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DIPARTIMENTO PER I SERVIZI NEL TERRITORIO
DIREZIONE GENERALE PER L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI NEL TERRITORIO
Ufficio II
Prot. n. 2660
Roma, 9 maggio 2001
OGGETTO: Accordo tra il Ministro della pubblica istruzione, le Regioni e le province autonome, i comuni, le province e le comunità montane, sul documento per l'esercizio in sede locale di compiti e funzioni in materia di erogazione del servizio formativo di rispettiva competenza.
La riforma del Ministero della pubblica istruzione che giunge a compimento con l'attuazione del Regolamento di organizzazione, adottato con il D.P.R. 347 del 6 novembre 2000, in particolare con i provvedimenti di articolazione degli Uffici scolastici regionali di competenza delle SS LL, si inserisce in un più ampio processo normativo che, per tappe successive, dalla legge 59 del 1997 al d.lgv. 112 del 1998, al D.P.R. 275, al d. lgv. 300 del 1999, ha profondamente modificato gli assetti istituzionali delle pubbliche amministrazioni. Il processo innovativo ha inciso anche, e non marginalmente, sull'assetto del sistema scolastico attraverso l'attribuzione dell'autonomia, didattica, funzionale e amministrativa alle singole istituzioni, che si configurano come la componente centrale del sistema, ed attraverso il trasferimento di sostanziali competenze a regioni ed autonomie locali che, nel processo generale di decentramento, acquisiscono anche nella scuola titolarità di materie di rilievo determinante e ruolo di livello paritario.
Si determina, in buona sostanza, nella dimensione regionale un sistema formativo complesso i cui molteplici attori - Istituti scolastici autonomi, Regioni, Comuni, Province, Uffici scolastici regionali del Ministero della pubblica istruzione - operano ciascuno in un proprio ambito di competenze esclusive che hanno tuttavia significativi punti di interazione reciproca cui si deve, di necessità, corrispondere con momenti di raccordo e di reciproca integrazione.
E' evidente che Il Ministero della pubblica istruzione, nel ridefinire la propria organizzazione in funzione e nel contesto di un disegno normativo che ha redistribuito funzioni e compiti trasferendoli dall'amministrazione diretta dello Stato alle Regioni ed alle Autonomie locali non può e non deve sottrarsi ad una verifica con le stesse Regioni ed Autonomie sulla coerenza e congruità del modello organizzativo territoriale rispetto al nuovo sistema formativo e sugli strumenti che meglio garantiscano l'integrazione funzionale tra i diversi attori istituzionali.
Il confronto condotto in sede di Conferenza Unificata Stato, Regioni, Autonomie locali si è concluso con la condivisione del documento di "Linee guida per i provvedimenti di articolazione degli Uffici scolastici regionali", oggetto di apposito accordo sancito nella seduta del 19 aprile 2001, comuni per la generalità degli uffici, da adeguare con la dovuta flessibilità alle singole situazioni regionali.
E' stato infine sancito nella stessa seduta del 19 aprile 2001 un accordo tra il Ministro della pubblica istruzione, le Regioni e le province autonome, i comuni, le province e le comunità montane sul "documento per l'esercizio in sede locale di compiti e funzioni in materia di erogazione del servizio formativo di rispettiva competenza".
L'accordo si basa sulla constatazione che la dimensione regionale cui fa riferimento l'organo collegiale costituito per il "coordinato esercizio delle funzioni pubbliche in materia di istruzione" non esaurisce i diversi livelli di coordinamento territoriale necessari a realizzare una armonica e complementare attività di tutti gli attori del sistema formativo. Si è pertanto convenuto sulla necessità di una "rete capillare di intese che raccordi l'attività didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche autonome con quella dei Comuni e delle Province nelle materie di rispettiva competenza".
Si è, in conseguenza, definito un protocollo che, nella condivisione dei principi che hanno rideterminato la configurazione del sistema scolastico, si pone l'obiettivo di realizzare una efficace interazione fra tutti i diversi livelli istituzionali coinvolti, da perseguire sulla base della collaborazione e dell'integrazione. Lo stesso protocollo individua nella forma di accordi e convenzioni tra Uffici scolastici regionali, Regioni e rappresentanze degli Enti locali lo strumento attraverso cui "raccordare l'esercizio delle rispettive competenze e definire linee e metodologie per promuovere in sede locale la più efficace interazione tra Comuni, Province e Istituzioni scolastiche autonome".
La metodologia delle intese sarà, in particolare, a base del raccordo tra i Piani dell'Offerta Formativa elaborati dalle istituzioni scolastiche e le determinazioni assunte dagli enti locali nelle materie di propria competenza.
Con la presente nota si dà la debita diffusione al protocollo di intesa, che si allega, secondo gli impegni assunti nell'accordo sancito dalla Conferenza Unificata.
Gli uffici competenti cureranno la puntuale applicazione dell'accordo medesimo, per quanto di diretta competenza, e provvederanno a darne capillare diffusione alle istituzioni scolastiche sul territorio.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Alfonso Rubinacci
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