblicato ad Heidelberg nel 1847.
I grandi allevamenti del bestiame si trovavano però in terre lontane, per eseMIUR - Area Sistemi Informativio nell'America meridionale, e il trasporto della carne in Europa, con le lente navi del tempo, prive di frigoriferi, comportava grandi difficoltà ed elevati costi.
Partendo da tali osservazioni Liebig pensò che un miglioramento dell'alimentazione in Europa si sarebbe potuto avere se dalla carne, nei luoghi di allevamento, fosse stato possibile ricavare un "brodo" concentrato sotto forma di "estratto". L'osservazione riscosse l'attenzione dell'ingegnere tedesco Georg Giebert che si trovava in Uruguay e che si recò a Monaco da Liebig chiedendogli l'autorizzazione ad applicare la sua scoperta in una fabbrica in Uruguay, a Fray Bentos, allora piccolo porto sul fiume Uruguay, al confine fra Uruguay e Argentina. La produzione industriale cominciò nel 1862 (dal 1865 "Liebig's Extract of Meat Company"). La compagnia Liebig costruì successivamente vari stabilimenti in vari paesi, una grande multinazionale che distribuiva l'"estratto di carne" in tutto il mondo. E' esistita anche una Compagnia Liebig in Italia, poi acquistata dalla Agnesi e poi dalla Colussi. La popolarità dell'estratto di carne era dovuta anche al fatto che, dal 1873, agli acquirenti delle confezioni venivano regalate delle "figurine" di cui sono state stampate oltre 1800 serie (di sei figurine ciascuna) in molte lingue. La società Liebig produceva anche estratti vegetali e "dadi per brodo".
A Fray Bentos negli ultimi anni si sono sviluppate attive iniziative di archeologia industriale per la valorizzazione delle fabbriche "Liebig".
Liebig divulgatore
Oltre che sperimentatore Liebig fu un grande divulgatore. I risultati delle sue ricerche scientifiche apparivano nelle riviste specialistiche e, contemporaneamente, in numerosi libri alcuni scientifici, altri "popolari", come i trattati di chimica. L'attenzione mondiale per Liebig e per i suoi scritti era così grande che le sue opere venivano tradotte quasi immediatamente in molti paesi.
Liebig curava varie riviste scientifiche e fu "curatore", dal 1831, delle riviste che sarebbero poi diventate, nel 1840, gli "Annalen der Chemie und Pharmazie" (dopo la sua morte, dal 1873, dal volume 169, "Justus Liebig Annalen der Chemie". Insieme ad altri Liebig curò, dal 1847 al 1856, la pubblicazione di altre riviste, come lo "Jahresbericht der Chemie".
Nel 1841 l'editore dell'Augsburger Allgemeine Zeitung gli chiese di esporre la chimica ad un pubblico più vasto in una serie di articoli nel suo giornale. La prima delle "Chemische Briefe" fu pubblicata il 13 settembre 1841, seguita da altre sei nello stesso anno.Gli articoli ebbero tanto successo che Liebig decise di raccoglierle in volume nel 1844; La prima edizione del 1844 conteneva 26 "lettere"; il loro numero aumentò fino a 50 nella quarta edizione del 1859, che occupava due volumi. Molte le ristampe successive.
Per le numerose edizioni in varie lingue delle varie edizioni delle "Lettere" si può utilmente consultare il libro: Carlo Paoloni, "Justus von Liebig. Eine Bibliographie sämtlicher Veröffentlichungen", Heidelberg, Carl Winter, 1968.
Liebig e l'Italia
Le ricerche e gli scritti di Liebig ebbero una grande risonanza anche in Italia. La prima traduzione italiana delle "Lettere" apparve nel 1844 a Torino; la traduzione delle cinquanta lettere della quarta edizione tedesca apparvero nello stesso 1859 a Napoli.
Il libro di Carlo Paoloni sopra citato riporta le varie traduzioni italiane, quasi tutte apparse lo stesso anno o l'anno successivo a quello dell'edizione tedesca, delle opere di Liebig.
Liebig tenne una fittissima corrispondenza con moltissimi studiosi internazionali. Fra gli italiani si possono ricordare le lettere con Sobrero (lo scopritore della nitroglicerina), Cannizzaro e altri. Le lettere con Sobrero sono pubblicate nel libro: E, Molinari e F. Quartieri, "Notizie sugli esplodenti in Italia", Milano, Società Prodotti Esplodenti, Milano, Hoepli, 1913.
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