archivio.pubblica.istruzione.it top
spacer


Attenzione:
sezione in aggiornamento

Alcune pagine/sezioni potrebbero non funzionare correttamente


Torna alla homepage




 
 Portfolio Europeo delle Lingue

A partire dagli art.126 e 127 del Trattato di Maastricht del 1995, il principio della qualità nel settore dell'Istruzione e della formazione ha assunto un valore centrale, ribadito dalla Commissione Europea nel Libro Bianco (1996) e reso attuabile nel settore educativo attraverso la pubblicazione dei documenti operativi Framework (1995) e Portfolio (1997), prodotti dalla commissione di esperti del programma Lingue Moderne del Consiglio d'Europa.
Il principio della qualità porta con se, come in tutti i settori produttivi, i concetti corollari della misurabilità e della confrontabilità dei prodotti ottenuti nel medesimo tipo di processo.
Tuttavia, nel settore dell'istruzione, ancor più che in quello della formazione, la centralità del discente e l'incidenza delle sue variabili cognitive ed affettive nel processo di apprendimento e di acquisizione delle abilità, impone una riconsiderazione del concetto medesimo che, secondo quello che viene detto nello stesso Libro Bianco, deve essere inteso come " un aumento globale del potenziale intellettivo ed operativo del capitale umano" piuttosto che come prodotto solo oggettivamente definibile.
Sempre nello stesso testo viene ribadito che fra i fattori in grado di mettere in moto tale processo di qualità è la diffusione della conoscenza e dell'uso comunicativo delle lingue, inseriti in sistemi pedagogici innovativi in grado di offrire modi valutativi, metodi e materiali di apprendimento che favoriscono la consapevolezza e l'autonomia valutativa dello studente.
E' proprio in questo contesto innovativo che il Parlamento Europeo ha segnalato l'importanza dei due documenti operativi, il Framework ed il Portfolio, quali strumenti di riferimento in grado di promuovere un apprendimento qualitativo, europeo e comune delle lingue, anche in virtù dei sei livelli di acquisizione, forniti come parametri valutativi nei due testi citati.
Il Framework, o Quadro europeo comune di riferimento, come è noto, è un documento di grande spessore teorico che riesce a sintetizzare le conoscenze nel settore della pedagogia linguistica, riconducendole ad un quadro di riferimento comune di impostazione comunicativa.
L'obiettivo centrale del documento è quello di "presentare una tassonomia che mostri le relazioni che intercorrono fra categorie e sottocategorie descrittive e che offra a docenti e studenti l'opportunità di definire con chiarezza i contenuti e gli obiettivi del processo di apprendimento e di insegnamento; i risultati ottenuti; i livelli di acquisizione linguistica raggiunti; le interconnessioni esistenti fra le diverse fasi del processo e le componenti linguistiche e comunicative che ne fanno parte" (Framework, 1995).
Il Portfolio delle lingue, invece, è già una forma di attuazione pratica dei dettami descritti nel Framework.
Si tratta di un documento composito che ogni cittadino europeo potrà esibire per fornire le indicazioni necessarie sulle sue conoscenze linguistiche e di contenuto, acquisite nel corso degli anni, nella scuola e fuori della scuola. Questo documento è costituito da un insieme di tre parti distinte, coerenti fra loro.
1. Il Passaporto linguistico che riporta le indicazioni sul grado di conoscenza raggiunto nelle diverse lingue, valutato secondo parametri europei, basati su indicatori linguistici che rendono i risultati confrontabili.
Questa parte è corredata da griglie e liste di autovalutazione e dalla documentazione relativa ai diplomi ottenuti ed alle esperienze linguistiche intraprese dentro e fuori della scuola.
2. La Biografia in cui è registrato il processo di apprendimento e lo stile di apprendimento linguistico e culturale intrapreso attraverso schede di autovalutazione, compilate dallo studente nelle varie fasi della formazione linguistica.
3. Il Dossier con gli esemplari dei testi prodotti, a documentazione del rendimento raggiunto nel processo di apprendimento linguistico, applicato ai diversi settori disciplinari e alle tematiche trattate.

Il Portfolio europeo delle Lingue non è dunque utilizzabile di per sé fuori dalla cornice dei presupposti teorici, pedagogici ed applicativi del Quadro comune di riferimento, nel quale sono stati sistematizzati i risultati di dodici anni di esperienze didattiche (1985-97) effettuati tramite ricerca sul campo e sperimentazioni in classe, compiute in circa venticinque Paesi membri del Consiglio d'Europa.
Nel Quadro comune è stato, infatti, filtrato lo scibile più raffinato della linguistica applicata e della prassi pedagogica occidentale ove l'accento dominante è posto sul principio appena citato relativo all'importanza del "aumento globale del potenziale intellettivo e operativo del capitale umano".
Qualsiasi considerazione di tipo valutativo o autovalutativo del prodotto degli studenti non può che passare attraverso l'insegnamento analitico e sintetico del Quadro comune, sia in funzione della programmazione didattica, sia dell'attuazione del percorso d'apprendimento.
Ogni fase del lavoro da compiere sul Portfolio: riflessivo, operativo, di registrazione dei dati personali, non può che essere il riflesso della normale prassi didattica vissuta in classe; diversamente si incorrerebbe nell'antico errore -mutatis mutandis- di valutare ciò che non si è riusciti ad insegnare.
Stabilire un parallelo diretto fra lo sviluppo delle funzioni cognitive e affettive del ragazzo della scuola dell'obbligo e le prestazioni pragmatiche dell'adulto nel mondo del lavoro, senza cogliere la differenza profonda che li distingue, significa cancellare la consapevole cultura linguistica dell'antico continente e non saper esprimere il nuovo senza rinunciare alla profonda identità storica che ci connota.
E' su questa base che sono stati disegnati in Umbria il PEL Junior, la Guida all'uso ed il corso di formazione a distanza per rendere il PEL più praticabile e coerente con la didattica in classe.

Indietro

 
 
Portfolio Europeo delle lingue
Cos'è
Destinatari
Origine
Struttura
PEL e Quadro Comune Europeo di Riferimento
 

 
Materiali
PEL italiani validati
Documenti
Contributi
 

 
Eventi
Quadro normativo
FAQ
Scrivi
 

spacer

Direzione generale per la comunicazione

© 1998-2006 Ministero della Pubblica Istruzione
Viale Trastevere, 76/A - 00153 ROMA

Centralino 06 5849.1