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MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE



COMUNICATO STAMPA


La Camera ha approvato "la legge quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione".
Dopo 75 anni la struttura della scuola italiana viene ridisegnata in funzione del diritto di tutti ad imparare fino a 18 anni.

La nuova scuola si articolerà in scuola dell'infanzia non obbligatoria ma resa accessibile a tutti.
In un ciclo primario (scuola di base) che avrà la durata di 7 anni e di un ciclo secondario di durata quinquennale.
La riunificazione in un primo ciclo unitario dell'istruzione di base consentirà, dal punto di vista pedagogico, di realizzare un percorso che partendo dalle basi dei saperi essenziali si sviluppi nei successivi approfondimenti disciplinari, superando così le cesure esistenti nell'attuale sistema nel passaggio dalle elementari alla media inferiore.
I primi due anni del ciclo secondario completeranno il periodo dell'obbligo scolastico e consentiranno di preparare gli alunni alle maggiori complessità del triennio ovvero ad affrontare coscientemente il mondo della formazione e del lavoro. Non si tratterà di un biennio unico: una filosofia superata da tempo, ma di un biennio che accanto alle materie specifiche dell'indirizzo scelto (classico-umanistico, scientifico, tecnico, tecnologico, artistico e musicale) conterrà elementi tali da mantenere desta l'attenzione degli studenti nei confronti di altri indirizzi e delle realtà del mondo del lavoro. Ciò, al fine di consentire ripensamenti e scelte diverse entro la fine del periodo dell'obbligo.
Il triennio non solo non rinuncerà a nessuno degli attuali obiettivi ma, forte dell'orientamento più sicuro degli studenti, potrà ulteriormente approfondirsi nei contenuti elevando la possibilità del successo formativo.
Anche nel triennio la nuova scuola non perderà mai il contatto con la realtà e si impegnerà perché gli studenti attraverso esperienze formative, stages ed efficaci contatti con realtà culturali, produttive e dei servizi, sviluppino la capacità di affrontare consapevolmente le scelte successive verso l'Università, la formazione tecnica superiore e il mondo del lavoro.

Roma, 22.9.1999

Ufficio Stampa


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