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Professione docente: valutazione, maggiori garanzie per i docenti
Roma, 2 febbraio 2000 - Tempi più distesi per definire meglio le modalità del meccanismo di valutazione sancito nell'articolo 29 del contratto scuola e dare a tutti maggiori garanzie di trasparenza e di informazione. E' la decisione presa dal ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer, in accordo con i sindacati scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals: in una conferenza stampa congiunta il ministro ha annunciato che al più presto sarà emanato un nuovo bando di concorso, che potrebbe prevedere dei cambiamenti nelle procedure di accertamento, sia per quanto riguarda la prova strutturata che le altre due parti del concorso - valutazione del curriculum e verifica in situazione.
Con il nuovo bando potrebbero essere riaperti anche i termini di presentazione delle domande e di svolgimento delle prove: in ogni caso gli aumenti, come prevede il contratto, matureranno dal 1 gennaio 2001.
Pausa tecnica, dunque, ha precisato il ministro, ma nessuna marcia indietro sul principio della qualità della professione e sulla sua valutazione, che restano il traguardo di tutto il piano di riforme avviato dal ministero, a partire dall'autonomia.
"Così come abbiamo fatto per le altre grandi riforme come l'esame di Stato, i nuovi saperi e i nuovi cicli scolastici, la parità e l'autonomia, - ha detto Berlinguer - siamo disponibili a cambiare in itinere le modalità, ma non il principio".
Da giovedì dunque riparte il confronto tra ministero e organizzazioni sindacali per valutare proposte nuove rispetto al precedente bando: il concorso non è stato pensato per mettere in difficoltà i docenti - ha detto il ministro - ma per dare a una gran parte di loro l'opportunità di vedere valutata e apprezzata la loro professionalità. Le "critiche costruttive" possono in tale senso aiutare a definire con tutte le garanzie di obiettività le modalità di accertamento e a "determinare così il successo di un'iniziativa innovativa e coraggiosa" e che finalmente può dare alla professione docente il riconoscimento sociale ed economico che le spetta.
I criteri di valutazione devono essere il più possibile oggettivi, omogenei su tutto il territorio nazionale ed essere resi noti in modo chiaro e capillare, anche per mettere al riparo il delicato principio della valutazione degli insegnanti da eventuali strumentalizzazioni e parzialità: l'impegno del ministero sarà potenziato perché l'informazione arrivi tempestivamente in tutte le scuole e tutti i docenti vi abbiano le stesse possibilità di accesso.
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