S.O.S.
STUDENT ORIENTED SCHOOL: REALIZZARE LA CENTRALITÀ DELLA RELAZIONE EDUCATIVA

Gli interventi di riforma del sistema scolastico si prefiggono lo scopo di innalzare la qualità del percorso formativo e di rendere effettivo il diritto al sapere attraverso la costante attenzione ai bisogni dello studente e al suo ruolo nella comunità scolastica: se ne riconosce la centralità come soggetto attivo e responsabile, non più utente/destinatario, in grado di contribuire a delineare il suo percorso formativo grazie alla valorizzazione delle sue inclinazioni personali anche mediante la possibilità di realizzare iniziative autonome, avanzare proposte e pareri, partecipare ad attività, esprimere una rappresentanza a tutti i livelli, organizzare spazi associativi.

È possibile individuare alcune normative che riconoscono questi principi: la direttiva sull'educazione alla salute D.M. 3 dicembre 1999, n. 292, il regolamento delle attività integrative e complementari (D.P.R. 10 ottobre 1996, n. 567 e successive modifiche e integrazioni), lo Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249) e il regolamento dell'autonomia delle Istituzioni scolastiche (D.P.R. 8 marzo 1999, n.275). Il D.P.R. 567/1996, infatti, ha riconosciuto la possibilità degli studenti di autogestire spazi, progetti, iniziative e attività, con la disponibilità di un fondo riservato.
Lo Statuto delle studentesse e degli studenti, istituendo un sistema di regole, con diritti, doveri e garanzie, ha conferito piena cittadinanza allo studente riconoscendo il suo ruolo nella comunità scolastica. Il regolamento dell'autonomia ha stabilito, di conseguenza, che la componente studentesca può partecipare alla definizione del Piano dell'offerta formativa, interagire sui temi della didattica, dei curricoli e dell'organizzazione formativa.
La direttiva sull'educazione alla salute ha evidenziato le linee d'indirizzo per l'attuazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi volti a garantire lo sviluppo delle potenzialità di ogni alunno, la realizzazione del diritto alla piena scolarità, alla qualità dell'istruzione e della formazione ed il recupero delle situazioni che possono determinare comportamenti a rischio, abbandono precoce e dispersione -come sostanziato dalla legge 45 del 18 febbraio 1999. Inoltre la suddetta direttiva ha previsto progetti e attività per rispondere in modo adeguato ai bisogni della persona in formazione ponendo come prioritari gli interventi progettuali riguardanti gli studenti

STORIA DEL PROGETTO STUDENT ORIENTED SCHOOL (S.O.S.)
L'idea del progetto S.O.S., nata dall'Ufficio studenti del Ministero della pubblica istruzione e rivolto alle scuole superiori, è quella di sostenere ogni allievo sulla via del raggiungimento del successo formativo garantendo a tutti e a ciascuno, oltre al diritto allo studio, il diritto all'apprendimento.
La comunità educante si fa carico dell'apprendimento di ciascuno, secondo i suoi ritmi personali, realizzando la centralità della relazione educativa, valorizzando vocazioni e sviluppando potenzialità.

La scuola vista non come luogo dove sono date delle regole, ma luogo dove le regole si condividono; non dove è dato un curricolo, ma luogo dove si costruisce un curricolo come percorso di vita. Il diritto soggettivo all'apprendimento postula la personalizzazione del curricolo e, quindi, affida alla comunità scolastica tutta il compito di coniugare i contenuti generali con la significatività personale. Si realizza così all'interno della comunità una ricerca comune, che vede docente e discente dalla stessa parte del tavolo, per ricercare ed agire quei contenuti e quelle esperienze che consentono di iniziare a costruire il proprio progetto di vita. Il ruolo del docente, progettista dell'apprendimento, è quello di trasferire le conoscenze complesse e di campo nelle conoscenze disciplinari; come uno chef sapiente, il docente ha il compito di imbandire la tavola con piatti prelibati, dove ogni piatto è un aspetto differente della propria disciplina a contatto con il mondo.

La didattica è la scienza che costruisce i percorsi di conoscenza e utilizza come materiale di costruzione le discipline contestualizzate, privilegia le situazioni concrete che, avvicinando conoscenza e competenza, realizzano il passaggio dal saper fare al saper essere.

S.O.S. sta per Student Oriented School, ovvero "Scuola orientata allo studente". Si tratta, più correttamente, di una matrice di progetto pilota in sperimentazione da parte di 16 Istituti superiori di diversi ordini e coordinato dall'Ufficio studenti del Ministero della pubblica istruzione dal 1999.

I partecipanti, hanno realizzato, attuando ed anticipando la normativa e con esigue risorse aggiuntive, ciò che ciascuna Istituzione scolastica avrebbe potuto e dovuto realizzare con una lungimirante interpretazione delle normative esistenti. Il coordinamento nazionale di progetto fornisce le principali linee guida, svolge micro seminari di formazione, realizza iniziative di consulenza/supporto sul territorio, fornisce gli indicatori per la documentazione, monitora e a sviluppa le attività di comunicazione al fine di permettere una migliore condivisione dei singoli progetti, predispone le condizioni per la realizzazione, anche virtuale, della rete.

Le scuole partecipanti al progetto sono state scelte tra due Istituti, segnalati dai Provveditorati e così individuati dagli stessi: due Istituti appartenenti a direzioni diverse, disponibili all'impegno progettuale, tra cui uno da sempre immerso nell'innovazione ed uno tradizionale che presentasse alcuni nodi problematici nell'affrontare i processi innovativi.

L'obiettivo di fondo del progetto, per il primo anno, è stato di far divenire le Istituzioni scolastiche partecipanti scuole orientate allo studente attraverso:

  1. un'autoanalisi dei bisogni della comunità scolastica - che ha evidenziato come elementi critici: la partecipazione ai processi decisionali ed organizzativi, la comunicazione, la sfera relazionale, l'effettiva rappresentanza; e come possibili soluzioni: l'attenzione ad un processo di condivisione delle scelte progettuali, la formazione mirante ad acquisire le conoscenze e le competenze trasversali necessarie;
  2. condizioni necessarie e sufficienti di una scuola orientata allo studente sono state:
    1. la riscrittura condivisa del regolamento d'istituto in modo innovativo rispetto a quanto previsto dallo statuto delle studentesse e degli studenti (oltre alla parte disciplinare e stata modificata e introdotta la parte dei diritti e dei processi di elaborazione e condivisione),
    2. la stesura condivisa del piano dell'offerta formativa,
    3. l'individuazione condivisa di un'area di miglioramento all'interno del curricolo.

Complessivamente circa 10.000 studenti sono stati informati ed interessati dal processo di revisione del regolamento d'Istituto; 700 studenti e 700 docenti circa sono stati coinvolti direttamente in tutte le fasi progettuali. Circa 1.000 studenti sono stati coinvolti ed hanno fruito dell'area di miglioramento.
I risultati di questa prima fase sono stati:

  • processo decisionale realizzato con gli adulti, livello più alto della scala Hart di partecipazione;
  • stesura del Regolamento d'Istituto;
  • stesura del piano dell'offerta formativa;
  • individuazione condivisa di un'area di miglioramento;
  • attività di informazione e formazione per gli studenti;
  • produzione di schede di sintesi del processo e del progetto -SWOT- (punti forti, punti deboli, opportunità e rischi);
  • aumento della partecipazione studentesca sin dalla fase progettuale;
  • maggiore consapevolezza della comunità rispetto alla presenza studentesca s scuola;
  • partecipazione attiva degli studenti in ogni commissione, gruppo di progetto;
  • utilizzazione di metodologie didattiche interattive per la quota locale del curricolo.

Il progetto S.O.S. è un potente motore d'innovazione, soprattutto per le scuole più ancorate alla tradizione, ed un'occasione fertile di riprogettazione, specialmente per le scuole con alle spalle tradizioni sperimentali più ricche. E' stato un modo per intendere e praticare l'autonomia. È stato essenzialmente un processo e un metodo che non ha esaurito i suoi compiti a termine. È un'esperienza già esportabile sul territorio e le scuole coinvolte intendono comunque proseguire l'esperienza in rete per poterla diffondere: le diversità, gli errori, i problemi aperti, sono vissuti come una risorsa. Il confronto, in quanto tale, è il motore del progetto.

I PROSSIMI PASSI DI S.O.S.: DA UNA SCUOLA ORIENTATA ALLO STUDENTE AD UNA SCUOLA ORIENTATA "ANCHE" DALLO STUDENTE
Dopo il primo anno di lavoro si è deciso di effettuare una riprogettazione che mirasse a far tesoro delle esperienze pregresse nell'ottica di inserire dei forti elementi innovatori specialmente intraprendendo una sperimentazione che preveda elementi attualmente non presenti nelle normative o comunque interpretate restrittivamente dalle realtà scolastiche nazionali (es. regolamento di istituto, elaborazione del POF, rappresentanza e partecipazione studentesca et cetera).

Obiettivo fondamentale, emerso dalla riprogettazione, è quello di far divenire le scuole orientate allo studente anche scuole orientate dallo studente.

La scuola orientata dallo studente è un modo di riconoscerne la piena cittadinanza: una scuola orientata allo studente è una scuola orientante che introduce nel processo dell'autonomia didattica e organizzativa un valore aggiunto che dà identità e speranza agli studenti, non più considerati utenti/destinatari del servizio formativo ma soggetti che interagiscono consensualmente alle scelte e alle decisioni della scuola.

Una scuola orientata anche dallo studente è una scuola orientante che sviluppa i processi di partecipazione e rappresentanza, con particolare riguardo agli strumenti di controllo di questi processi, riconoscendo allo studente il ruolo di soggetto consapevole e responsabile che ha compreso le modalità per affrontare le situazioni critiche e di disagio ed anzi vuole contribuire al successo formativo suo e dei suoi compagni.

La scuola orientata anche dallo studente è poliarchica e policentrica: in quanto prevede libere, eque e frequenti votazioni, libertà di espressione, accesso a fonti alternative di informazione, autonomia associativa, la cittadinanza allargata, amministratori eletti - ad esclusione del Dirigente scolastico che fa leva sull'autorevolezza per tutelare il corretto svolgimento dei processi - e prevede, inoltre, che ci siano più soggetti e momenti centrali sia per quanto concerne i processi decisionali sia per quanto attiene la centralità della persona in quanto facente parte del gruppo in quello specifico processo (es. centralità dello studente nel processo di apprendimento, centralità del docente nel processo didattico-metodologico, et cetera).

La scuola orientata anche dallo studente è un modo di interpretare l'autonomia delle Istituzioni scolastiche: la comunità partecipa e condivide il processo dell'autonomia. La finalità è di introdurre nella scuola italiana i processi di qualità attraverso il rilancio della partecipazione studentesca, l'identificazione di aree di miglioramento dell'offerta formativa e il controllo sistematico dell'efficacia.

La scuola orientata anche dallo studente è un modo di intendere la scuola: si sancisce il ruolo centrale dello studente, i suoi bisogni e la sua persona e si esplica concretamente il principio della centralità della relazione educativa. È l'attuazione d'iniziative volte alla partecipazione attiva, responsabile e costruttiva degli studenti - e delle famiglie - in tema di programmazione, organizzazione e valutazione.

La scuola orientata anche dallo studente è un modo più consapevole di coinvolgere la comunità scolastica: la comunità agisce, governa e attua il proprio progetto di vita e lo concretizza attraverso il piano dell'offerta formativa dandosi regole condivise. La comunità scolastica, primo motore sociale del territorio, trova nella scuola orientata dallo studente un modo di favorire l'innovazione e la progettazione delle Istituzioni scolastiche: gli studenti, come componente fondamentale della comunità scolastica, cooperano, con pari dignità e nel rispetto delle differenze dei ruoli di ciascuno, al processo di cambiamento e d'innovazione.

La scuola orientata anche dallo studente è un modo consapevole e condiviso di prevenire i fenomeni degenerativi, quali quelli oggetto dell'educazione alla salute, come conseguenze di un mancato processo di apprendimento di conoscenze e di una scarsa pratica delle competenze acquisite -life skills- che dovrebbero essere le abilità/capacità di comportamento adattivo e positivo (metodologia centrata sul soggetto, sull'attività orientata, sull'assunzione di responsabilità, sulla relazione).

La scuola orientata anche dallo studente è un modo di assumere la salute delle singole persone e l'ambiente di lavoro della comunità e del territorio come prioritari al fine di fondare processi di apprendimento: la scuola ha l'opportunità di divenire produttrice di anticorpi nei confronti di indifferenza e passività.

La scuola orientata anche dallo studente è un modo di orientare il monitoraggio e la valutazione dei progetti accertando il conseguimento e la pratica delle life skills inerenti il binomio salute e ambiente: il monitoraggio e la valutazione divengono strumenti tesi non solo a verificare la fattibilità, il processo e i risultati finali, ma anche e soprattutto strumenti di controllo e sviluppo della riprogettazione che consentono alla comunità di realizzare un processo autopoietico.