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Giovani: in formazione fino a 18 anni. Il Consiglio dei Ministri approva il regolamento sull'obbligo formativo
(Roma, 7 luglio 2000) "Mentre è avviato il riordino dei cicli e dei curricoli scolastici, una nuova possibilità è immediatamente offerta a tutti giovani: la formazione fino a 18 anni. La formazione è ormai un obbligo", lo ha dichiarato il ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro.
"Per la prima volta anche in Italia i giovani avranno la possibilità di scegliere dopo l'obbligo scolastico tra la prosecuzione della formazione: a scuola, sul lavoro o nel canale della formazione professionale. Non più canali di serie A, B e C, - ha aggiunto De Mauro - ma tutti considerati equivalenti. In tal modo la cultura del lavoro viene collegata al tradizionale studio scolastico, dall'altra parte si elevano i livelli culturali di base nella formazione professionale e nell'apprendistato"
Il consiglio dei ministri ha approvato, infatti, questa mattina il regolamento attuativo della legge n.144/99 articolo 68, relativo all'obbligo di frequenza di attività formative fino al diciottesimo anno di età.
I giovani quindicenni che a giugno hanno concluso l'obbligo scolastico hanno tre possibilità:
la prosecuzione degli studi;
la frequenza di corsi di formazione professionale regionali;
l'apprendistato, caratterizzato dall'alternanza formazione lavoro.
Un ulteriore possibilità è rappresentata da percorsi integrati di istruzione e formazione che consentono, sulla base di intese tra sistema scolastico e formativo di conseguire contemporaneamente il diploma d'istruzione e una qualifica professionale regionale.
Tali opportunità possono essere estese anche ai giovani che non hanno compiuto i 18 anni.
Il regolamento prevede anche modalità per facilitare i passaggi da un sistema all'altro, attraverso il riconoscimento dei crediti d'istruzione o di formazione.
In tutti i percorsi integrati e in quelli finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale (nei corsi regionali o nell'esercizio dell'apprendistato) i giovani saranno formati sulla prevenzione e tutela della salute, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e, infine, sull'organizzazione del lavoro in relazione all'ambito professionale di riferimento.
Le istituzioni scolastiche hanno già predisposto l'anagrafe delle scelte compiute dai giovani quindicenni e le stanno comunicando ai Centri per l'impiego per il tramite dei competenti organismi regionale e/o provinciali. Spetta ai Centri per l'impiego, in base all'accordo tra Stato, Regioni e Autonomie locali del 2 marzo 2000, organizzare azioni di informazione e orientamento per l'assolvimento dell'obbligo formativo al di fuori del sistema scolastico.
Per la realizzazione dell'obbligo formativo sono stanziati: 430 miliardi a valere sul fondo sull'occupazione, 30 miliardi a valere sulla legge n.440/97 sull'ampliamento dell'offerta formativa, 40 miliardi sui fondi CIPE per realizzare progetti integrati di istruzione e formazione nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alle esigenze di sviluppo e innovazione tecnologica nella stessa area.
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