Il Piano dell'offerta Formativa
Che cos'è
Il Piano dell'offerta formativa (POF) esplicita l'azione progettuale della
scuola autonoma. È il progetto nel quale si concretizza il complessivo
processo educativo della scuola; 10 strumento in cui si integra coerentemente
tutta la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
che ciascuna singola scuola adotta nell'ambito della propria autonomia.
E' l'art.3 del Regolamento sull'autonomia che ne traccia il profilo e
ne stabilisce le caratteristiche: il POF rappresenta la carta d'identità
di ciascuna istituzione scolastica in quanto rispecchia, motivandole,
le decisioni e gli impegni assunti dalla scuola per rendere concreto,
nel proprio contesto specifico, quel passaggio dal "diritto allo studio"
al "diritto all'apprendimento" che dà significato e valore all'intero
processo di trasformazione del nostro sistema scolastico.
Come si progetta
Non esiste un modello di Piano "buono una volta per tutte", ne un ""indice
burocratico" applicabile ai diversi contesti delle molte scuole italiane.
Ogni istituto, coerentemente con la propria identità, ha un suo Piano
e, assieme a questo, il suo modo per concepirlo e realizzarlo con efficacia.
Tuttavia alcuni aspetti del lavoro di elaborazione del Piano dell'offerta
formativa possono essere condivisi dai docenti di tutte le istituzioni
scolastiche. Innanzitutto il senso della progettualità, che riprende,
amplia e sviluppa illavoro di programmazione già svolto in precedenza
dai docenti. Tale lavoro consiste per 10 più nell'adattamento dei programmi
ministeriali alla situazione delle singole classi per le quali i docenti
fissano, ciascuno nell'ambito della propria materia di insegnamento, percorsi
di svolgimento, obiettivi intermedi e finali, verifiche formative e conclusive.
L'autonomia scolastica colloca l'attività di programmazione didattica
in un quadro rinnovato, caratterizzato, da una diversa suddivisione di
ruoli tra scuole, enti locali e Stato. Tale assetto definisce e articola
i programmi scolastici in modo nuovo: il Ministero stabilisce, per le
discipline e le attività che rientrano nella quota nazionale dei diversi
curricoli, gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi
specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni. I contenuti
indicati nei programmi ministeriali quindi coincidono con quelli "irrinunciabili",
con i fondanti di ogni disciplina, mentre i percorsi di studio sono concretamente
costruiti dalla singola istituzione scolastica in base alle competenze
in uscita, sia per le singole discipline sia per le aree di intersezione
tra queste. Ciò pone i docenti nella condizione di ideare e pianificare
interi curricoli flessibili e personalizzabili.
"Dove siamo", "dove vogliamo arrivare", "come è possibile arrivarci" sono
gli interrogativi a cui una corretta impostazione deve dare risposta.
In altre parole il progetto può decollare solo se sono stati individuati
obiettivi chiari e possibili (""dove vogliamo arrivare"); tuttavia l'identificazione
dei traguardi non può prescindere da un'attenta ricognizione della situazione
di partenza ("dove siamo") e quindi delle attese e delle esigenze della
singola comunità scolastica ("cosa conta davvero nella nostra scuola");
a questo punto possono essere tracciate le piste di lavoro (""come è possibile
arrivarci") che portano alla realizzazione degli obiettivi stabiliti.
Ogni scuola adotta le modalità più adeguate alle proprie peculiarità
per raccogliere dati oggettivi e opinioni personali sulla situazione di
partenza.
Essa dovrà comunque essere considerata almeno sotto quattro aspetti:
- situazione e bisogni del territorio
- situazione e bisogni dell'utenza
- situazione dell'istituzione scolastica
- punti di forza -punti di debolezza
- indicatori di percorso
- situazione dei singoli alunni
- motivazione
- livello delle competenze
È importante che l'indagine metta in luce nodi critici e punti di forza
dell'istituzione scolastica, perchè solo dal positivo confronto tra le
due aree nascono i giusti stimoli alla progettazione.
Lavorare per aree di miglioramento è la strategia più efficace per elaborare
un buon Piano dell'Offerta Formativa.
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