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La scuola che cambia: dal vecchio al nuovo Esame di Stato |
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Si alza il sipario sulla prima edizione del nuovo esame di Stato, che domani esordirà, alle 8,30, con la prova di italiano. Per lo svolgimento, i candidati avranno a disposizione una gamma più vasta di possibilità rispetto al passato: sette contro quattro, compreso il vecchio caro tema, che quest'anno sarà di storia e di attualità.
Poi seguirà, giovedì, la prova di indirizzo, senza alcuna variazione sostanziale rispetto al passato. E lunedì la terza prova - una delle novità più rilevanti della riforma - che è un compendio di domande che riguarderà quattro materie e il programma svolto nell'ultimo anno.
In occasione dell'apertura delle sessioni d'esame il Sistema Informativo del Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con la Divisione XII della Direzione del Personale e l'Agenzia per la Scuola costituita da EDS e Luiss Management, pubblica il rapporto La scuola che cambia: dal vecchio al nuovo esame di Stato, un'analisi dei dati relativi ai candidati e alle commissioni, insieme a un quadro riassuntivo degli esiti dell'ultimo esame di maturità tenutosi lo scorso anno scolastico.
I candidati sono quest'anno oltre 475 mila, tra alunni interni e privatisti di tutte le tipologie di istruzione superiore: il 42,5% proviene dagli istituti tecnici, il 39,1% dai licei e dalle scuole magistrali, il 15,1% dagli istituti professionali, il 3,3% dai licei artistici e dagli istituti d'arte.
Il numero delle commissioni è passato dalle 7.764 dello scorso anno alle 23.179 di quest'anno, con un aumento percentuale pari a quasi il 200%. In totale i docenti nominati in commissione sono 119.154 (contro i 62.721 dell'anno scorso), di cui 68.480 interni e 39.021 esterni.
I candidati
Da quest'anno, in conformità con gli standard europei, tutti sono ammessi all'esame, senza nessuna selezione preventiva, come invece avveniva per la maturità, dove i professori della classe di appartenenza stabilivano se ammettere o meno all'esame gli studenti. L'esame di Stato da solo presenta tutti gli elementi sufficienti per la valutazione di un candidato.
Il numero di candidati è tuttavia sensibilmente diminuito rispetto all'anno passato: da 524.403 unità si è passati infatti a 475.461. Il calo è molto evidente tra i candidati esterni che sono passati dagli oltre 65 mila dell'anno scolastico 1997/98 a poco più di 34 mila (- 48%); anche il numero di candidati interni, che restano comunque in forte maggioranza, subisce una flessione (-3,8%). Consistente invece il numero dei candidati provenienti dagli indirizzi sperimentali (+20,2% rispetto allo scorso anno scolastico), nei quali sono stati istituiti programmi aventi lo scopo di ricercare e realizzare innovazioni sia sul piano metodologico-didattico, sia negli ordinamenti scolastici esistenti.
Per quanto riguarda la tipologia di istruzione, anche per quest'anno il maggior numero di candidati proviene dagli istituti tecnici (42,5%); seguono quelli provenienti dall'istruzione classica, scientifica e magistrale (39,1%), quelli dell'istruzione professionale (15,1%) e, infine, quelli dell'istruzione artistica con il 3,3%.
Infine, è da registrare che i candidati provenienti dalla scuola statale rappresentano l'89,3% del totale, mentre il rimanente 10,7% proviene dalla scuola non statale.
Le commissioni
Una delle novità più importanti introdotte dalla nuova legge sugli esami di Stato riguarda le commissioni: innanzitutto esiste una commissione per ciascuna classe terminale del corso di studi; ciò ha comportato il passaggio del numero delle commissioni dalle 7.764 dello scorso anno alle 23.179 di quest'anno, con un aumento percentuale pari a quasi il 200%; in secondo luogo, a ciascuna commissione sono assegnati, di norma, non più di 35 candidati, mentre, fino allo scorso anno, una commissione ne poteva esaminare fino ad un massimo di 80.
Cambia, inoltre, la composizione della commissione: dalla formula che prevedeva un presidente, quattro membri esterni e un membro interno si passa alla nuova composizione che prevede, oltre al presidente, un numero di commissari che, a seconda dell'indirizzo di studi, è composto da sei o otto, la metà esterni e l'altra metà interni.
Da sottolineare che sia il presidente, sia i commissari esterni sono comuni a due commissioni. Così, dei quasi 120 mila tra presidenti e commissari coinvolti nel nuovo esame di Stato, il 9,8% ricoprono il ruolo di presidenti, il 32,7% quello di commissari esterni e ben il 57,5% , infine, quello di commissari interni.
Gli esiti dell'ultimo esame di "maturità"
Lo scorso anno scolastico ha ottenuto il diploma il 95,8% di coloro che sono stati ammessi a sostenere l'esame di maturità.
La percentuale maggiore di maturi si è riscontrata nell'istruzione classica, scientifica e magistrale (96,8%), cui seguiva l'istruzione artistica (95,4%) e l'istruzione tecnica (95,3%); l'istruzione professionale, infine, era ultima in termini di percentuale di maturi (94,8%).
Le performance migliori e più omogenee in tutte le tipologie di istruzione si sono riscontrate nella scuola statale, mentre in quella non statale la percentuale di maturi è scesa in alcuni, come per l'istruzione tecnica, al di sotto del 90%.
Analoghe considerazioni possono essere fatte distinguendo i candidati tra interni e privatisti: su 100 ammessi a sostenere l'esame, tra coloro che si sono presentati avendo seguito regolarmente il corso di studi, ben 98,4 sono stati dichiarati maturi; viceversa su 100 privatisti, in media, solo 73 hanno conseguito il diploma.
In base all'area geografica di riferimento, i dati evidenziano che la percentuale maggiore di maturi si è collocata al Nord Est (quasi il 97% degli ammessi è stato dichiarato maturo), mentre i numeri più bassi sono stati prerogativa di alcune regioni meridionali. Proseguendo nell'analisi territoriale, le regioni con la percentuale maggiore di maturi sono state la Liguria e le Marche (98%), seguite dal Trentino Alto Adige e dall'Emilia Romagna (97,1%). All'ultimo posto si è collocata la Calabria con poco più di 93 maturi ogni 100 ammessi all'esame.
Infine, anche lo scorso anno si è confermata la tendenza che vede le ragazze più capaci dei ragazzi di superare l'esame di maturità sia che si presentino da interne (99,1% delle ragazze contro il 97,9% dei ragazzi), sia che si presentino da esterne (78,1% e 69,3% rispettivamente per femmine e maschi).
Relativamente ai voti riportati, su 100 candidati che hanno conseguito il diploma nell'ultima sessione d'esame, 31,8 hanno avuto una votazione compresa tra 37 e 42 sessantesimi; e 31,3 una votazione compresa tra 43 e 50 sessantesimi.
I sessanta sono stati il 5,4% del totale dei voti positivi, i trentasei il 16,1%. La regione che ha registrato percentualmente il maggior numero di 60/60 è la Calabria (8,7%), mentre la più bassa percentuale si è registrata in Lombardia (3,7%). La Campania è, invece, la regione con la percentuale maggiore di 36/60, mentre il numero minore di maturi con il minimo dei voti è localizzato in Trentino Alto Adige e in Emilia Romagna, entrambe con l'8,7% dei candidati.
Volume redatto da:
Direzione Generale del Personale
e degli AA.GG e Amm.vi
Div. XII - Servizio di Supporto alle Decisioni
L'Agenzia per la Scuola:
EDS Electronic Data Systems Italia S.p.A.
Servizio di Consulenza
all'Attività Programmatoria
Luiss Management
per informazioni:
saiit.uff1@istruzione.it |
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