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LA CONDIZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA

Su mandato del Ministro Letizia Moratti, l'Osservatorio sul Disagio Giovanile ha disposto la produzione di una ricerca di secondo livello sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia. La ricerca, affidata alla Direzione Generale per lo Studente, è stata realizzata in collaborazione con l'Istituto "IARD"-Franco Brambilla di Milano, il Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione dell'Università degli Studi di Torino, il Dipartimento di Sociologia dell'Università degli Studi di Padova, la Fondazione "ISMU" di Milano, il Dipartimento di Medicina della procreazione e dell'età evolutiva dell'Università di Pisa - Cattedra di Neuropsichiatria Infantile - Istituto Scientifico "Stella Maris", il Centro di Bioetica della Facoltà di Medicina e Chirurgia "Gemelli" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Essa è nata dall'esigenza di costruire un quadro di conoscenze sistematico sulle differenti problematiche che caratterizzano la condizione dei minori nella realtà contemporanea, al fine di sostenere l'attivazione di strategie adeguate a promuovere lo sviluppo di bambini e giovani come persone e come membri attivi della società.
La ricerca ha elaborato analisi sulle variabili che incidono sul benessere dei minori e sulle pratiche atte a prevenire il disagio nelle sue diverse forme ed espressioni, nella convinzione che buone politiche socio-educative non possano prescindere da una approfondita conoscenza dei fenomeni e dei soggetti.
All'interno di questa prospettiva generale, il programma si è articolato in 6 ambiti di indagine:

1. La condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nella società italiana, con particolare attenzione a:

  • ambiente di vita e situazioni di disagio sociale (povertà, ineguaglianza, discriminazione);
  • cultura mass-mediatica;
  • episodi di criminalità, di bullismo e di violenza agita o subita;
  • comportamenti del gruppo dei pari, suo ruolo nella strutturazione dell'identità sociale dell'adolescente e nell'induzione di comportamenti a rischio e devianti.

La ricerca è stata affidata all'Istituto IARD-Franco Brambilla di Milano.

2. La condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nella scuola italiana, con particolare attenzione a:

  • processo di scolarizzazione e fenomeno della dispersione scolastica;
  • status dell'integrazione qualitativa e quantitativa del portatore di handicap nella scuola, con indicazione della tipologia di handicap, del tipo di integrazione, della presenza dell'insegnante di sostegno e dell'idoneità delle strutture.

La ricerca è stata affidata al Dipartimento di Scienze dell'Educazione e della Formazione dell'Università di Torino.

3. La condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nella famiglia, con particolare attenzione a:

  • configurazione e organizzazione della famiglia;
  • analisi delle politiche italiane ed europee sulla famiglia;
  • ricadute sul soggetto in età evolutiva della separazione/perdita dei genitori e dell'assenza educativa dei genitori;
  • presenza di disagio psico-sociale e di violenza all'interno della famiglia;
  • fattori di benessere e quotidianità.

La ricerca è stata affidata al Dipartimento di Sociologia dell'Università di Padova.

4. La condizione dei minori stranieri in Italia, con particolare attenzione a:

  • caratteristiche dell'immigrazione;
  • integrazione sociale;
  • inserimento scolastico.

La ricerca è stata affidata alla Fondazione ISMU di Milano.

5. Il minore e la malattia, volto a monitorare lo stato di salute dei minori in Italia, con particolare attenzione a:

  • incidenza delle maggiori patologie acute e croniche in età evolutiva;
  • incidenza e cause di mortalità;
  • minore ospedalizzato.

La ricerca è stata affidata al Dipartimento di Medicina della procreazione e dell'età evolutiva dell'Università di Pisa - Cattedra di Neuropsichiatria Infantile - Istituto Scientifico "Stella Maris".

6. I comportamenti a rischio in età evolutiva, con particolare attenzione a:

  • condotte suicidarie;
  • comportamenti d'abuso (droghe, alcool, tabacco...);
  • comportamenti sessuali;
  • comportamenti alimentari abnormi;
  • sport violenti e doping;
  • gestione del tempo libero.

La ricerca è stata affidata al Centro di Bioetica della Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Ad ogni gruppo spettava il compito di:

  • monitorare la situazione sul territorio italiano;
  • individuare le situazioni di disagio, i fattori di rischio e, nelle situazioni di benessere, i fattori protettivi e le buone pratiche;
  • raccogliere, valutare ed elaborare voci bibliografiche relative alle situazioni e alle pratiche di prevenzione e di intervento messe in atto in altri Paesi, con particolare attenzione a quelli europei.

Seguendo l'impostazione generale del programma, tutte le ricerche sono state condotte attraverso una ricognizione delle indagini già esistenti, realizzate non solo in Italia nell'arco degli ultimi cinque anni.
In relazione alle caratteristiche del tema da affrontare e agli specifici approcci disciplinari, ogni équipe di ricerca ha proceduto nell'indagine in piena autonomia, seguendo metodologie che sono esplicitate all'inizio di ogni singolo rapporto.
I ricercatori hanno tuttavia ripetutamente confrontato finalità, metodologie e principali risultati, condividendo alcuni orientamenti che hanno costituito una premessa e la cornice interpretativa per tutti i rapporti.

In particolare:

  • l'attenzione si è focalizzata sui bambini e gli adolescenti, riconosciuti nella piena dignità di persone umane portatrici di diritti e di doveri, non in quanto individui separati, ma all'interno di relazioni con ambienti, formazioni sociali, persone che hanno responsabilità nei loro confronti e nei confronti delle quali, reciprocamente, i soggetti in crescita devono maturare responsabilità.
  • la ricerca confrontandosi con le persone e gli ambienti di vita ha sempre assunto la prospettiva del cambiamento, per non ridursi a statica fotografia di un momento. La caratteristica di soggetti in età evolutiva richiede una particolare attenzione nel considerare i fenomeni secondo ottiche dinamiche e processuali.
  • lo studio dei fenomeni, mettendo in evidenza la molteplicità di variabili e fattori che entrano nella costruzione dei processi, ha adottato un approccio multidimensionale nella interpretazione e, soprattutto, nelle prospettive di intervento.
  • la necessità di mettere in primo piano le difficoltà, le situazioni problematiche e le patologie, per prevenirle e contrastarle, non ha inteso in alcun modo ridurre la rappresentazione dell'infanzia e dell'adolescenza a immagini di malessere. Agio e disagio sono compresenti nella realtà della condizione dei minori e vanno letti in relazione, con attenzione a non generare effetti di cristallizzazione e, soprattutto, a non indurre sovrarappresentazioni negative, con esiti controproducenti anche sulle immagini che gli stessi bambini e adolescenti finiscono per interiorizzare.

In particolare, nelle riflessioni socio-educative, il rischio non ha solo significati negativi, potendo diventare anche occasione di crescita. Proprio per questo, il concetto di rischio non può essere ricondotto a soli fattori oggettivi, ma deve essere commisurato alle risorse individuali di cui il soggetto dispone e a quelle che l'ambiente di vita gli mette a disposizione.

I lavori delle sei équipes hanno prodotto sei rapporti complessi e articolati. Da questi sono state estrapolate le conclusioni e le indicazioni operative presentate nelle pagine che seguono e che certamente non danno conto di tutte le conoscenze raccolte ed elaborate. Si tratta di una selezione dei nodi cruciali emersi nel corso delle indagini e, soprattutto, di piste di ricerca e di proposte di azione che i ricercatori considerano centrali per costruire percorsi di benessere per bambini e adolescenti.

Il Capo del Dipartimento per l'Istruzione
Pasquale Capo
Il Direttore Generale della D.G. per lo Studente
Mariolina Moioli

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