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 Portfolio Europeo delle Lingue

PRESENTAZIONE

Il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) e il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue sono divenuti, negli ultimi anni, oggetto di studi, dibattiti e sperimentazioni nei diversi Paesi Europei alla luce delle nuove competenze linguistiche richieste al cittadino europeo.
Secondo quanto già dichiarato nel Libro bianco: " Insegnare ed apprendere: verso la società conoscitiva" del 1995 (http://www.europa.eu.int/en/record/white/edu9511/index.htm) "la conoscenza di più lingue diventa condizione indispensabile per permettere ai cittadini dell'Unione di beneficiare delle possibilità professionali e personali offerte dalla realizzazione del grande mercato interno senza frontiere".
L'appello espresso nella Risoluzione del Consiglio dei Ministri dell'Istruzione del 31 marzo 1995, che sottolinea la necessità di permettere all'individuo, quale che sia il suo iter formativo e di istruzione, di acquisire e mantenere la capacità di comunicare valendosi di almeno due lingue comunitarie (oltre a quella nativa), è stato recepito dal Ministero dell'Istruzione - Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell'Istruzione Scolastica - che ha messo in atto possibili strategie per una diffusione dell'insegnamento/apprendimento delle lingue.

L'insegnamento/apprendimento precoce di una lingua straniera ha portato la percentuale degli studenti che hanno un primo contatto con una lingua altra da quella nativa dal 22,36% nel 1993 al 73% nell'anno scolastico 2000-2001; il progetto Lingue 2000 ha introdotto lo studio di una seconda lingua nella scuola media inferiore; i molti progetti di sperimentazione nella secondaria superiore hanno reso possibile il proseguimento nello studio linguistico anche in quegli ordini di scuola, ad esempio i licei, che non lo prevedevano.

Ancora molto c'è da fare. L'attenzione è rivolta soprattutto alla qualità dell'insegnamento linguistico. E' in questo contesto che si situa lo strumento PEL che assieme al Quadro Comune Europeo di Riferimento costituisce un indispensabile kit per chi a vario titolo è coinvolto nell'insegnamento/apprendimento delle lingue.
Il valore pedagogico del PEL è anche collegato alla sua funzione di documento che , nella sua componente "Passaporto", registra e testimonia i diversi livelli di competenza raggiunti in relazione ai descrittori linguistici del Quadro Comune di Riferimento, inglobando anche eventuali certificazioni formali possedute.
E' perciò volontà di questa Direzione, anche in relazione all'ampia attività di collaborazione con la Divisione Politiche Linguistiche del Consiglio d'Europa, promuovere attraverso molteplici strumenti (una sezione dedicata che vuole offrire opportunità di informazione nonché occasioni di dibattito tramite l'apertura di una casella di posta elettronica, l'azione sul territorio in collaborazione con le Direzioni Scolastiche Regionali) la conoscenza sempre più ampia del Portfolio e delle implicazioni didattiche che il suo uso sottintende.
Bisogna continuare a lavorare sulla formazione iniziale ed in servizio degli insegnanti, favorendo la diffusione e l'adozione di "buone pratiche", divulgando al massimo le esperienze presenti nel territorio italiano cui sopra si accennava.
Occorre favorire il crearsi di reti di scuole che ottimizzino e divulghino le esperienze maturate anche in progetti transnazionali. E' qui che si situa la volontà di questa Direzione Generale di progettare ed attivare, in collaborazione con le Direzioni Generali per il Personale della Scuola e per gli Ordinamenti scolastici nonché con le Direzioni Regionali, azioni di formazione sull'uso dello strumento Portfolio/Quadro.
La "parola" passa quindi ai nostri interlocutori ed a quanti attraverso queste pagine vorranno intraprendere il nostro stesso percorso, ricevere da noi informazioni, fornircele nell'intento di migliorare questa sezione e contribuire al diffondersi del "concetto di Portfolio".

Antonio De Gasperis


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Portfolio Europeo delle lingue
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PEL e Quadro Comune Europeo di Riferimento
 

 
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