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ISPETTORATO PER LEDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA
Coordinamento e
gestione delle attività per gli studenti ex D.M. 114 del 9.3.1998
Prot. n° 2548 /A1 Roma, 24 luglio 1998
Oggetto: Progetto Sport a Scuola. Anno scolastico 1998-1999.
Allo scopo di rispondere ai bisogni formativi di educazione fisica e sportiva dei
giovani è necessario anche per lanno scolastico 1998-1999 sostenere la promozione
della pratica sportiva che costituisce elemento fondamentale di tutta l'azione
didattico-educativa della scuola. Al riguardo, tenuto conto dei quesiti che continuamente
vengono rivolti a questo Ispettorato, si ritiene opportuno ribadire preliminarmente alcuni
principi fondamentali che debbono essere tenuti presenti dai docenti di educazione fisica
nell'attuazione dei loro progetti educativi didattici:
L'educazione sportiva deve essere rivolta al massimo coinvolgimento possibile della
totalità degli alunni. In questa ottica assumono grande rilevanza pedagogica le fasi di
istituto, che costituiscono strumento utile di diffusione capillare della pratica
sportiva. Sono pertanto da privilegiare i confronti tra le classi, con il coinvolgimento
sistematico anche degli alunni portatori di handicap.
Tali iniziative, rivolte a tutti gli alunni, devono diventare strumento significativo
di aggregazione sociale nonché luogo privilegiato di esperienze formative e
consolidamento di civismo e solidarietà, contro i pericoli dell'isolamento,
dell'emarginazione sociale, delle devianze giovanili ed a sostegno della lotta alla
dispersione scolastica.
Tutta l'attività di promozione sportiva costituisce componente fondamentale dei PEI.
Gli obiettivi didattico educativi e le procedure metodologiche elaborate debbono
contribuire a realizzare interventi coerenti tra i "diversi saperi" di cui
consta l'educazione fisica e sportiva, e, soprattutto, porsi in una dimensione di
continuità tra tutta lattività scolastica, superando, nei fatti, la stessa
distinzione tra curricolare e extracurricolare
I contributi e le collaborazioni tecniche e culturali di organismi esterni alla scuola
debbono essere comunque coerenti con i principi e con le finalità che la scuola persegue
e, in ogni caso non si possono sostituire alle progettualità, che ogni insegnante è
chiamato a realizzare, sulla base, tra laltro, delle conoscenze precise e specifiche
di ogni alunno.
Ogni scuola, nel quadro dellautonomia, può scegliere di avvalersi e come
avvalersi degli apporti contenutistici e tecnici offerti, fermo restando che tali scelte
vanno operate tenendo conto della rilevazione dei bisogni degli alunni e delle reali
possibilità di disporre di impianti ed attrezzature idonee.
Le proposte di collaborazione esterne debbono essere comunicate, per gli opportuni
coordinamenti tra i diversi organismi interessati, al Provveditore agli Studi , al fine di
assicurare un adeguato servizio.
L'attività sportiva scolastica per rispondere alle sue finalità formative deve avere
anche nelle ore di insegnamento extra curricolare continuità nel corso dell'intero anno
scolastico.
Ciò premesso, sulla base delle risultanze fin qui emerse dall'esperienza del Progetto,
Sport a Scuola onde condurre un approfondimento ulteriore e valutare le oggettive
difficoltà di adattamento dello stesso a tutte le reali e diversificate situazioni
territoriali, dintesa col C.O.N.I., in vista di trarre conclusioni per la messa a
regime definitiva, che si auspica possa prendere avvio dallanno scolastico
1999-2000, si estende, per il prossimo anno scolastico lesperienza a tutte le
province.
A tal fine, mentre si confermano le disposizioni tecnico-organizzative di massima
relative ai giochi sportivi studenteschi, già attuate e sperimentate nell'a.s. 1997-1998,
si invia il progetto tecnico relativo ai Giochi Studenteschi contenente le necessarie norme generali. Non sarà più concesso il continuo adeguamento che tante
difficoltà ha creato nella passata esperienza.
IL CAPO DELLISPETTORATO
Luigi Calcerano
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