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Droga, Fioroni: la campagna del Ministero va avanti già da un anno
Prevenzione, rispetto delle regole, patto di corresponsabilità con le famiglie
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Tre sono i fronti sui quali il Ministero si è impegnato già da un anno: prevenzione, rispetto delle regole, patto di corresponsabilità con le famiglie.
Prevenzione: a settembre i dirigenti scolastici avranno le nuove direttive e partirà una campagna per spiegare agli studenti gli effetti e i pericoli legati alle dipendenze.
Rispetto delle regole: se un ragazzo prende a schiaffi un diversamente abile prima viene punito, poi si cerca di recuperarlo. Così, se un ragazzo spaccia, prima verrà punito e poi partiranno gli interventi educativi. C’è una linea di fermezza che va ripristinata e delle regole umane e civili da rispettare.
Patto di corresponsabilità con le famiglie: se i genitori fossero preoccupati per alcune situazioni che si verificano nelle scuole, possono accordarsi con il dirigente scolastico e chiedere l’intervento della Asl. Nulla a che fare col kit antidroga della Moratti. Solo in casi estremi è plausibile l’intervento diretto delle forze dell’ordine.
Il percorso che abbiamo individuato si basa sulla persuasione e sull'informazione dei ragazzi sui gravi danni psico-fisici causati dal consumo di sostanze stupefacenti e dell'alcol.
Stiamo lavorando per rendere effettivo il rispetto delle regole già esistenti nelle scuole, che in alcuni casi vengono purtroppo disattese. Sono stufo di vedere foto di ragazzi che fumano sotto i cartelli 'vietato fumare'. E se questo vale per il tabacco, figuriamoci per gli spinelli.
Verrà messo a disposizione dei responsabili degli istituti in cui dovessero verificarsi situazioni particolarmente difficili un gruppo di ispettori che avrà il compito di ristabilire l'ordine e far rispettare le regole interne.
Nelle prossime settimane elaboreremo ordinamenti a livello provinciale e regionale che prevedano anche l'intervento delle forze dell'ordine laddove dovesse rendersi necessario, ma anche per consigliare le istituzioni locali su come collaborare con le scuole per la prevenzione dell'uso di droghe e alcol.
Comitato Scuola e Legalità
Sintesi delle azioni per la prevenzione del disagio elaborate dalle commissioni di lavoro
Nell’ambito dei lavori del Comitato Nazionale “Scuola e Legalità”, istituito con Decreto Ministeriale del 5 febbraio 2007, il gruppo ha affrontato il tema della prevenzione del disagio dei giovani, dentro e fuori la scuola, prevedendo una serie di azioni mirate da realizzare anche attraverso il contributo degli altri Ministeri e di tutte principali associazioni che, sul territorio, si occupano di prevenzione.
Nel primo rapporto dei lavori del Comitato “Scuola e Legalità” si legge: “Il complesso di opportunità offerte dal Ministero della Pubblica Istruzione è orientato al superamento della cultura dell’emergenza a favore della cultura della prevenzione. A tale proposito, le Linee di indirizzo generali per la prevenzione e la lotta al bullismo emanate in data 5 febbraio 2007 hanno prospettato un piano di interventi e di azioni per supportare ed incrementare iniziative di prevenzione e contrasto delle varie forme di violenza giovanile”.
Le azioni da intraprendere
Il complesso delle azioni che sarà avviato dal M.P.I dovrà essere orientato, in questa ottica, al superamento della cultura dell’emergenza a favore di quella che si può definire la cultura della prevenzione. In tal senso, risulta fondamentale creare le condizioni culturali e materiali per costruire un ambiente positivo fin da quando gli alunni iniziano il proprio percorso all’interno del sistema formativo, al fine di sostenere la loro capacità di progettazione, di azione diretta, di verifica, di esplorazione e di riflessione.
A supporto di quanto verrà realizzato in tal senso - a livello territoriale o della singola scuola - saranno avviati, a livello nazionale, programmi di promozione della salute, di prevenzione del disagio giovanile e di contrasto alla violenza, al bullismo e all’illegalità
Particolarmente importante sarà la collaborazione tra questo e gli altri Ministeri, al fine di affrontare il fenomeno del disagio in tutte le sue forme e sia da un punto di vista preventivo che investigativo.
Lo strumento disciplinare si colloca, dunque, in uno spazio intermedio fra l’essenziale momento di formazione/prevenzione e quello del ricorso all’autorità giudiziaria, per fatti di tale gravità da non poter essere risolti con strumenti di natura educativa. In ambito scolastico, infatti, la misura disciplinare, oltre ad un valore sanzionatorio, ha prima di tutto una funzione educativa.
La collaborazione con la Polizia di Stato e le altre Forze dell’Ordine
Oltre al più immediato scopo educativo, le iniziative della Polizia di prossimità si concretizzano nelle attività di prevenzione che la Polizia di Stato è istituzionalmente deputata a realizzare, con l’importante obiettivo di sensibilizzare sin dall’infanzia al tema della vicinanza alle istituzioni.
Sono stati così avviati numerosi progetti nazionali e locali, in collaborazione con altre istituzioni, che coinvolgono gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. I progetti presentano una comune modalità organizzativa e attengono a tematiche differenti, a seconda dei concorsi e dei momenti di incontro cui sono stati collegati.
Di tali progetti meritano richiamo soprattutto “Il poliziotto, un amico in più”, “Un pallone per amico” e “Icaro”. Il progetto “Il poliziotto, un amico in più” intende favorire lo sviluppo e la diffusione di una cultura della legalità, del rispetto delle regole e di quei principi di tolleranza, su cui si fonda una società civile.
Spazi di sostegno agli studenti nelle scuole
Tutto il personale della scuola può svolgere un ruolo importante per la prevenzione e del contrasto delle patologie che insidiano le giovani generazioni, e della diffusione di una cultura della legalità e della sicurezza. Si pensi all’importante compito di vigilanza degli alunni cui attende il personale ausiliario, compito in forza del quale tale personale spesso è più vicino degli stessi docenti alla vita e all’attività degli alunni.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, nell’esercizio del proprio ruolo istituzionale di indirizzo e promozione, dovrà assicurare agli Istituti Superiori Autonomi un’attività di consulenza esperta per la progettazione di azioni educative volte a contrastare atteggiamenti di disagio, di dichiarata illegalità e a contenere gli alti tassi di abbandono scolastico nelle aree a rischio.
Tale obiettivo potrebbe essere conseguito sia attraverso il ripristino degli sportelli-Scuola sia attraverso la costituzione di task force interistituzionale composte da psicologi dell’età evolutiva, pedagogisti, metodologi della ricerca, assistenti sociali, mediatori culturali, rappresentanti dell’ Ufficio minori delle Forze dell’ordine, rappresentanti di agenzie formative di dichiarata esperienza in materia di educazione alla legalità ed operanti sul territorio.
L’équipe specialistica potrà partecipare, su richiesta e in situazioni di grave emergenza educativa, separatamente o in maniera congiunta, alla progettazione di interventi mirati. Il ruolo svolto dalla task force dovrà essere limitato sul piano territoriale a quelle situazioni che dovessero richiedere un intervento urgente e straordinario.
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aggiornato: 02/03/2010
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