archivio.pubblica.istruzione.it top
spacer


Attenzione:
sezione in aggiornamento

Alcune pagine/sezioni potrebbero non funzionare correttamente


Torna alla homepage




 
 Archivio News


Circolare Ministeriale n. 345

Prot. n. 11038

Roma, 3 agosto 1998

Oggetto: Introduzione dell'insegnamento non curricolare e facoltativo della seconda lingua comunitaria nella scuola media - Piano di formazione dei docenti.

Premessa

Con Circolare Ministeriale n.304 prot. 9556 del 10-7-98 sono state indicate le linee generali e le modalità operative del progetto per l'introduzione di una seconda lingua comunitaria nella scuola media, da realizzare nell'ambito del "Fondo per l'ampliamento e l'arricchimento dell'offerta formativa" istituito con la Legge n. 440 del 18-12-1997.

Il progetto, che presenta caratteristiche di forte innovazione, prevede la seconda lingua comunitaria come insegnamento non curricolare, aggiuntivo e facoltativo, ed è finalizzato a far raggiungere agli studenti una competenza adeguata e sufficientemente corretta nelle abilità audio-orali e nell'abilità di lettura, funzionale ad assicurare forme di comunicazione essenziali. Le competenze raggiunte saranno certificate e assunte come crediti formativi. La soluzione organizzativa prevista è quella della modularità, che permette scelte di percorsi flessibili, differenziati, definiti nei tempi, negli obiettivi, nei contenuti, e creati in risposta ai bisogni formativi rilevati.

Inoltre, i destinatari dell’insegnamento non sono identificati nel tradizionale gruppo classe, bensì in un gruppo di allievi provenienti anche da classi diverse (di norma 15, con un minimo di 12), aggregati secondo criteri di omogeneità delle competenze linguistiche iniziali rispetto alla lingua da studiare.

Le attività di insegnamento previste, pertanto, pur fondandosi su premesse metodologiche consolidate e che costituiscono cultura comune dei docenti di lingue straniere, implicano prassi didattiche e tecniche di gestione della classe diverse da quelle abitualmente in uso.

L’utilizzo di materiali multimediali caratterizza il progetto. Le nuove tecnologie possono costituire uno strumento specifico di potenziamento delle capacità cognitive degli allievi e facilitare i processi di insegnamento, di apprendimento e di autoapprendimento.

Appare quindi necessario promuovere un intervento formativo finalizzato a consolidare nei docenti la capacità di progettazione di percorsi modulari, di organizzazione e gestione del gruppo-classe, di ricerca di materiali didattici mirati (dai tradizionali testi scritti e sussidi audio-video ai software multimediali e ai programmi in rete), nonché di utilizzo delle nuove tecnologie.

1. Piano di formazione

1.1 Organizzazione

L'attività di formazione prevede:

  • la formazione specifica dei formatori a cura della Direzione Generale;

  • la formazione dei docenti impegnati nell’insegnamento della seconda lingua comunitaria non curricolare a cura dei Provveditori agli Studi che utilizzeranno di norma, per lo svolgimento delle attività, le scuole presso le quali è stato istituito il Centro di Risorse Territoriali (punto 3.2 della C.M. n. 304 del 10 luglio 1998).


  • I citati Centri, se realizzati nell’ottica di raccordo e capitalizzazione delle esperienze già compiute, possono costituire anche in ambito formativo un primo livello di strutture di servizio, che, nel tempo, dovrebbero raccordarsi a livello regionale e provinciale.

    1.2. Linee del progetto di formazione
    Le linee dell’intervento di formazione sono finalizzate a sviluppare in modo particolare le capacità di:

  • progettare e organizzare moduli centrati sulle abilità linguistiche bersaglio in rapporto con l’età e le capacità differenziate degli allievi;

  • predisporre e/o utilizzare prove di verifica delle competenze legate agli obiettivi di ogni modulo;

  • integrare sistematicamente la multimedialità nella didattica, valorizzandone al massimo l’interattività;

  • utilizzare al meglio le risorse dei sistemi di rete.

  • I corsi di formazione devono comunque tendere a consolidare nei docenti le capacità di:

  • programmare percorsi specifici per le abilità linguistiche individuate, in modo particolare per quelle audio-orali;

  • pianificare attività didattiche funzionali agli obiettivi dei moduli;

  • reperire materiali di insegnamento coerenti con le attività programmate;

  • padroneggiare tecniche differenziate di gestione del gruppo di alunni;

  • organizzare attività di autoapprendimento guidato

  • misurare i livelli di competenza degli alunni tenendo presente i descrittori elaborati dal Consiglio d’Europa e/o gli standard utilizzati da Enti certificatori riconosciuti;


  • 2. Formazione dei formatori

    I formatori sono individuati tra i docenti a tempo indeterminato di inglese, francese, tedesco e spagnolo in servizio nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado, i quali, oltre alle specifiche competenze didattico-metodologiche, devono possedere una apprezzabile padronanza dell’uso delle nuove tecnologie didattiche.

    Possono avanzare domanda per essere inclusi nel programma di formazione per formatori :

  • i docenti formatori di lingua straniera inseriti in progetti di livello nazionale (Progetto Speciale Lingue Straniere, Multilab, Rete, altri progetti delle Direzioni Generali, ecc.);

  • i docenti di lingua straniera in possesso di attestato di frequenza di corsi di formazione per formatori, in Italia o all'estero, promossi dagli Enti Culturali stranieri che collaborano con questo Ministero - British Council, Bureau Linguistique, Consejeria de Educación, Goethe Institut, USIS;

  • i docenti di lingua straniera che siano in possesso di attestati di corsi specifici di formazione per formatori oppure di attestati di corsi post-laurea di didattica e metodologia conseguiti all'estero e/o in Italia e rilasciati da Università o Istituti stranieri autorizzati.


  • I formatori possono essere utilizzati, se necessario, anche su base interprovinciale o regionale.

    In caso di eccedenza di domande rispetto al fabbisogno, nella scelta sarà data, di norma, priorità ai docenti con:

  • esperienze di insegnamento e/o di formazione dei docenti di lingua straniera nella scuola secondaria di 1° grado;

  • attestati conseguiti a seguito di corsi di formazione per formatori rilasciati da Università straniere o Istituti stranieri autorizzati;

  • età inferiore a 55 anni.

  • Le domande, redatte secondo l'accluso modello (Allegato A, reperibile sul sito http://www.bdp.it/~dgsm0001/lingua/formaz.html), devono pervenire, tramite la scuola di appartenenza del docente, alla Direzione Generale dell’Istruzione secondaria di 1° grado - Div. II - Piazzale Marconi, 25 - 00144 Roma, entro e non oltre il 10-9-1998. Le dichiarazioni in essa riportate fanno fede.
    Per una più rapida acquisizione le domande possono essere anche inviate all’indirizzo di posta elettronica: dgsm0001@bdp.it. A tal fine, sul sito sopra citato può essere reperita anche una specifica versione del citato allegato A.

    La formazione dei formatori, da realizzare presumibilmente entro il prossimo mese di ottobre, ha una durata complessiva di 40 ore da svolgersi intensivamente in una settimana. Sono previste inoltre altre 10 ore di formazione per un intervento di richiamo. Le attività formative sono promosse e realizzate in collaborazione con gli Enti Culturali stranieri ed Organismi altamente specializzati.

    3. Formazione dei docenti della seconda lingua comunitaria

    3.1 Destinatari

    I corsi di formazione si svolgono per una durata complessiva di 40 ore in un anno scolastico e, di norma, per gruppi di 20 corsisti.
    Al fine di favorire una immediata ricaduta dell’esito della formazione sulla innovazione avviata, è opportuno prevedere quanto prima una fase intensiva di due/tre giorni con esonero dal servizio di insegnamento per otto ore di formazione giornaliera.
    I corsi sono riservati ai docenti in servizio che insegnano la seconda lingua comunitaria non curricolare e che non siano in possesso dei titoli rilasciati da Università straniere o Istituti stranieri autorizzati previsti dalla circolare ministeriale n. 304 del 10 luglio 1998; in caso di disponibilità e fino al raggiungimento del numero massimo di corsisti, possono essere coinvolti anche i docenti con contratti d’opera che potranno frequentare i corsi senza oneri per l’Amministrazione. In caso di ulteriore disponibilità possono accedere ai corsi anche i docenti che insegnano la seconda lingua in via sperimentale ai sensi dell’art. 278 del D. Leg.vo 297/94.
    E’ necessario che, prima dell’inizio dell’attività didattica, gli esperti non coinvolti nell’attività di formazione acquisiscano una conoscenza, quanto più ampia possibile, del progetto: a tal fine è opportuno che i Provveditori agli studi si avvalgano della collaborazione dei Referenti provinciali e utilizzino i Centri di Risorse Territoriali come "sportelli di servizio".

    3.2 Modalità organizzative

    Al fine di assicurare la massima rispondenza ai bisogni di formazione rilevati a livello territoriale, si ritiene opportuno che le attività abbiano una dimensione organizzativa provinciale sulla base di una programmazione regionale.

    I Sovrintendenti Scolastici regionali:

  • promuovono conferenze di servizio alle quali partecipano i Provveditori agli Studi, i Referenti provinciali, il Presidente dell’IRRSAE e il Coordinatore o il Referente di Settore delle Segreterie Tecniche, per la messa a punto delle condizioni di operatività;

  • garantiscono il coordinamento dei corsi su base regionale, interprovinciale o provinciale in relazione sia al numero dei docenti da formare sia alla loro distribuzione per lingua comunitaria;

  • organizzano incontri di lavoro tra gli Ispettori Tecnici di lingua straniera, i referenti provinciali e i formatori al fine di individuare le linee di riferimento culturale e organizzativo nonché i contenuti minimi che devono essere comuni a tutti i corsi di formazione per i docenti.



  • I Provveditori agli Studi:
  • individuano le scuole sedi dei corsi, di norma tra quelle già segnalate come Centro di Risorse Territoriali, alle quali assegnano i fondi messi a disposizione dall’Amministrazione Centrale per l’organizzazione e la gestione delle iniziative di formazione previste nel piano;

  • organizzano incontri di lavoro tra il referente provinciale, i Dirigenti Scolastici delle scuole sedi dei corsi e i formatori al fine di individuare le modalità organizzative delle attività formative.

  • Appare opportuno che alle conferenze di servizio promosse dai Sovrintendenti Scolastici participi un componente del gruppo di coordinamento nazionale previsto dalla circolare ministeriale n, 304/98 per garantire la diffusione omogenea dell’ipotesi progettuale. A tal fine i Sovrintendenti Scolastici sono pregati di comunicare la data delle riunioni alla Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di 1° grado.

    Il Capo d’istituto della scuola individuata come sede del corso è il Direttore del corso stesso. Egli può avvalersi del gruppo di lavoro provinciale eventualmente istituito ai sensi della citata C.M. n. 304 del 10/7/98 e della consulenza degli Ispettori Tecnici di lingua straniera.

    4. Monitoraggio e valutazione

    Il Ministero, avvalendosi dei propri organi tecnici amministrativi procede al monitoraggio e alla valutazione complessiva delle iniziative di formazione.

    Il Comitato di coordinamento costituito presso la Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di 1° grado individuerà le forme, le modalità, i criteri e gli strumenti di ricerca e di analisi.

    Gli aspetti che possono essere oggetto di monitoraggio e valutazione indicativamente sono:

  • il numero dei corsi attivati per ogni lingua; il numero dei partecipanti e la durata effettiva della formazione;

  • i contenuti, le modalità, la scansione temporale dei corsi di formazione realizzati;

  • l’incidenza delle collaborazioni attivate con gli Enti culturali stranieri;

  • l’attivazione e la funzionalità dei Centri Risorse Territoriali quali sedi dei corsi di formazione;

  • i risultati della valutazione fatta dai corsisti sull’incidenza del corso rispetto ai contenuti e agli obiettivi del progetto di formazione.


  • Gli elementi via via raccolti in tali ambiti possono contribuire a validare o rimettere a punto:

  • le modalità di coordinamento dei corsi sul territorio;

  • il rapporto tra bisogni di formazione e risorse attivate, sia sul piano finanziario sia su quello tecnico;

  • le modalità di gestione organizzativa, tecnica e didattica dei corsi.


  • 5. Piano finanziario

    Dopo il perfezionamento del decreto di assegnazione dei fondi di competenza del Ministero del Tesoro, la Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di 1° grado accredita ai Provveditori agli Studi le somme necessarie per lo svolgimento delle attività di formazione e per l’organizzazione delle riunioni funzionali alla messa a punto delle condizioni di operatività del progetto (vedi punto 3.2)

    Il complesso degli interventi sopra richiamati, se organicamente condotti ed attuati con la collaborazione delle istituzioni interessate, concorre alla realizzazione del progetto e al miglioramento della qualità del servizio scolastico e rappresenta condizione necessaria per raggiungere gli scopi fissati.

    Confidando nella consueta collaborazione delle SS.LL., si raccomanda la tempestiva diffusione della presente circolare a tutte le istituzioni scolastiche interessate.


    IL DIRETTORE GENERALE
    - Alfonso Rubinacci

    Indietro

     
    fasia
     
    Archivio
    delle news


    Anno 2008
    spacer
    Anno 2007
    spacer
    Anno 2006
    spacer
    Anno 2005
    spacer
    Anno 2004
    spacer
    Anno 2003
    spacer
    Anno 2002
    spacer
    Anno 2001
    spacer
    Anno 2000
    spacer
    Anno 1999
    spacer
    Anno 1998

    Dicembre
    Novembre
    Ottobre
    Settembre
    Agosto
    Luglio
    Giugno
    Maggio

     
    spacer

    spacer

    Direzione generale per la comunicazione

    © 1998-2006 Ministero della Pubblica Istruzione
    Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA

    Centralino 06 5849.1