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Editoria - 2005


Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale
della scuola statale
Anno scolastico 2005/2006
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pubblicazione


copertinaL'anno scolastico 2005-2006 si può considerare, per molti aspetti, la linea di demarcazione tra l'ordinamento scolastico del precedente sistema di istruzione e il nuovo ordinamento introdotto dalla legge di riforma 28 marzo 2003, n. 53.
In effetti, la riforma del 1° ciclo d'istruzione secondo il decreto legislativo 19 febbraio 2004 n. 59, pur avviandosi al secondo anno di applicazione, si trova nella prevista fase transitoria che non comporta ancora il dispiegamento di tutti gli effetti di incidenza sulla struttura del sistema. Conseguentemente, i principali indicatori di struttura del sistema, con la sola eccezione dell'istituto dell'anticipo di iscrizione alla scuola primaria arrivato al terzo anno di applicazione, registrano situazioni determinate sostanzialmente dalle precedenti norme ordinamentali, senza aver risentito in modo significativo delle variazioni introdotte dalle nuove disposizioni legislative che hanno invece interessato aspetti di organizzazione interna delle istituzioni scolastiche e di determinazione dei contenuti di insegnamento e di attività educativa.
Peraltro, il secondo ciclo di istruzione è, a sua volta, alla vigilia della prospettata riforma di sistema e, ancora per l'anno scolastico 2005-2006, funzionerà secondo la previgente normativa. In ragione di tale situazione complessiva, il presente anno scolastico può essere assunto a riferimento per future comparazioni con le modifiche determinate dalla riforma.
Considerata, pertanto, la sostanziale invarianza attuale della struttura del sistema scolastico rispetto agli effetti della riforma, la situazione di diritto delle scuole statali per il 2005-2006 si caratterizza per i normali livelli di erogazione del servizio in rapporto all'andamento della domanda con possibili variabili di razionalizzazione delle risorse umane determinate da ordinari provvedimenti legislativi della finanza pubblica.
È bene precisare che i dati presentati fanno riferimento all'Organico di Diritto inteso come organico previsionale da accertare in situazione di Organico di Fatto entro l'avvio dell'anno scolastico (v. Glossario).
L'offerta formativa e la stessa attuazione della riforma sarà affidata alla responsabilità delle istituzione scolastiche autonome che sono distribuite sul territorio nazionale in base ai piani di organizzazione della rete dei servizi scolastici definiti dalle singole Regioni con il diretto coinvolgimento degli Enti locali.
All'avvio del regime di autonomia scolastica dal 1° settembre 2000, le istituzioni scolastiche opportunamente dimensionate erano 11.276. Negli anni successivi, per fisiologici assestamenti conseguenti alle variazioni di popolazione scolastica soprattutto nelle aree meridionali, il numero di tali istituzioni si è ridotto, attestandosi, per questo anno scolastico, a 10.768 unità.
Le 10.768 istituzioni scolastiche organizzano e amministrano circa 42 mila scuole che, come punti di erogazione del servizio sul territorio, hanno una diversa distribuzione conseguente alle difformità ambientali, alle specificità di settore, agli interventi di razionalizzazione disposti nel tempo.
Una prima considerazione sulla situazione delle scuole per l'anno scolastico 2005-2006 riguarda la conferma dell'aumento del numero di punti di erogazione del servizio su quasi tutto il territorio nazionale, anche laddove si registra una flessione quantitativa della popolazione scolastica. Le unità organizzativo-amministrative di base, cioè le classi, sono quest'anno complessivamente 373.190, cioè 1.245 in più rispetto allo scorso anno.
Nelle quasi 42 mila scuole statali funzionanti in Italia sono iscritti per l'anno scolastico 2005-2006 nei diversi ordini di scuola, dall'infanzia agli istituti di istruzione secondaria, 7.717.907 alunni. Nel complesso il dato rappresenta un incremento di popolazione scolastica che conferma una tendenza in atto da alcuni anni, soprattutto (ma non esclusivamente) per la crescente presenza di alunni con cittadinanza non italiana. Rispetto a questa tendenza, fanno eccezione le aree meridionali del Paese dove continua il calo costante delle iscrizioni di alunni.
Gli interventi di razionalizzazione della spesa pubblica nel settore dell'istruzione degli ultimi anni hanno determinato un diverso assestamento dell'organizzazione scolastica con conseguente modifica del rapporto complessivo medio di alunni per classe, passato da 20,50 alunni/classe del 2000-2001 a 20,68 nell'anno in corso.
I posti di insegnante statale in Organico di Diritto sono complessivamente 737.250, di cui 48.607 di sostegno, e si attestano sostanzialmente ai livelli dello scorso anno con una leggera variazione in aumento, frutto di incrementi in alcuni settori e di diminuzioni in altri.
Complessivamente i posti di organico del personale statale - comprensivo di dirigenti scolastici, docenti, personale ATA e personale educativo - supera il milione di unità con questa articolazione: 1,1% di dirigenti scolastici, 73,3% di docenti, 25,4% di personale ATA e lo 0,2% di personale educativo.
L'insieme di questi dati può dar conto dell'ampiezza del sistema statale di istruzione, delle sue complessità di organizzazione e di gestione, nonché dei notevoli interessi politici, sociali ed economici che esso induce, oltre alle legittime aspettative delle famiglie e degli alunni per l'erogazione di un servizio di qualità adeguato alle crescenti esigenze della società della conoscenza e dell'informazione e all'esercizio del diritto di cittadinanza attiva.




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