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Stralcio dell'intervento dell'On. Romano Prodi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri su Scuola, Giustizia e Pubblica Amministrazione
Accanto ai problemi del lavoro e dello sviluppo vi sono almeno tre grandi emergenze nel sistema-Italia che proprio la necessità di reggere al quadro europeo ci obbliga ad affrontare. Tre settori cioè che per varie ragioni fanno oggi registrare un forte divario, quanto ad efficienza, efficacia e struttura organizzativa rispetto agli analoghi settori degli altri Paesi europei e comunque degli altri sistemi nazionali con i quali noi siamo obbligati a competere e a confrontarci. Questi tre grandi settori sono:
la Scuola e il sistema dell'istruzione e della formazione la Giustizia e il sistema di sicurezza pubblica la Pubblica Amministrazione Vi sono inoltre due grandi questioni che fanno parte del sistema di civiltà di ogni Paese moderno. Intendo riferirmi in primo luogo a quel complesso di problemi che potremmo definire come la necessaria manutenzione di un Paese e che riguardano i grandi temi dell'ambiente, della tutela del territorio, del rispetto dei beni paesaggistici e culturali di una grande comunità nazionale. Intendo riferirmi in secondo luogo ai temi della coesione sociale nell'ambito dei quali assume una assoluta rilevanza la famiglia. Vi sono infine oggi due grandi obbiettivi strategici che il Paese si deve porre. Essi riguardano un'accentuazione dell'evoluzione dello Stato italiano verso una forma di deciso federalismo amministrativo e una più precisa definizione delle strategie di fondo del ruolo che l'Italia deve sviluppare nell'ambito della politica estera. Su tutti questi diversi punti intendo soffermarmi con la massima brevità possibile ma anche con l'approfondimento che una circostanza importante come quella di oggi richiede. La Scuola e il sistema dell'istruzione e della formazione La Scuola e il sistema di istruzione e di formazione costituisce la prima grande emergenza. Il principale obiettivo del Governo per quanto riguarda i temi della Scuola e della formazione è stato quello di individuare misure atte ad estendere il diritto allo studio, a garantire il successo formativo dei giovani e ad accrescere per numero e per qualità le situazioni di eccellenza. In questo senso la discussione si è sviluppata sull'insieme delle iniziative di riforma in discussione dinanzi alle Camere. Il confronto, che si è concluso positivamente e che ha individuato un terreno di approfondimento condiviso anche per le questioni - come la parità - che vedevano posizioni diverse, ha indicato nell'elevamento dell'obbligo scolastico la prima ed urgente tappa. Esso ha anche indicato nella successiva immediata approvazione del riordino dei cicli dell'istruzione una scadenza non rinviabile, armonizzando i due provvedimenti con la necessaria gradualità. Va inoltre sviluppata la politica di integrazione tra sistema di istruzione e sistema di formazione, all'interno della quale rappresenta un primo significativo risultato l'attivazione fin dal prossimo autunno di un nuovo sistema di formazione tecnica superiore da realizzare in modo integrato con le Regioni e raccordato con le Università e le forze sociali. Contestualmente è necessario impegnarsi per la realizzazione di adeguati interventi di diritto allo studio che collochino sullo stesso piano tutti i cittadini a prescindere dalla scelta di frequentare scuole statali o scuole non statali. Infine all'interno della ridefinizione del riequilibrio tendenziale nel rapporto tra spesa pubblica per istruzione e PIL occorre riconoscere la necessità di significativi stanziamenti per investimenti nel settore dell'istruzione e attribuire importanza prioritaria all'edilizia, all'attuazione dell'autonomia, al diritto allo studio e alla riqualificazione del personale. Indietro |
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