Attenzione:
sezione in aggiornamento
Alcune pagine/sezioni potrebbero non funzionare correttamente
Torna alla homepage
|
|
UFFICIO STAMPA
AL VIA IL RIORDINO DELL'AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA CENTRALE E PERIFERICA
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura il regolamento di riordino del Ministero della pubblica istruzione che, prima della sua approvazione definitiva, sarà sottoposto al parere del Consiglio di Stato e a quello delle commissioni parlamentari competenti.
Il regolamento rispecchia fedelmente le previsioni dell'art. 75 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che ha dettato le linee per la riorganizzazione del Governo: l'amministrazione centrale si organizzerà in due dipartimenti e tre servizi; l'amministrazione periferica farà capo a direzioni generali regionali.
A livello centrale il dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione si occuperà della parte dei curricoli e dei programmi che lo Stato deve definire per tutte le scuole, dello status degli studenti, degli esami; in relazione ai nuovi curricoli delineerà, inoltre, gli indirizzi in materia di formazione e aggiornamento del personale scolastico; curerà le relazioni internazionali in materia di istruzione, inclusa la collaborazione con l'Unione Europea.
Il dipartimento per i servizi nel territorio definirà gli indirizzi per l'organizzazione dei servizi nel territorio e per la valutazione della loro efficienza; seguirà la materia del reclutamento e dello stato giuridico del personale della scuola e dell'amministrazione; si occuperà di politiche giovanili e di sport, di istruzione post-secondaria, di istruzione degli adulti, di percorsi integrati di istruzione e formazione.
In sintesi: il primo dipartimento approfondirà ed attuerà le politiche della formazione sotto il profilo della definizione e della qualità dei percorsi di istruzione; il secondo individuerà e cercherà di garantire standard elevati ed omogenei di servizi sul territorio nazionale.
I tre servizi centrali eserciteranno funzioni strumentali di interesse comune ai dipartimenti e agli uffici scolastici regionali. Compito essenziale del servizio affari economici sarà quello di censire tutti i bisogni e di garantire una ripartizione perequata delle risorse economiche sul territorio nazionale; il servizio per l'informatizzazione dovrà garantire una omogenea e capillare distribuzione delle risorse tecnologiche nelle scuole; il servizio per la comunicazione dovrà garantire una tempestiva e obiettiva informazione su tutti i temi di maggior rilievo.
Gli uffici scolastici regionali assolveranno essenzialmente al compito di garantire che gli standard formativi e dei servizi di consulenza e supporto alle scuole trovino efficace attuazione sul territorio. Essi dovranno - attraverso una intelligente presenza sul territorio che dia garanzie di stabilità e continuità - offrire alle istituzioni scolastiche tutti i supporti necessari per facilitare e consolidare la gestione dei processi di autonomia.
E' bene ricordare che tali processi, descritti dal regolamento approvato col D.P.R. n. 275 del 1999, sono molto complessi e che la loro piena attuazione richiederà l'impiego di molte risorse umane e di grande impegno. Essi riguardano infatti sia l'organizzazione amministrativa sia l'organizzazione didattica delle scuole, dalla gestione del fascicolo del personale scolastico dall'assunzione al pensionamento, alla integrazione dei curricoli nazionali con la quota oraria riservata alle singole scuole, alla individuazione di metodologie didattiche e organizzative che diano spazio ai percorsi formativi individualizzati, alla costruzione di strategie per il recupero della dispersione scolastica, alla elaborazione di proposte di innovazione degli ordinamenti, all'organizzazione di reti di scuole per l'istituzione di laboratori di ricerca didattica e di formazione, al raccordo con gli altri sistemi formativi, alla formazione in servizio del personale docente, alla integrazione di alunni in situazione di handicap, all'accoglienza degli stranieri, alla costruzione di una cultura europea, al coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locali nelle scelte educative e in quelle degli indirizzi di studio.
Roma, 17 marzo 2000
Indietro
|
|
|