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Roma, 15 novembre 1999 - I docenti di ruolo e i giovani tra i 18 e i 25 anni in visita a un museo o uno scavo archeologico da domani pagheranno la metà del costo del biglietto: uno sconto che vuole essere un incentivo a frequentare i luoghi di cultura anche al di fuori della tradizionale gita di istruzione, ma che è anche un riconoscimento del valore culturale della professione dei docenti, per la quale scavi, musei e gallerie sono strumenti necessari di aggiornamento e di qualificazione.
La novità è contenuta nel nuovo Regolamento per l'istituzione del biglietto d'ingresso varato dal ministero dei Beni e le Attività Culturali con il decreto 28 settembre 1999, n.375. Alla vigilia del Giubileo il provvedimento allinea l'Italia all'Europa, dove queste agevolazioni sono già diffuse: gli sconti infatti varranno anche per i docenti e i giovani dei paesi europei e per gli stranieri non comunitari, a condizione di reciprocità.
Per i giovani e i docenti il biglietto di un museo, una galleria, uno scavo archeologico, un parco naturale di proprietà dello Stato verrà così a costare dalle 2.000 alle 6.000 lire: basterà presentare alla cassa un documento di identità, una tessera o un certificato di servizio. Resta confermata la totale gratuità dell'ingresso già in vigore per gli alunni delle scuole.
Lo sconto sul costo del biglietto punta insomma a rendere il patrimonio storico, artistico e ambientale del nostro paese più accessibile a quelle categorie - docenti, studenti e giovani - per cui la cultura ha uno specifico valore culturale e professionale.
L'esenzione totale dal pagamento del biglietto vale inoltre anche per i docenti e gli studenti delle accademie di belle arti e delle facoltà di architettura, di conservazione dei beni culturali, di scienze della formazione e dei corsi di laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico delle università statali.
Il provvedimento prevede inoltre l'innalzamento da 60 a 65 anni del limite di età per l'esenzione totale dal pagamento del biglietto.
R.G.

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