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MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

UFFICIO STAMPA

SCUOLA: FINANZIARIA 2000 - 2003

Le risorse previste dalla Finanziaria 2000 - 2003 per l'istruzione, sono così ripartite:
2158 miliardi nel triennio destinati ai provvedimenti legislativi in corso;
300 miliardi nel triennio ad integrazione del fondo per l'ampliamento e l'arricchimento dell'offerta formativa.
E' previsto, inoltre, uno stanziamento specifico di 450 miliardi nel triennio per le tecnologie informatiche destinato anche alle scuole.
Investimenti pari a 400 miliardi per l'edilizia scolastica, consentiti dallo stanziamento di 40 miliardi, a copertura delle quote di ammortamento dei relativi mutui.
Viene confermato il principio, già presente nella precedente finanziaria, in base al quale gli eventuali risparmi derivanti dalla riduzione della popolazione scolastica verranno reinvestiti nella misura del 60% per valorizzare la funzione docente. In attuazione di tale principio si rinvengono 630 miliardi, derivanti da pregresse economie, destinati al contratto scuola.
Nel bilancio della Pubblica istruzione è stato inserito un capitolo specifico per il diritto allo studio pari a 100 miliardi a partire dal 2000.
La spesa per l'istruzione non si ferma qui, vanno aggiunti i finanziamenti derivanti dai fondi CIPE (ammontanti a 68 miliardi) destinati alla formazione tecnica superiore post-secondaria, nonché le risorse dei Fondi strutturali dell'Unione Europea. Il Piano operativo nazionale prevede infatti 1300 miliardi, relativi al sessennio 2000-2006, da destinare alle scuole del Mezzogiorno, sulla base di indirizzi nazionali definiti dal ministro della Pubblica Istruzione d'intesa con le Regioni, che a loro volta potranno aggiungere ulteriori risorse.
Le norme, infine, relative alla ridefinizione degli organici del personale del pubblico impiego, per quanto concerne il personale della scuola prevedono una rimodulazione degli obiettivi della finanziaria 1999 che non altera sostanzialmente il limite precedentemente stabilito.
La spesa per l'istruzione prevista dal bilancio del ministero della Pubblica Istruzione per il 2000, aumenta di circa 3200 miliardi rispetto al bilancio assestato del 1999. Tale crescita, pur in presenza di un decremento della popolazione scolastica, deriva fondamentalmente dall'aumento della scolarizzazione connessa all'elevamento dell'obbligo scolastico e dai benefici contrattuali del personale. Altro aspetto qualificante del bilancio 2000 è rappresentato dall'incremento delle voci relative alla qualificazione e agli investimenti in attuazione delle leggi di riforma, in particolare al fondo istituito con la legge n. 440 per l'incremento e l'ampliamento dell'offerta formativa; ai nuovi esami di stato, al contratto degli insegnanti e alle politiche per l'infanzia.
Tale incremento conferma una linea di tendenza all'interno della spesa di parte corrente a vantaggio della voce "spese diverse dal personale" e che ha portato la spesa per gli investimenti e il funzionamento delle scuole dal 2,2% del '96 al 3,3% del 1999.

30 settembre 1999

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