Premessa
Il Ministero della Pubblica Istruzione promuove per gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009 il Piano Nazionale di formazione e ricerca “I CARE: Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa” specificamente rivolto ai problemi dell’integrazione scolastica e sociale dei ragazzi con disabilità e, più in generale, finalizzato a realizzare un’effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana.
L’anno 2007 evidenzia alcune importanti ricorrenze legate ai temi degli alunni in difficoltà ed a rischio di dispersione e di abbandono. Sono trascorsi quaranta anni dalla morte di Don Lorenzo Milani e dalla pubblicazione di “Lettera ad una professoressa” con la quale gli allievi del Priore di Barbiana ricordavano che il problema della scuola è costituito dai ragazzi che perde.
Inoltre ricorre il trentesimo anniversario dall’approvazione della Legge n. 517 del 1977 che ha segnato un’autentica rivoluzione nella visione non solo pedagogica e culturale, ma anche politica del nostro Paese. Infatti, la soppressione delle scuole speciali e delle classi differenziali ha rappresentato un cambio di scenario destinato a migliorare la vita degli studenti e delle loro famiglie, la cultura dei servizi specialistici e, più in generale, la società italiana nei comportamenti individuali e collettivi. L’attuale quadro normativo, pur in via di revisione, rappresenta il punto di approdo di un lungo dibattito aperto dalla citata Legge n. 517.
Nella sequenza di queste significative circostanze non vanno dimenticate altre tappe, come ad esempio la Sentenza della Corte Costituzionale n. 215 del giugno 1987 che afferma in via definitiva il diritto all’educazione e all’istruzione di tutte le persone con disabilità, indipendentemente dalla situazione di gravità, come diritto soggettivo pieno, esteso a tutti gli ordini di scuola compresi gli istituti superiori.
Infine, l’autonomia delle istituzioni scolastiche, nata con la Legge n. 59/97, compie dieci anni e costituisce la cornice ordinamentale ed organizzativa dentro la quale questi diritti diventano effettivamente operanti.
Quanto ricordato delinea sinteticamente le successive fasi di costruzione di un complesso di regole volte a favorire la piena integrazione di tutti gli alunni e ben rappresenta il valore di ricorrenze simboliche di grande suggestione che, nella loro felice coincidenza, hanno il potere di riportare all’attenzione il grande tema dell’uguaglianza educativa per una scuola “di tutti e di ciascuno”.
Finalità
Il Piano di Formazione “I CARE” intende avviare sistematiche azioni e attività di formazione per i docenti e i dirigenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado al fine di sostenere le realtà scolastiche impegnate nel processo di trasformazione dei modelli organizzativi, curriculari e didattici connessi all’introduzione dell’autonomia scolastica con l’intento di caratterizzare le singole unità scolastiche come comunità professionali ed educative aperte all’accoglienza, al riconoscimento e alla valorizzazione delle capacità e delle competenze di ciascuno.
“I Care” intende mettere in moto un sistematico e diffuso processo di formazione che, a partire dalle esperienze in atto e attraverso la metodologia della ricerca, consenta approfondimenti teorici e l’adozione di strategie metodologiche, didattiche ed organizzative centrate sull’idea della scuola come comunità inclusiva, con riferimento specifico ai temi della disabilità.
Il Piano promuove modalità di formazione affidate alla partecipazione degli insegnanti coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate all’integrazione nel normale contesto della vita scolastica quotidiana.
L’articolazione prevista è funzionale alla valorizzazione e al consolidamento della rete territoriale esistente, dai referenti degli Uffici Scolastici Regionali a quelli provinciali e delle singole scuole.
In un contesto caratterizzato dall’autonomia delle istituzioni scolastiche, il Ministero intende fornire indicazioni di lavoro sostenendo in itinere l’iniziativa delle scuole, dei dirigenti e degli insegnanti.
Obiettivi
- Valorizzare le esperienze favorendo il passaggio dalle ‘buone esperienze’ alle ‘buone prassi’ utilizzabili e trasferibili in altri contesti;
- Realizzare un modello di formazione attraverso la modalità della ricerca in ordine alla progettazione, all’organizzazione dei contesti, alle strategie didattiche, allo sviluppo di modalità di interdipendenza e collaborazione tra soggetti diversi;
- Sostenere modelli formativi che sappiano collegare il mondo della scuola agli altri aspetti della vita adulta nella prospettiva di una reale evoluzione dal Piano Educativo Individualizzato al Progetto di vita attraverso intese e collaborazioni con le Istituzioni e gli Enti locali;
- Consolidare a livello territoriale la rete di supporto alle politiche dell’inclusione.
Contenuti
Il Piano si articola nei seguenti ambiti di ricerca e di approfondimenti tematici:
Contesti |
Azioni |
Esperienze / oggetti |
Classe
|
Didattica
|
Strategie cooperative
Relazioni di aiuto
Individualizzazione/personalizzazione dei saperi
Didattica implicita
Tecnologie - valutazione per l’apprendimento |
Scuola
|
Organizzazione
|
Offerta formativa
GLH di Istituto
Formazione e aggiornamento
Lavoro di rete
Documentazione
Regole professionali
Governance e leadership
Supporto alla persona, gestione risorse
Promozione di contesti cooperativi
Progettualità collegiale |
Famiglia
|
Corresponsabilità
|
Coinvolgimento della famiglia
Patto formativo
Associazioni
Formazione / educazione affettiva
Customer Satisfaction
Continuità educativa |
Comunità |
Progetto di vita |
Il modello ICF
Orientamento
Pari opportunità
Piani di zona
Accordi di programma
Scuola/Lavoro |
Destinatari
Possono partecipare al Piano Nazionale di Formazione, per gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009, le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado nel numero massimo di 250.
Ai fini della partecipazione, le scuole dovranno compilare il modulo allegato ed inviare la propria candidatura presso la Direzione Generale del proprio Ufficio Scolastico Regionale.
Tenuto conto della opportunità di assicurare la partecipazione, sul piano regionale, di un numero di scuole definito in maniera proporzionale rispetto alla consistenza degli organici del personale nelle diverse Regioni, è stato predisposto il seguente prospetto che, secondo il citato criterio, assegna a ciascuna Regione il numero di scuole da ammettere alla partecipazione dal progetto ed individua, ai fini della assegnazione delle risorse, le Regioni capofila.
Regione capofila |
Regioni interessate |
Numero di scuole da selezionare |
MARCHE |
Abruzzo |
6 |
|
Marche |
7 |
|
Molise |
2 |
EMILIA ROMAGNA |
Emilia Romagna |
14 |
|
Toscana |
14 |
|
Umbria |
4 |
LOMBARDIA |
Liguria |
5 |
|
Lombardia |
34 |
|
Piemonte |
17 |
PUGLIA |
Basilicata |
3 |
|
Calabria |
12 |
|
Campania |
32 |
|
Puglia |
21 |
SICILIA |
Sicilia |
27 |
VENETO |
Friuli Venezia Giulia |
5 |
|
Veneto |
18 |
LAZIO |
Lazio |
23 |
|
Sardegna |
8 |
|
Totale |
250 |
Modalità di selezione
Ogni Ufficio Scolastico Regionale provvederà a costituire un apposito gruppo di lavoro con il compito di:
- acquisire e verificare le richieste di partecipazione presentate dalle istituzioni scolastiche;
- accertare la regolarità formale delle richieste di partecipazione (delibera del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto) e provvedere alle necessarie integrazioni;
- procedere ad una valutazione delle richieste pervenute tenendo conto della presenza delle condizioni che attestino la buona qualità del progetto;
- approntare, nel corso ed al termine del citato biennio di attività del progetto, migliori modelli della ricerca-azione e favorirne la diffusione presso il maggior numero possibile delle scuole del territorio;
- provvedere a documentare, nel modo più completo possibile, le attività condotte dalle istituzioni scolastiche, redigendo un repertorio scientificamente e pedagogicamente utile per fungere da riferimento e da patrimonio di esperienze.
Il Gruppo di Lavoro Regionale sarà composto, oltre che dal referente regionale e dai referenti provinciali per l’integrazione degli alunni disabili, dai soggetti esperti presenti sul territorio che, in riferimento agli obiettivi di lavoro, diano il migliore affidamento rispetto al sostegno e alla guida delle attività delle istituzioni scolastiche.
Il Gruppo di Lavoro opererà in costante raccordo con il Comitato Tecnico - Scientifico Interdirezionale, costituito presso il Ministero della Pubblica Istruzione, anche nell’ottica delle necessaria riconducibilità delle esperienze progettuali condotte nelle Regioni all’interno di un quadro nazionale di riferimento.
Modalità di finanziamento ed adempimenti delle istituzioni scolastiche
Si allega (Allegato 1) copia del Decreto Dirigenziale n. 89 del 27 novembre 2006 con il quale questa Amministrazione, a suo tempo, ha provveduto alla assegnazione della complessiva somma di Euro 3.413.721,00 a sette Regioni che, per la loro posizione territoriale, assumono l’incarico di Regioni capofila nei confronti delle altre ad ognuna di esse aggregate.
Le istituzioni scolastiche, assegnatarie dei fondi previsti per il piano di formazione, si impegnano a coinvolgere in rete almeno altre due scuole con le quali interagire durante il percorso di formazione. La ricerca formativa si prefigge l’obiettivo di coinvolgere uno o più Consigli di Classe che, nell’arco di un biennio di formazione, dovranno costruire e/o implementare buone pratiche di integrazione
A supporto del percorso formativo è prevista la realizzazione di un DVD e di un sito che sarà il luogo virtuale in cui le scuole potranno incontrarsi attraverso lo scambio di materiali e l’attivazione di forum tematici.
Si ringrazia e si confida nella consueta collaborazione.
Si allegano il modulo di candidatura per le scuole (Allegato 2) e la scheda di autoanalisi (Allegato 3) come contributo aggiuntivo alla riflessione collettiva.
IL MINISTRO
f.to Giuseppe FIORONI |