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L'handicap e la scuola: i dati dell'integrazione
a.s. 1999/2000


Pubblicazione
Allegato

Questo volume descrive con numeri e statistiche l'esito di una grande storia sociale e civile di cui il nostro paese può essere orgoglioso.
L'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap nella scuola normale è ormai un dato acquisito nella coscienza civile degli italiani e nella pratica della vita quotidiana della scuola.
I nostri ragazzi e le nostre ragazze in situazione di handicap trovano nella scuola pubblica un'accoglienza ormai affermata, sono loro stessi una risorsa della comunità.

Alunni e alunne diversi tra loro costruiscono una scuola normale di tutti e di ciascuno. Nessuna opinione, nessuna forza politica, nessuna associazione propone di tornare al passato, alle istituzioni separate e alle scuole speciali.
Per la prima volta, una serie ordinata e rigorosa di dati rendono possibile comprendere la vastità del fenomeno, la sua evoluzione storica nell'ultimo decennio, segnalare alcune spie di problematicità sulle quali abbiamo lavorato intensamente e per le quali è necessario ancora agire.
I nostri uffici del ministero hanno lavorato con passione e rigorosità per costruire un sistema di conoscenza, informazione, approfondimento dei processi reali in corso nel nostro sistema scolastico.
Il presente studio è utile a tutti i livelli, dalla singola scuola al Ministro della Pubblica Istruzione, come supporto alle decisioni e strumento di riflessione.


È, quindi, con grande soddisfazione che il testo viene presentato e diffuso, come occasione di trasparenza e di approfondimento utile per tutti i decisori e per i cittadini.
La complessità dell'integrazione scolastica è nota a tutti, come la grande avventura umana dei 130.000 nostri alunni in situazione di handicap alla ricerca della massima autorealizzazione possibile nella scuola e nella vita, come l'avventura di migliaia di insegnanti che con loro si impegnano, in un rapporto denso e complesso con le famiglie e i servizi del territorio.

Questi dati aiutano a comprendere. Unitamente ai dati emersi dal monitoraggio dell'autonomia delle scuole, siamo ora in possesso di numerose informazioni che aiutano ad agire e a decidere per migliorare l'integrazione scolastica.
È importante che i soggetti responsabili sappiano in modo il più oggettivo possibile cosa accade nella scuola. L'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap non è un valore che si acquista una volta per tutte, ma si esprime via via con nuove sfide, con contraddizioni nuove, con diversi esiti tra scuola e scuola, tra territorio e territorio. Sappiamo che non sempre l'integrazione scolastica riesce a sviluppare tutti i potenziali umani di ogni singola persona. Sappiamo che dobbiamo fare di più. Studiare i fenomeni in corso ci aiuta a decidere meglio come fare di più.

Mi pare opportuno, affidando ad ogni lettore l'interpretazione dei dati, segnalare alcuni snodi cruciali che questi dati a me riportano come responsabile di governo per l'integrazione scolastica.

Tre mi sembrano oggi gli aspetti prioritari che è necessario sviluppare e migliorare per garantire una sempre più efficace integrazione:

dalla socializzazione alla piena realizzazione cognitiva. La sfida è quella di migliorare gli apprendimenti con migliori didattiche individualizzate e di gruppo, di sviluppare tutti i potenziali cognitivi individuali in modo che l'integrazione scolastica produca il massimo di efficacia formativa per tutti. La competenza professionale dei docenti e l'autonomia didattica sono gli strumenti per migliorare la scolarizzazione.

l'autonomia didattica e organizzativa. La flessibilità data dall'autonomia alle scuole parla di diversità come valore, sia per i soggetti che apprendono sia per i soggetti che insegnano. L'autonomia è un forte volano di flessibilità e di adattamento di curricoli, didattiche, tempi, organizzazione, spazi, alle esigenze di ognuno. L'autonomia offre all'handicap nuove opportunità di successo scolastico.

L'integrazione dell'integrazione. L'esperienza di sviluppo formativo di ogni persona non si esaurisce nella scuola, meno che mai per una in situazione di handicap. Spesso la relazione tra scuola, famiglia, servizi sociali e sanitari pecca di assenze, contraddizioni o vive tra parti separate. L'integrazione tra i diversi servizi è strategica per ottimizzare gli interventi e per realizzare pienamente un progetto di vita che dia speranza e futuro a tutte le diverse condizioni personali. La recente Legge 328/2000 sui servizi integrati risponde a questa sfida: la scuola ha la possibilità di esercitare un miglior ruolo di relazione e di concertazione con gli altri soggetti.

Volume redatto da:

Servizio per l'automazione e l'innovazione tecnologica
EDS Electronic Data Systems Italia S.p.A.
Servizio di Consulenza all'Attività Programmatoria

per informazioni:
saiit.uff1@istruzione.it

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