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Ufficio Stampa
Scuola, Bastico: sconcertante che applicazione legge
sia per Moratti una ingerenza
Mancato rispetto norme comporta obbligatoriamente revoca parità

Dichiarazione del Viceministro della Pubblica Istruzione
Mariangela Bastico
Roma, 22 gennaio 2008
Sconcerta che la pura applicazione da parte del Ministero della Pubblica Istruzione della legge sulla parità scolastica nei confronti del Comune di Milano susciti commenti politici che etichettano il rispetto della legalità come arroganza, prova di forza, ricatto, capriccio o come inaccettabile interferenza così come si esprime il Sindaco Moratti.

Proprio Moratti, in quanto ex Ministro conosce assai bene la legge 62/2000 che definisce all'art 1 comma 2 "scuole paritarie…le Istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola dell'infanzia corrispondano agli ordinamenti generali…".
Condizione essenziale, quindi, per il riconoscimento e la permanenza della parità è il rispetto di tutte le norme sull' istruzione vigenti, in particolare "l'iscrizione alla scuola di tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta (art.1 comma 4 lettera d)". Il mancato rispetto delle norme comporta obbligatoriamente la revoca della parità, di cui non esiste giuridicamente la possibilità di sospensione.

È evidente che, se il comune di Milano sceglie il ripristino della legalità, adeguando la circolare delle iscrizioni, verrà sospeso il provvedimento di revoca, i cui effetti si produrranno nell'anno scolastico 2008/2009, quello a cui fanno riferimento le attuali iscrizioni. Voglio infine rammentare che stiamo intervenendo a tutela di un diritto fondamentale dei bambini, quello all'istruzione, che deve prescindere dalla condizione di irregolarità o di morosità dei genitori .




aggiornato: 02/03/2010
 
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