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DIRETTIVA GENERALE n.10532/DM

Roma, 27 aprile 2001


PER L'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE DELL'ANNO 2001


(Registrata dalla Corte dei Conti in data 4 giugno 2001
on registro n. 2, foglio n. 238, elenco 85)


VISTO il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni e, in particolare, gli artt. 3 e 14, che fanno obbligo all'organo di indirizzo politico di adottare annualmente, con apposita direttiva, le linee di indirizzo generali che individuano obiettivi, priorità, piani e programmi;

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, contenente disposizioni sul riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche;

VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, relativo al riordino delle amministrazioni dello Stato, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTI il D.P.R. 6 novembre 2000, n. 347 e il decreto ministeriale 30 gennaio 2001, con i quali è stata disciplinata l'organizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione;

VISTA la direttiva generale n. 7522 del 15 gennaio 2001 che ha temporaneamente individuato gli obiettivi e le priorità dell'azione amministrativa nelle more della definitiva operatività del nuovo assetto organizzativo del ministero;

VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2000 recante "Indirizzi per la formulazione delle direttive generali sull'attività amministrativa";

VISTE le proposte formulate dal Dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione, dal Dipartimento per i servizi nel territorio, nonché dai Servizi per gli affari economici, per la comunicazione e per l'automazione informatica e l'innovazione tecnologica e sentito il Servizio di Controllo Interno;

CONSIDERATO che il carattere definitivo degli obiettivi assegnati ai destinatari della presente direttiva è relativo, in quanto occorre tenere conto dell'esigenza di armonizzare e conciliare l'attuale assetto organizzativo dell'Amministrazione con quello che verrà delineato a seguito della costituzione del nuovo Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca;

EMANA
la seguente direttiva generale sull'azione amministrativa



A) PREMESSA

A.1- La individuazione delle priorità e degli obiettivi dei centri di responsabilità del ministero è resa particolarmente difficoltosa, quest'anno, dalla contingente situazione che vede tuttora in corso di attuazione un pacchetto di riforme che ha investito non soltanto l'organizzazione del ministero - rivoluzionata, soprattutto in periferia, e in particolare per ciò che attiene ai rapporti tra centro e periferia, assai più in profondità che per altre amministrazioni - ma l'intero contesto istituzionale in cui il dicastero opera, in particolare interessato: dal conferimento di competenze alle autonomie regionali e locali; dalla fondamentale novità costituita dall'autonomia delle istituzioni scolastiche, connessa anche alla istituzione della dirigenza scolastica, alla revisione del regolamento di contabilità delle istituzioni scolastiche, al loro dimensionamento sul territorio; dalla riforma degli esami di Stato; dall'elevazione dell'obbligo scolastico e la introduzione dell'obbligo formativo; dalla riforma dei cicli scolastici, dalla cui attuazione prenderà forma l'ordinamento futuro della scuola italiana; dalle norme sulla parità scolastica, oltre che da riforme incisive apportate sul versante degli enti strumentali di cui il ministero si avvale (ex-CEDE e BDP, IRRSAE, Istituti atipici).
In tale contesto, il varo di uno stato di previsione del bilancio 2001 calibrato sul precedente assetto organizzativo ha comportato la necessità di far precedere la presente direttiva da un altro atto di indirizzo, di durata temporanea. Ha avuto nel frattempo operatività, dal 1° marzo 2001, il decreto non regolamentare di articolazione delle strutture centrali; ma soltanto da poco sono divenuti efficaci gli atti di conferimento dei nuovi incarichi di livello dirigenziale generale (ciò che ha tra l'altro ritardato la stipula dei contratti con i dirigenti di seconda fascia), laddove si è ancora in attesa dell'adozione, da parte del ministero del tesoro, bilancio e p.e., della variazione di bilancio impostata sui nuovi centri di responsabilità. Per le nuove strutture periferiche, inoltre, completatosi il non breve iter di conferimento degli incarichi, si è reso opportuno concertare con le autonomie regionali e locali, in sede di conferenza unificata, il livello minimo di omogeneità che può assicurarsi all'organizzazione delle direzioni regionali, ferma restandone la flessibilità di articolazione sul territorio, voluta dalla legge in funzione delle diversificate realtà locali. Ciò comporta che l'emanazione degli atti non regolamentari relativi alla articolazione delle direzioni regionali avrà data dai primi di maggio.

A.2 - Nel quadro di mutamenti appena rappresentato, si è proceduto preliminarmente a redistribuire le risorse umane, logistiche e finanziarie assegnate alle precedenti direzioni generali tra i nuovi centri di responsabilità dell'amministrazione centrale (dipartimenti e servizi centrali), demandando ai dipartimenti le ulteriori assegnazioni e operando con prevalente riguardo alla nuova collocazione di ciascuna unità organizzativa (divisione) del precedente ordinamento. Tale preliminare operazione, volta a ricomporre il quadro di base, sul quale potranno poi incidere, eventualmente, gli atti di indirizzo, è stata condotta di comune accordo con i dirigenti designati quali responsabili dei dipartimenti e servizi centrali e nell'intesa esplicita che gli andamenti e i risultati del 2001 potranno far emergere la necessità o l'opportunità di correzioni, anche importanti, alle determinazioni così assunte.
Se tale metodo, essenzialmente consensuale, si è dimostrato insostituibile nella delicata fase di primo impianto del nuovo assetto organizzativo, è però evidente che, nel futuro, non appena si siano consolidati la linea distintiva delle attribuzioni ed il piano delle risorse, il coordinamento tra i due dipartimenti, assolutamente indispensabile per il buon funzionamento complessivo dell'amministrazione, dovrà essere soprattutto curato e garantito dall'azione del ministro e dei suoi uffici di diretta collaborazione. Potrà eventualmente essere utile, a tale fine, affiancare alla conferenza dei direttori generali, prevista dal decreto n. 347/2000, una più ristretta ed agile sede collegiale, analoga alla conferenza dei capi dipartimento prevista nella bozza, per ora rimasta tale, di regolamento di riunificazione tra ministero della pubblica istruzione e ministero dell'università e ricerca scientifica e tecnologica. Tale organismo, presieduto dal Capo di Gabinetto e con la partecipazione dei direttori generali di volta in volta interessati, dovrà essere attivato per assicurare una tempestiva programmazione degli adempimenti preliminari all'attuazione della riforma dei cicli scolastici (organico funzionale, edilizia scolastica, infrastrutture tecnologiche, ecc.)
Va ancora rilevato che, nella fase di prima attuazione, in una situazione nella quale è tra l'altro intervenuto in ritardo il conferimento degli incarichi di dirigente generale, il ruolo dei capi dipartimento ha inevitabilmente travalicato i compiti di impulso, indirizzo, coordinamento e monitoraggio che, a regime, ne costituiscono il contenuto, sconfinando in attribuzioni sostitutive, quale l'adozione di scelte gestionali. E' ovvio che sarà in futuro necessario ripristinare la distinzione tra funzioni di indirizzo amministrativo e funzioni gestorie, in coerenza con le previsioni di cui al decreto legislativo n. 300 del 1999.
Va infine tenuto presente quale criterio informatore generale idoneo, eventualmente, anche ad interpretare i contenuti del presente atto, che questa direttiva e, ancora più quelle che ad essa seguiranno, è destinata ad operare in uno schema organizzativo che vede ormai radicate negli uffici centrali le funzioni di indirizzo e negli uffici periferici quelle di attuazione.

A. 3 - Tutto ciò premesso, va chiarito che la presente direttiva intende preliminarmente identificare un ambito di missioni prioritarie dell'amministrazione nel suo complesso, per poi passare alla individuazione degli obiettivi propri di ciascun centro di responsabilità dell'amministrazione centrale.


B) PERIODO DI VIGENZA E DESTINATARI

B.1 - La presente direttiva ha effetto per l'anno 2001 limitatamente al periodo non coperto dall'efficacia della precedente direttiva n. 7522 del 15 gennaio 2001, registrata dalla Corte dei Conti in data 7 febbraio 2001, registro n. 1, foglio n. 74. I destinatari della direttiva sono i capi dei due Dipartimenti e i capi dei tre Servizi in cui si articola il ministero. Unitamente alle linee di indirizzo che - ai sensi degli artt. 3 -comma 3- 4 -comma 3- e 5 - comma 1- del D.P.R. n. 347/2000 - saranno impartite per le materie di rispettiva competenza, dai due citati Dipartimenti, la presente direttiva contribuisce a creare il quadro generale di indirizzo politico nel cui ambito operano le direzioni scolastiche regionali.

B.2 - I destinatari della presente direttiva sono tenuti ad assicurare la realizzazione dei programmi e degli obiettivi indicati anche attraverso l'assegnazione ai direttori generali, o ai dirigenti di secondo livello, degli obiettivi di rispettiva competenza. Detti obiettivi, ai fini della comprensibilità da parte dell'utenza e dell'effettiva verifica dei risultati raggiunti, dovranno presentare le caratteristiche indicate dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2000 (in G.U - s.g. - n. 21 del 26 gennaio 2001). L'assegnazione ai dirigenti generali e di secondo livello degli obiettivi deve essere finalizzata a garantire, anche e soprattutto nell'attuale delicata fase di messa a regime del riordino dell'amministrazione centrale e periferica della Pubblica Istruzione e dell'autonomia amministrativa e didattica delle scuole, la continuità dell'azione amministrativa e la piena operatività dei centri di responsabilità.


C) MISSIONI ISTITUZIONALI PRIORITARIE

Fatti salvi gli ambiti delle competenze istituzionali previsti dalla normativa vigente e, in particolare dal D.P.R. n. 347/2000, per i quali vanno comunque assicurate le attività di ordinaria gestione, vengono di seguito identificate le missioni prioritarie derivanti dall'insieme delle normative di tipo primario e secondario che hanno riorganizzato l'amministrazione scolastica centrale e periferica, riordinato i cicli dell'istruzione e conferito alle istituzioni scolastiche ed educative l'autonomia amministrativa e didattica. A tali missioni va finalizzata anche, in linea di massima, la utilizzazione degli strumenti finanziari (come la legge n. 440 del 1997) ai quali, per previsione legislativa, si riferiscono distinti atti di indirizzo:

  1. porre in essere, anche assicurando continuità al flusso delle reciproche informazioni, le condizioni di un effettivo coordinamento tra i due dipartimenti e i tre servizi centrali, affinché si realizzino forme di sinergia indispensabili ad un approccio interdisciplinare ai programmi da realizzare e agli obiettivi da raggiungere. Sarà a tale fine necessario, tra l'altro, potenziare ed estendere la collaborazione di tutti i centri di responsabilità alla predisposizione della "Agenda dei lavori in corso", fin qui assicurata dal Gabinetto, affinché sia per tutti periodicamente disponibile un aggiornato scadenzario degli adempimenti normativi ed amministrativi da porre in essere, arricchito dalla identificazione delle strutture responsabili;

  2. portare a compimento e conferire effettività alle riforme che hanno interessato il mondo della scuola e l'amministrazione centrale e periferica, attraverso una decisa azione di formazione e riqualificazione del personale della scuola, nonché del personale amministrativo e tecnico dell'amministrazione;

  3. procedere nella ridefinizione degli ordinamenti scolastici anche sulla base delle indicazioni che emergono dal contesto internazionale, fatte proprie dalle risoluzioni parlamentari in materia di riforma dei cicli scolastici;

  4. dare impulso alla celere predisposizione di un sistema di valutazione scolastica idoneo a misurare i livelli di apprendimento e la qualità delle istituzioni scolastiche, al fine di ancorare le scelte dell'amministrazione e delle istituzioni scolastiche ad un quadro attendibile di valutazioni comparative, attinenti anche al contesto internazionale;

  5. sviluppare un sistema di offerta di servizi, di consulenza e di supporto alle scuole al fine di metterle in grado di realizzare la piena autonomia scolastica (anche attraverso il proficuo utilizzo delle risorse previste dal fondo istituito con legge n. 440/1997), tra l'altro favorendo la creazione di reti tra scuole e consorzi di servizi;

  6. perseguire, anche attraverso la politica delle assunzioni, una distribuzione delle risorse umane tra centro e periferia più coerente al ruolo che le direzioni regionali sono chiamate a svolgere in un contesto istituzionale improntato alla collaborazione tra Stato e autonomie regionali e locali;

  7. portare a compimento l'attuazione della legge 10 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione, in funzione della creazione di un sistema integrato di istruzione;

  8. contribuire alla riduzione del fenomeno della dispersione scolastica, mediante azioni finalizzate ad individuare i fattori prevalenti che generano situazioni di marginalità linguistica, sociale, produttiva e diffuso disagio esistenziale. Allo scopo di progettare e realizzare, in materia, un'articolazione e una varietà di interventi anche trasversali all'interno e all'esterno del sistema istruzione, sarà necessario istituire un'apposita sede di coordinamento operativo permanente (gruppo di lavoro, o altro) tra strutture che esercitano competenze nel settore;

  9. approntare una pianificazione delle infrastrutture informatiche e un piano di automazione delle procedure amministrative e dei servizi con riferimento alle applicazioni e allo sviluppo del sistema informativo; continuare a sostenere l'innovazione didattica ed organizzativa mediante l'utilizzo delle tecnologie informatiche, dando attuazione al piano nazionale per l'innovazione tecnologica nel sistema scolastico;

  10. coordinare l'attività di informazione e di comunicazione dei vari soggetti istituzionali per realizzare all'interno dell'amministrazione e al suo esterno, nei confronti della collettività, una piena conoscenza dei servizi resi, garantendo la trasparenza degli scopi e dei percorsi dell'azione amministrativa;

  11. sostenere la realizzazione del sistema formativo integrato di istruzione e formazione con l'attuazione dell'obbligo formativo e del sistema di istruzione e formazione tecnico superiore (IFTS), nonché dell'educazione permanente degli adulti;

  12. valorizzare il ruolo della componente studentesca nel contesto dei processi di riforma dell'ordinamento scolastico, garantendo la piena attuazione dello statuto delle studentesse e degli studenti;

  13. portare a compimento gli adempimenti conseguenziali al trasferimento al MURST delle competenze in materia di istituti di alta cultura e procedere, una volta perfezionato il passaggio delle consegne, alla soppressione dell'apposito ufficio stralcio.


D) OBIETTIVI DEL DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO DELL'ISTRUZIONE

Nell'espletamento delle missioni di cui al precedente punto C) e nel limite delle attribuzioni ad esso assegnate dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Dipartimento dovrà perseguire i seguenti obiettivi:

D.1 - Area degli ordinamenti e dei curricoli:
Ai sensi della legge 10.02.2000, n. 30 ed in conformità alle risoluzioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica in ordine al programma quinquennale di attuazione della predetta legge:

  • portare a compimento, con priorità e nel rispetto della tempistica stabilita dalle risoluzioni parlamentari, il regolamento per i curricoli della scuola di base e coordinare il tempestivo approntamento degli strumenti e mezzi necessari per la sua prima attuazione;

  • elaborare le linee direttrici e i programmi di monitoraggio e verifica dello stato di progressiva attuazione dei curricoli della scuola di base;

  • individuare le linee di ricerca e di innovazione dei modelli di insegnamento delle discipline afferenti la quota nazionale obbligatoria del curricolo, avvalendosi della collaborazione dell'INDIRE (ex BDP) e d'intesa con Enti e associazioni specializzati nel settore disciplinare di riferimento;

  • dare inizio ai lavori di predisposizione dei curricoli degli indirizzi relativi alle quattro aree della scuola secondaria superiore (classico-umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale) sulla base delle indicazioni della Commissione di studio, istituita con i DD.MM. 15 giugno e 15 luglio 2000 e successive modifiche e integrazioni;

D.2 - Area della valutazione, degli esami e della certificazione
Proseguire e completare l'attuazione della disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore anche sulla base delle indicazioni problematiche emerse negli anni precedenti, tenendo altresì conto dell'esigenza di pervenire, con la scadenza del primo triennio, ad evidenziarne i risultati con apposita relazione sull'andamento degli esami.

D.3 - Area dell'autonomia scolastica
Proseguire nella diffusione ed attuazione dell'autonomia scolastica in relazione ai nuovi curricoli. In merito vanno conseguiti i seguenti obiettivi e relative attività tenendo presente che nel processo innovativo in atto esse devono tendere tutte al successo formativo degli alunni:

  • monitorare l'autonomia delle scuole come strumento di lettura dei processi innovativi in atto per individuare tempestivamente strumenti di supporto alle scuole per l'autoanalisi e l'autovalutazione nonchè linee-guida per l'amministrazione;

  • promuovere, tramite gli organi collegiali delle scuole e gli organismi rappresentativi, una responsabilità più diffusa nelle scelte decisionali che impegnano la scuola rispetto a modelli organizzativi curricolari e didattici;

  • promuovere sul territorio iniziative e azioni di ricerca educativa in partenariato tra enti, associazioni e istituzioni scolastiche aderenti a protocolli d'intesa stipulati o da stipulare sia a livello centrale che regionale;

  • curare l'emanazione degli atti normativi e organizzativi per le elezioni dei componenti gli organi collegiali a livello centrale, regionale, locale e di istituzione scolastica;

  • emanare una specifica direttiva per individuare le priorità strategiche delle quali l'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e l'Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa dovranno tener conto per la programmazione della propria attività.

D.4 - Area della formazione e aggiornamento del personale della scuola
Gli obiettivi concernenti la formazione e l'aggiornamento del personale della scuola, sono:

  • definire indirizzi generali che assicurino l'applicazione degli standard minimi di coerenza e di omogeneità dell'attività formativa e determinare i criteri per l'organizzazione, gestione, monitoraggio, valutazione e qualità della formazione realizzata;

  • predisporre un articolato piano di formazione, anche a distanza (per questo aspetto avvalendosi del Servizio per la Comunicazione), del personale docente, con particolare riferimento a quello, che, dal prossimo anno scolastico, sarà impegnato nei primi due anni nella scuola di base;

  • progettare corsi di formazione intensiva, in ordine alle problematiche relative agli esami di Stato e all'apprendimento, rivolti in particolare a docenti universitari, dirigenti scolastici di scuola media, docenti in pensione, docenti precari mediante un apposito programma di assistenza tecnica da gestire a cura dei nuclei di supporto operanti presso gli Uffici scolastici periferici;

  • coordinare le attività di formazione inerenti alle competenze informatiche e tecnologiche del personale docente della scuola, con le linee del Progetto approvato dal Consiglio dei Ministri e il cui finanziamento proviene dall'assegnazione di una quota degli introiti derivanti dalla concessione delle licenze UMTS, così come previsto dalla legge finanziaria 2001;

  • tenere adeguatamente conto, nell'ambito del piano di formazione, anche delle esigenze formative del personale ATA impegnato nell'applicazione dei nuovi strumenti di autonomia e nell'uso delle tecnologie;

D.5 - Area delle relazioni internazionali:
L'azione amministrativa, da svolgere in collaborazione con gli altri uffici centrali interessati ed avvalendosi dell'INVALSI, dell'INDIRE e degli IRRE, deve tendere alla realizzazione dei seguenti obiettivi prioritari:

  • analizzare i processi di convergenza delle politiche educative dei paesi membri dell' U.E.;

  • integrare e supportare la riforma del sistema scolastico e formativo nazionale, anche attraverso l'attuazione della programmazione 2000/2006 (PON - Scuola) dei fondi strutturali e dei connessi adempimenti previsti dalla normativa europea;

  • promuovere e sostenere, in tali ambiti:

    1. la partecipazione delle scuole italiane alle varie azioni e misure previste dai programmi europei;

    2. la prosecuzione della attività già avviate in sede multilaterale e bilaterale con più specifico riguardo all'area dei Paesi del Mediterraneo e all'area dei Paesi dell'Europa centro orientale;

    3. la partecipazione in sede internazionale a progetti ed iniziative dell'OCSE, dell'UNESCO e del Consiglio d'Europa che siano considerati funzionali alle finalità sopra evidenziate.


E) OBIETTIVI DEL DIPARTIMENTO PER I SERVIZI SUL TERRITORIO

Nell'espletamento delle missioni di cui al precedente punto C) e nel limite delle attribuzioni ad esso assegnate dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Dipartimento persegue i seguenti obiettivi:

E.1 - Area dell'istruzione post secondaria e degli adulti e per i percorsi integrati:

  • proseguire le attività di promozione del sistema formativo integrato di istruzione, formazione e lavoro;

  • consolidare, avvalendosi della collaborazione dell'INVALSI, dell'INDIRE e dell'ISFOL, i processi avviati per la messa a regime del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore;

  • sviluppare i percorsi integrati per l'assolvimento dell'obbligo formativo di intesa con le Regioni e gli Enti locali e nel confronto con le parti sociali;

  • riorganizzare e potenziare l'educazione permanente degli adulti e promuovere l'offerta formativa integrata di istruzione, formazione professionale ed educazione non formale;

  • potenziare i rapporti di collaborazione istituzionale nell'ambito della conferenza Stato, Regioni ed autonomie locali;

  • definire progetti, con particolare riferimento alle aree depresse, ai fini del raccordo con gli interventi finalizzati a contrastare la dispersione formativa.

E.2 - Area dell'organizzazione e dei servizi nel territorio:
  • promuovere azioni di coordinamento e monitoraggio volte ad ottenere un livello minimo di omogeneità nella organizzazione delle direzioni regionali, pur nel rispetto della flessibilità prevista dalla legge, in coerenza con le linee guida concordate in sede di Conferenza Stato, regioni ed autonomie locali e nel rispetto degli impegni in via generale assunti con le parti sociali;

  • predisporre servizi a supporto della organizzazione degli uffici scolastici regionali;

  • individuare metodologie, sistemi di misurazione ed analisi per il monitoraggio e l'autovalutazione delle attività degli uffici scolastici regionali;

  • promuovere ogni iniziativa idonea a realizzare sul territorio la più efficace integrazione delle competenze statali con quelle attribuite alle regioni e agli enti locali;

  • definire, nel rispetto delle competenze degli enti territoriali, linee di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica e la distribuzione territoriale delle scuole, anche con riferimento ai nuovi scenari aperti dalla riforma dei cicli scolastici e per favorire la corretta ed esaustiva attuazione della legge quadro sull'edilizia scolastica;

  • concorrere, attraverso le analisi relative all'edilizia scolastica, all'attivazione dei presupposti necessari all'attuazione della riforma dei cicli scolastici, seguendo, altresì, l'attività degli enti locali per la messa a norma, ai sensi della legge 626/94, degli edifici interessati;

  • proseguire le attività di potenziamento e qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap e di quelli che vivono in contesti familiari ed ambientali a grave rischio ed elaborare progetti di prima accoglienza e di integrazione degli alunni immigrati.

E.3 - Area della parità scolastica:
  • proseguire le azioni già intraprese per la piena attuazione della legge n. 62/2000, continuando l'opera di orientamento nei confronti delle scuole non statali alle quali è stato concesso il riconoscimento della parità;

  • individuare e fissare i criteri per la ripartizione delle risorse finalizzate all'erogazione dei sussidi e dei contributi previsti dalla richiamata legge 62/2000.

E.4 - Area del contenzioso:
  • definire le competenze degli uffici centrali e regionali nella concreta gestione delle procedure contenziose e le linee di indirizzo organizzativo per il decentramento del contenzioso civile, amministrativo e contabile agli organi periferici;

  • progettare la costituzione di una banca dati del contenzioso.

E.5 - Area dell'acquisizione e gestione delle risorse umane della scuola e dell'amministrazione centrale e periferica
  • potenziare adeguatamente, anche in comparazione con le risorse degli uffici centrali e attraverso una politica delle assunzioni, la dotazione di personale delle direzioni regionali;

  • concorrere, attraverso azioni ed analisi inerenti gli organici del personale docente ed A.T.A. della scuola all'attuazione della riforma dei cicli scolastici, tenendo anche presente la prioritaria necessità di un corretto e tempestivo avvio del prossimo anno scolastico;

  • finalizzare la gestione delle risorse umane alle esigenze dell'innovazione mediante la loro equilibrata ridistribuzione, qualitativa e quantitativa nelle nuove strutture;

  • avviare al più presto la contrattazione integrativa per definire le posizioni dirigenziali in modo coerente con i nuovi assetti organizzativi;

  • avviare, non appena possibile, le procedure di reclutamento per la copertura dei posti di dirigente scolastico vacanti e prevedere adeguate azioni formative di supporto per coloro che saranno immessi nelle relative funzioni.

E.6 - Area dello status dello studente delle politiche giovanili e per le attività motorie:
  • diffondere, la cultura dell'orientamento come ordinaria attività istituzionale con valenza prevalentemente formativa, costituente parte integrante del curricolo;

  • valorizzare le funzioni di informazione e consulenza sui temi dell'educazione alla salute e prevenzione delle tossicodipendenze.

  • promuovere e sviluppare le attività progettuali dirette a stimolare la creatività studentesca (musica, arte , cinema, teatro, ecc..);

  • sviluppare iniziative e promuovere il ruolo significativo che l'educazione motoria, fisica e sportiva riveste nell'educazione dei giovani;

  • sviluppare il "Programma Giovani" nella prospettiva di rendere gli alunni centrali ed effettivi protagonisti rispetto alla vita della scuola;

  • valorizzare e promuovere il protagonismo dei giovani e la partecipazione delle famiglie.


F) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER L'AUTOMAZIONE INFORMATICA E L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Nell'ambito dei suoi compiti istituzionali di coordinamento e di gestione dei servizi di automazione informatica dell'amministrazione, delle tecnologie didattiche e innovazione tecnologica nelle scuole ed in coerenza con quanto previsto dal D.P.R. 347/2000 e dal D.M. 30 gennaio 2001, il Servizio attua i seguenti obiettivi:

F.1 - Area dell'infrastruttura informatica e automazione delle procedure amministrative e dei servizi:
  • seguire, in coerenza con le indicazioni che proverranno dall'Aipa, l'iter della procedura concorsuale per l'assegnazione di un nuovo contratto per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo della pubblica istruzione. Nel caso in cui i tempi di espletamento di detta procedura concorsuale si rivelino tali da non consentire un subentro alla data di scadenza dell'attuale contratto di gestione, attuare tutte le iniziative necessarie a prorogare il contratto in essere per il tempo necessario per garantire la piena continuità di esercizio del sistema informativo;

  • promuovere le iniziative necessarie per gestire, sulla base delle disponibilità offerte dai contratti di affidamento vigenti e predisponendo, ove necessario, nuovi specifici contratti, la fase di transizione determinata sia dalla ristrutturazione dell'amministrazione sia da nuove urgenti applicazioni, tra le quali anche quella attinente all'esigenza sul territorio di disporre di qualificate consulenze sulle modalità di prima applicazione della riforma.

F.2 - Area delle tecnologie didattiche e innovazione tecnologica nelle scuole:
  • proseguire nell'attuazione del piano nazionale per l'innovazione tecnologica nel sistema scolastico, provvedendo alla assegnazione alle scuole di risorse per l'incremento delle loro infrastrutture tecnologiche, in coerenza con gli obbiettivi delineati dal Piano di azione Europeo per la società dell'informazione (e-learning), e assunti dal Piano di Azione Italiano per la Società dell'Informazione e dal Programma di Attuazione del riordino dei cicli scolastici, fornendo criteri di ripartizione delle risorse e standard tecnici per le realizzazioni delle infrastrutture scolastiche;

  • proseguire nelle azioni di monitoraggio e nella creazione di servizi in rete a carattere trasversale e nazionale per la scuole, nella sperimentazione di soluzioni tecnologiche e organizzative di tipo innovativo, nella divulgazione dei risultati dell'innovazione;

  • proseguire nella conduzione del progetto per l'Educazione Scientifica e Tecnologica (SET), sulla base delle indicazioni emanate dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici;

  • promuovere, d'intesa con gli altri uffici centrali interessati, le iniziative necessarie alla gestione delle attività assegnate all'amministrazione dal "Progetto licenze UMTS";

  • proseguire nella fornitura di servizi multimediali all'amministrazione centrale.

F.3 - Area dei servizi statistici
  • Gli uffici statistici del servizio, negli ambiti dei compiti istituzionali ad essi assegnati, perseguono i seguenti obiettivi:

  • espletare le attività derivanti dalle competenze assunte a seguito del D.M. del 25.5.1992, quale ufficio di statistica facente parte del sistema statistico nazionale;

  • attuare l'ampliamento e il maggior utilizzo del patrimonio informativo per quanto attiene alle attività di natura statistica, anche al fine di corrispondere alle esigenze conoscitive degli uffici del ministero e degli enti ed istituti esterni e organismi internazionali (OCSE, EUROSTAT, UNESCO)


G) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER LA COMUNICAZIONE

In relazione ai compiti istituzionali assegnati di cui al D.P.R. 347/2000 e al D.M. 30 gennaio 2001 e in linea con gli interventi già realizzati, il Servizio persegue i seguenti obiettivi:

  • promuovere la socializzazione dei processi educativi e la promozione di opinioni e atteggiamenti coerenti nei confronti del sistema educativo;

  • coordinare la comunicazione istituzionale, anche con riguardo agli strumenti multimediali e alla rete Intranet, ed attraverso la gestione del sito Web dell'amministrazione, in un'ottica di trasparenza che consenta ai soggetti interessati di essere al corrente in tempi reali delle decisioni assunte dall'amministrazione;

  • promuovere attività e convenzioni editoriali, pubblicitarie e campagne di comunicazione volte a diffondere la conoscenza, da parte delle istituzioni scolastiche, di opportunità, servizi o supporti offerti da enti o soggetti sottoscrittori;

  • seguire, in particolare, le azioni di informazione relative al passaggio dalla lira all'euro;

  • coordinare l'attuazione della convenzione stipulata con la RAI, privilegiando, in tale ambito, per quanto possibile la formazione a distanza, da programmare di intesa con la competente Direzione Generale per la Formazione e l'Aggiornamento del Personale della Scuola;

  • promuovere monitoraggi e indagini demoscopiche a domanda dei servizi interessati e coordinare l'attività dell'ufficio relazioni col pubblico a livello centrale con quella degli uffici relazioni col pubblico a livello periferico;

  • curare il processo di trasferimento alle istituzioni scolastiche delle scelte e delle risorse inerenti la sottoscrizione degli abbonamenti a riviste e pubblicazioni, d'intesa con la competente Direzione Generale per la Formazione e l'Aggiornamento del Personale della Scuola;


H) OBIETTIVI DEL SERVIZIO PER GLI AFFARI ECONOMICO-FINANZIARI

Il Servizio per gli affari economico-finanziari, in relazione ai compiti istituzionali assegnati di cui al D.P.R. 347/2000 e al D.M. 30 gennaio 2001 e in linea con gli interventi già realizzati, attende, in particolare, al perseguimento dei seguenti obiettivi prioritari:

  • predisporre gli atti occorrenti per l'applicazione, sotto il profilo finanziario, contabile e gestionale, del Regolamento di organizzazione di cui al D.P.R. 347/2000 e, in particolare, per l'individuazione dei nuovi centri di responsabilità, come stabilito dall'art.75 del D. Leg.vo 300/1997;

  • attendere all'applicazione della variazione di bilancio che dovrà recepire il nuovo assetto organizzativo del ministero ed avviare, già in fase di assestamento del bilancio 2001, la rimodulazione dello stato di previsione della spesa in relazione alla nuova articolazione dell'amministrazione centrale e periferica;

  • proseguire nell'attività di consulenza e assistenza tecnica nelle materie giuridico-contabili;

  • curare, in collaborazione con il Servizio per l'automazione informatica e l'innovazione tecnologica, la predisposizione delle procedure informatiche per la gestione delle risorse finanziarie da parte degli uffici scolastici regionali, quali centri di responsabilità amministrativa, cooperando, altresì, negli interventi specifici di formazione e aggiornamento del personale;

  • portare a completamento, per tutti gli uffici dell'Amministrazione che gestiscono risorse finanziarie, le procedure relative all'estensione del mandato informatico, curando, altresì, in collaborazione con i Servizi per l'Automazione e per la Comunicazione, il passaggio dalla lira all'euro sia per gli uffici centrali e periferici che per le istituzioni scolastiche;

  • adottare le adeguate iniziative per l'applicazione del nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche di cui al D.M. 1° febbraio 2001, n.44 e, in particolare, definire, d'intesa con il Ministero del Tesoro, la relativa modulistica diretta ad assicurare l'omogeneità dei documenti contabili;

  • dare attuazione al dispositivo di cui all'art.66, comma 4, della legge 23 dicembre 2000, n.388, e monitorare i flussi di cassa delle istituzioni scolastiche;

  • avviare il coordinamento degli uffici centrali e periferici in ordine alle attività relative al controllo di regolarità amministrativo-contabile per l'applicazione di quanto disposto dal D. Leg.vo n.286/99;

  • curare gli adempimenti connessi con il disposto dell'art.57, comma 5, del D.M. n.44/2001, relativo al controllo di regolarità amministrativo-contabile sulle istituzioni scolastiche;

  • rendere operativo il nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici del ministero (NUV), istituito con decreto ministeriale n.10452/DM del 23 aprile 2001.


I) INDIRIZZI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
  • Assegnare ai centri di responsabilità del Ministero della Pubblica Istruzione le risorse finanziarie previste dalla legge 23 dicembre 2000, n. 389, iscritte nelle unità previsionali di base a ciascuno di essi pertinenti e ripartite in capitoli, ai fini della gestione e rendicontazione.

  • Verificare che i centri di responsabilità interessati alla gestione delle risorse stanziate per il "finanziamento amministrativo e didattico" e per le "aree depresse" provvedano ad accantonare la quota da destinare allo sviluppo del programma delle tecnologie didattiche, prevista dalla precedente direttiva per il 2001.


L) INDIRIZZI RELATIVI ALL'ATTIVITÀ DI CONTROLLO, DI VERIFICA E DI MONITORAGGIO
  • Fermo restando quanto disposto dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e dal decreto ministeriale 30 gennaio 2001, in materia di controlli di regolarità amministrativa e contabile, di controllo di gestione e valutazione della dirigenza, il Servizio di Controllo Interno prosegue nell'attività di analisi delle politiche e dei programmi dell'Amministrazione, con particolare riguardo ai processi di riforma del ministero e dell'ordinamento scolastico.


M) ADEMPIMENTI FINALI

Ciascuno dei Capi dipartimento e dei Servizi centrali, destinatari della presente direttiva, dovrà trasmettere al Gabinetto del Ministro ed all'Ufficio di Controllo Interno, unitamente alle proposte inerenti alla direttiva sull'azione amministrativa per il 2002, una relazione sull'attività svolta nel corrente anno. Detta relazione dovrà contenere informazioni essenziali sugli obiettivi conseguiti e sulle iniziative attuate.

La presente direttiva è inviata Corte dei Conti per il tramite dell'Ufficio Centrale del Bilancio.

IL MINISTRO
Tullio De Mauro

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